Cosa farei senza errori non lo soanche l'idea di fare le fotografie alle parole, e guardare e riguardare fotografie maliziose che poiscompaiono con piccoli angoli di parola che non si riescono a vedere, e ci scorri sopra il dito per capire se è possibile che magari qualcosa si sposta, si possa arrivare là sotto, vedere la parola nella sua interezza, ma la parola è la parola bellezza, e rimane la stessa, è la parola belleza, con una zeta nascosta, ed è ancora più soave questa imperfezione di una zeta mancante che non si vede ti viene da avvicinarti ancora di più toccarla capire in che modo intervenire, o se rimanere soltanto a guardare tenendo una certa tensione tra il linguaggio irraggiungibile o il camminare per avvicinarti alla descrizione della cosa da dire. Viviamo dentro al nostro privatissimo vocabolario, ci facciamo interpreti delle parole nostre per capire quelle degli altri, portiamo la nostra visione al di fuori di noi, c'è un equilibrio da qualche parte, è un equilibrio di stasi di fermezza imperturbabile tranquilla, per arrivarci bisogna muoversi molto, forse dimenarsi strappare tutto distruggere anche, forse, bellissima la beleza da raggiungere
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