Non se l'aspettava nemmeno il diario stesso di essere riaperto in un giorno di luglio quando tra l'altro luglio era ben lontano, in un giorno di giugno quando pure giugno non c'entrava niente, se non per la g di gennaio e tutto va e tutto torna e questa caparbietà questo coraggio di buttarsi in pasto al nulla, ma comunque in pasto, questa sfrenatezza innata e benaccolta, che diventa nel frattempo tra l'altro febbraio, luglio.
Eravamo qui appunto per avvisare il mondo che ci stavamo nascondendo molto bene, vieni a vedere come mi sono nascosto bene, è qui che sono, vedi? qui nascosto, dicevamo, e il mondo andava avanti piuttosto indifferente ascoltandosi un rumore proveniente ma come scomparso come forse sotto le ascelle forse o chissà da dove questo rumore di pensiero di qualcuno.
Quindi ci siamo rivolti al naufragio: dicevamo vieni qui, naufragio, vieni pure qui che sembri interessante, e il naufragio si è unito poi a noi ma nel frattempo ci eravamo girati dall'altra parte come per sbandierare la nostra incostanza.
Il prossimo elemento avrà a che fare la coda dell'occhio. La questione di vedere tutto ma soltanto con la coda dell'occhio.
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