"Proprio in questi giorni – ce ne accorgiamo fra leggerezza e sgomento, vittime di certe nostre connaturate, forse patologiche, idiosincrasie col Tempo – cade il quarto anniversario dalla nascita di Atti impuri. Quattro anni e otto numeri: non sono cifre da capogiro, eppure a noi la testa gira lo stesso. Sarà perché in questi diversamente rapidi quarantotto mesi abbiamo assistito al continuo mutare di orizzonti fuori e dentro di noi, sarà perché la quantità di voci, volti e scritture mirabili incontrate lungo il cammino ci fa sentire molto più in forma rispetto a chi non ha avuto accesso a fortune del genere. Oppure la ragione di tanto sbalordimento va cercata ancora altrove, magari nella stessa convinzione che ci ha portati a resistere fin qui, l’idea cioè di dover sovrastare con tutte le forze quella malsana e diffusa diceria secondo cui le battaglie perse in partenza non dovrebbero mai essere combattute. Ma se – come sostiene Tommaso Ottonieri in un passo della lunga intervista che ci ha regalato per questo numero – uno dei compiti della letteratura è quello di opporsi alla rapidità liquefacente della comunicazione in cui tutto sembra dissiparsi, se il senso dello scrivere sta, oggi più che mai, nell’attivare velocità discordi in attrito col mondo, allora la strada ci sembra ancora quella giusta, perché i ritmi e gli immaginari dissonanti che abbiamo voluto sempre ospitare nel nostro minuscolo luogo paiono proprio procedere in questa direzione, obliquamente impura; una traiettoria, va da sé, per niente estranea ai testi presentati nelle pagine che state per sfogliare. Ibride, stralunate e guerriere, le voci dei loro autori non potrebbero essere più diverse fra loro: ..." continua eventualmente su http://www.attimpuri.it/presentazioni/
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