lunedì 30 maggio 2011

Work in progress







ti sto per scrivere una mail diversificata nel tempo
Yesterday at 7:09pm ·  ·  · See Friendship

  • Paolo Cattaneo likes this.

    • Paolo Cattaneo menomale. homi sapiens?
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    • Filippo Balestra ci si lavora sto studiando un libro che parla delle mongolfiere nel paleolitico
      Yesterday at 7:10pm · 

    • Paolo Cattaneo sai che hanno scperto che in realtà navigavano molto prima di quato si credesse? gli uomini dico.
      Yesterday at 7:11pm · 

    • Paolo Cattaneo molto-molto prima, tipo che tu credi che era il 100 ed invece era il 10000
      Yesterday at 7:11pm · 

    • Filippo Balestra tipo quei bastardi dei vichinghi che si vogliono prendere il primato delle americhe?
      Yesterday at 7:11pm · 

    • Paolo Cattaneo tipo, però molto prima, tipo del tantissimo avanti cristissimo.
      Yesterday at 7:13pm · 

    • Paolo Cattaneo avantissimo cristo.
      Yesterday at 7:13pm · 

    • Filippo Balestra beh ma allora era facile che i continenti non avevano ancora litigato ed erano tutti belli attaccati a chiacchierare di sport
      Yesterday at 7:14pm · 

    • Filippo Balestra cmq c'è gente che dice che un tempo andavano in giro con le tavole da surf e stavano fuori per un bel po' di giorni, cmq vivano i fenici
      Yesterday at 7:15pm ·  ·  1 person

    • Paolo Cattaneo sisi, ma io ti parlo della preistoria capito? tipo che avevano le barche di pietra tutta scalfita dalle pietrate che servivano per fare diventare una pietra un'altra cosa di pietra.
      Yesterday at 7:18pm · 

    • Filippo Balestra sticazzi, questa non me l'aspettavo sul serio... dovresti un giorno portarmi sui fondali degli oceani che meglio conosci... ci sono le forchette e le pipe della sirenetta
      Yesterday at 7:20pm ·  ·  1 person

    • Paolo Cattaneo ci sono anche i cylum del pleistocene
      Yesterday at 7:21pm · 

    • Filippo Balestra ho fatto una cosa sul blog della casa editrice gigante ma non so se ne sn sicuro
      Yesterday at 7:24pm · 

    • Filippo Balestra vai a vedere
      Yesterday at 7:24pm · 

    • Paolo Cattaneo e chisséi? Houdinì ?
      Yesterday at 7:27pm · 

giovedì 26 maggio 2011

Concorso Lettarari // Forni Crematori

L'umanità ha bisogno di morti e di scrittori, l'industria della morte vale almeno quanto quella della letteratura, se si può parlare d'industria in entrambi i casi. Sicuramente poi vale di più uno scrittore morto di uno scrittore vivo e sicuramente la letteratura, tutta, non sarebbe nulla senza un po' di morte laggiù in fondo.

Avete per caso sottomano un saggio inedito da inviare ad una Società di Cremazione?
Il tema è il seguente :

Primus vere rosam atque autunno carpere poma
(Egli era il primo a cogliere rose in primavera e mele in autunno)
Virgilio,  Georgiche,  IV v. 134

EUROFLORA: un giardino senza confini.
Il Candidato, con riferimento alla suddetta manifestazione, documenti con esempi e citazioni il culto dei giardini nell’antichità senza dimenticare il beneficio psicologico che la cura di un orto-giardino arreca anche all’uomo moderno.

Il dattiloscritto va inviato entro il 30 settembre.

Maggiori informazioni qui:


lunedì 23 maggio 2011

Dopo B.I.R.R.A.


Si è parlato di cose bellissime di progetti che potrebbero andare oltre a ogni aspettativa. Per ora c'è questo in rapida evoluzione:

http://birrariviste.wordpress.com/

 il più grande portale mondiale di riviste mondiali

giovedì 19 maggio 2011

BIRRA!

Non ci stancheremo mai di ripeterlo però dopo un po' basta eh...

VENITE!


martedì 17 maggio 2011

Costola al Bartleby

Gentilissimi,

siamo a comunicare che domani mercoledì 18 maggio alle ore 19:00 circa si terrà la presentazione ufficiale di Costola al Bartleby di Bologna, in Via San Petronio Vecchio. Ci saranno letture e poi musiche con il Vittorio De Angelis and Hammond Project Trio. 
Insomma noi adesso qui mettiamo due file jpg e poi voi domani accorrete numerosi con le scarpe allacciate che se si cade ci si fa male e poi ridono tutti quelli intorno.
Ad esempio, noi adesso abbiamo impaginato con le scarpe slacciate e potete vederne i risultati.

venerdì 13 maggio 2011

CollettivoMensa

"aspetta aspetta aspetta, devo avere qualcosa sotto al piede
cosa? dice l'altro
non capisco, guardaci tu, che non riesco a piegarmi fin laggiù
hai una spina
una spina?
sì, una spina con un universo, non so come ci sia potuta finire nonostante che qui è tutto bianco e al posto del tempo c'è il vuoto. Però non possiamo certo fermarci per una spina, che c'è la dea ad aspettarci
no no, continuiamo pure, mica mi fermo per una spina con un universo."


Paolo Cattaneo si occupa anche di tutela dei ramarri oltre che di illustrazioni importanti. I ramarri però muoiono torturati da bambini piccoli che ne han viste delle cotte e delle non cotte. L'illustrazione invece no, non muore ammazzata: finirà sulla prestigiosissima rivista del ColletivoMensa. Uno dei nostri responsabili alla sicurezza ha scritto il raccontino che si può leggere all'inizio di questo post, Paolo ci ha fatto la grande illustrazione e poi basta. Siamo contenti.

giovedì 12 maggio 2011

Essere Zammù Oggi

[alfabeto letterario]
a cura di casa lettrice malicuvata


zammù
via saragozza 84/a
bologna

*

giovedì 12 maggio h. 21.30
Voici la bombe e Malicuvata in reading

racconti di: alessandro ansuini, stefano migliore, filippo balestra, simone rossi, carlo palizzi

site
voicilabombe.altervista.org - malicuvata.it

alessandro ansuini - smithandlaforgue.splinder.com
stefano migliore - caucaso.info
filippo balestra - casaeditricegigante.blogspot.com
simone rossi - simone-rossi.it
carlo palizzi - perferiadelritorno.wordpress.com

mercoledì 11 maggio 2011

Laradio la Radio Kairos de Bologna

Oggi uno dei nostri più acerrimi collaboratori parlerà di alcune cose durante quella trasmissione radio esterefatta ch'è "Il Luogo Comune". Alle 19:30 succede, oggi, e magari parliamo di cinemi ma anche di Costola e poi basta. Radio Kairos.

martedì 10 maggio 2011

Chiedilo a Fellini

Non capivo, per esempio, perché un film dal contenuto politico debba essere considerato a priori un bel film. E io, che non saprei mai fare un film politico in questo senso, mi sono sempre sentito escluso da una formula così prepotentemente sicura. La politica, intendo dire una visione politica della vita dove i problemi del vivere sono proposti e affrontati solo in termini collettivi, mi sembra una limitazione. Tutto ciò che rischia di cancellare, di nascondere, di alterare l'individuo e la sua privatissima storia, configurandosi in realtà astratte e schematiche, confondendosi nelle "categorie", nelle "classi", nelle "masse", debbo confessare che mi allontana istintivamente; tutta la buona volontà di capire, di familiarizzare, di rendermi partecipe, si scontra con questo mio limite invalicabile. Del resto, il delirio verbale con cui sistematicamente vengono presentati i problemi della società, sembra accuratamente escogitato per rendere ottusi, inerti, per isolare in un'esclusione irrimediabile. A volte la mia estraneità a una problematica politica, invece di restituirmi un sentimento di disagio e di imbarazzo, mi conforta, me ne sento protetto, penso di essere fortunato, e questo mi succede quasi ogni giorno, quando sui giornali, o per radio, o alla televisione assisto alla grande sarabanda informativa sulla politica italiana. Ma come si fa a sapere quello che veramente accade nel nostro paese, quando i dettagli più futili, le occasioni più insignificanti, le elaborazioni più gratuite e indecifrabili, ci vengono rovesciati addoso a valanga, in un'interminabile registrazione, ingombrante, logorroica, ridicolamente pensosa, fitta di intenzioni vagamente servili, più che servizievoli? È naturale dubitare che anche chi segue volonterosamente i temi e gli sviluppi del confronto politico di fondo, sia tagliato fuori da una vera conoscenza di ciò che realmente avviene, e quindi anche dalla possibilità più modesta di intervenire per modificarlo. O forse, le modalità stesse, lo stesso costume con cui si fa opera di informazione politica, sono la politica stessa e il suo costume.
E poi credo che uno dovrebbe tentare di fare quello che sa fare e, cosa ancora più importante, dovrebbe imparare a riconoscere in tempo che cos'è quello che sa fare. Le idee generali, i sentimenti di barricata, l'abbandono rivoluzionario, possono anche commuovermi per un certo tratto, poi improvvisamente mi svuotano, mi disancorano, non capisco più. Allora mi ritiro, torno sul terreno che mi è più congeniale, quello di rappresentare magari, una volta o l'altra, anche una rivoluzione, fallita. Forse non si può stare da tutte le parti. Penso che sia più utile per me e per quel che faccio, che io agisca ed operi là dove mi sembra di avere qualcosa da dire e forse gli strumenti per operare.
Se invece per politica si potesse intendere la possibilità di vivere insieme, di operare in una società di individui che abbiano rispetto per se stessi e che sappiano che la propria libertà finisce dove comincia la libertà degli altri, allora mi sembra che anche i miei film sono politici, in quanto parlano di queste cose; magari denunciandone l'assenza, rappresentando un mondo che ne è privo. Credo che tutti i miei film tentano di smascherare il pregiudizio, la retorica, lo schema, le forme aberranti di un certo tipo di educazione e del mondo che ha prodotto. Che altro si può fare? A me sembra che un discorso onesto sulla necessità di proiettarci su qualche cosa, un discorso sulla fiducia, sulla buona volontà, sugli obiettivi comuni, sia ancora pericolosissimo. Quando ascoltiamo chi parla così, immediatamente precipitiamo in uno stato infantile; c'è subito il pericolo, mortale, di abbandonarci, di affidarci, e c'è sempre qualcuno pronto a sfruttare questo abbandono, e a far ricominciare tutta la faccenda da capo, con gli stessi errori, gli stessi equivoci, le atrocità di sempre. Forse, smascherare la bugia, identificare e smantellare l'approssimativo o il falso, continua ad essere, per ora, l'unica risorsa - una sorta di irridente, precaria salvezza - della nostra storia fallimentare.

Adesso dobbiamo uscire, poi tra poco mettiamo pure dove abbiam letto queste cose

lunedì 9 maggio 2011

TRITTICO DI POESIE (ma solo una perché le altre due le abbiam già messe)

TRITTICO DI POESIE


LETTERA A CIORAN
In foto: Cioran che c'è rimasto male

Cioran,
Emilio,
scusa,
ma non m'interessi
non voglio ascoltare quello che hai

da dire
non voglio ascoltare le persone
che,
effettivamente,
hanno sempre ragione.

Preferisco frequentare
le persone che hanno torto
sono molto simpatiche
perché sbagliando
hanno ragione,
ed è con loro
che io mi sento a casa.

venerdì 6 maggio 2011

AL CRASH!

La redazione si è ricordata che domani (7/8 maggio) c'è questa cosa al CRASH di Bologna che adesso è lontanissimo ma dipende da dove si abita. Comincia alle 17:30 e potrebbe essere molto interessante. Alcuni di noi andranno sicuramente. Sicuramente?


giovedì 5 maggio 2011

TRITTICO DI POESIE (ma solo due perché una non ci piaceva)


Finalmente sono tornate le poesie utili all'umanità poi dopo abbiamo dovuto licenziare il poeta, per liberarlo dal suo male.
Il poeta è anonimo ma si rifà a George Orwell che fa gli omaggi alla Catalano di cui già parlammo in tempi non sospetti (anche spospetti è una bella parola)

ASPETTA ASPETTA ASPETTA / STRONZA

aspetta aspetta aspetta
che ti scrivo una poesia
aspetta aspetta aspetta
che ti faccio innamorare
baby
aspetta aspetta aspetta
che non volevo dire baby
e nemmeno bambola
volevo dirti
che ti faccio innamorare
con una poesia
adesso
che parla di noi due
e di quanto sarebbe perfetto adesso
essere innamorati
senza la fatica
di averti scritto una poesia
aspetta aspetta aspetta
stronza

che adesso non so più
se titolarla aspetta aspetta aspetta
oppure
stronza

---------

LAMMETTO

A volte vorrei poterti dire
che sono malato
e che quindi quella cosa non la posso fare.

Solo che poi viene in mente il tumore
o il cancro
e io proprio non vorrei
né il tumore né il cancro,
mi basterebbe un grande raffreddore
che non riesci a fare altro
se non starnutire

Non potrei uscire
e nemmeno dirtelo
perché ti chiamerei col telefonino ecciù
ti dico ciao ecciù
ti dico tutto bene ecciù
e finisco i soldi del telefonino di cui sopra.

Poi guardo il sole
che continua a stare fermo
e a fare i suoi giri
quindi lo odio
ma non glielo dico
e forse non dico mai niente a nessuno
anche perché poi 
molte volte
riesco comunque ad essere felice

martedì 3 maggio 2011

Pisticci

In attesa dell'imminente "Le Sedie di Dio" il prossimo film sulle sedie di Jérôme Walter Gueguen, trasmettiamo dello stesso autore "Pisticci", video-messaggio codiretto con il regista serbo Marin Malesevic e rivolto allo staff del Lucania Film Festival.

Si avvisano gli spettatori che il filmato contiene una scena di violenza che potrebbe sconvolgere la sensibilità di chi è sensibile, persona molto di cuore e a cui vogliamo bene a prescindere, visto ch'è così sensibile.


Pisticci (with subtitles) from Jérôme Walter Gueguen on Vimeo.

lunedì 2 maggio 2011

Lettera alla redazione

Gentile redazione,

scrivo per segnalarvi una questione che mi sta profondamente a cuore e visti i tempi che corrono mi sembrerebbe vigliacco non sollevare l'argomento anche sapendo di andare incontro a possibili ripercussioni negative per la mia vita ancora senza virgola:

abito al piano sotto al vostro e accetto passivamente il continuo rumore di ping-pong che giocate verticalmente, immagino. Quel che proprio non posso accettare è che teniate le galline nel pianerottolo. Non mi importa dei vostri discorsi chilometro zero e biodiversità. Le galline fanno la cacca e i vicini che scendono le scale spesso decidono di pulirsi sul mio zerbino ma non solo le scarpe: ogni volta finisce che si lavano pure le ascelle. Spero pertanto possiate chiudere le galline nell'armadio come d'altronde avete promesso durante il primo trasloco.

Distinti Saluti
Gentilissima
Paola Ravetti
Caposezione di certe cose belle.