venerdì 28 dicembre 2012
mercoledì 26 dicembre 2012
Post Culturino
Un post perché è un post o un post perché è dopo?
Chi dice che la differenza è sottile è sottile.
Siamo stati al Culturino Mercatale all'Hula Hoop Club e siamo stati bene.
Queste sotto sono copertine di libri che ci sentiamo di omaggiare vista l'esperienza.
Alcune di queste copertine non hanno niente a che fare l'una con l'altra. Tutte hanno qualcosa in comune con nessuna. Si chiama materia. O realtà. O confusione. Fate come volete, noi omaggiamo comunque:
mercoledì 19 dicembre 2012
Culturino Mercatale
Ladies e Signore,
in questi giorni di fine dicembre porteremo la nostra Costola al Culturino Mercatale lì a Roma, lì al Pigneto, lì all'HulaHoop Club.
Addirittura poi, credo, ne siamo sicuri, ci sarà (quasi sicuro il sabato sera) una presentazione di Costola, una presentazione in cui si spiega che cos'è Costola.
Siamo molto contenti di ciò, abbastanza contenti da mettere pure questo jpg file qui sotto, messo bene in modo che ci stia bene:
E poi non dite che siamo sempre qui a girarci le mani intorno ai pollici, tzé!
lunedì 17 dicembre 2012
LITTLEPOINTS - Little Loghi
Vi eravate dimenticati del CONCORSO DEI LOGHI? Come avete fatto? Quando avete dimenticato il concorso dei loghi ve ne siete accorti? Dov'eravate in quel momento? E poi, avete dimenticato il concorso dei loghi sostituendo il ricordo con qualcosa di più importante o avete dimenticato il concorso dei loghi come se mai l'aveste ricordato?
E poi, avete visto quanto potesse essere allettante la lettura di questo blog in quel genuino periodo in cui ci permettevamo di intervistare Burroughs senza timore di farci denunciare dal sindaco di Burroughs?
A 'sto giro ringraziamo con immensità l'ineffabile Littlepoints... che ci ha donato questo logo con sagacia e a volte lo ha addirittura trasformato in adesivo da appiccicare su altri adesivi.
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venerdì 14 dicembre 2012
Collana dei Concorsi # 4
Casa Editrice Gigante, da sempre attenta all’aderenza della letteratura ai fatti reali, da sempre attenta alla responsabilità delle proprie azioni, da sempre attenta alla scrittura post-postmoderna, all’assunzione di responsabilità, ha delegato a chi di dovere l’istituzione della collana dei concorsi.
COLLANA DEI CONCORSI
Per superare il moderno c’era chi diceva
Penso all'atteggiamento post-moderno come a quello di chi ami una donna e non può dirle "ti amo disperatamente", perché lui sa che lei sa (e che lei sa che lui sa) che queste frasi le ha già scritte Liala.
Tuttavia c'è una soluzione. Potrà dire: "Come direbbe Liala, ti amo disperatamente".
Per superare il postmoderno c’era chi diceva
Oggi la via d’uscita è sostituire la premessa e spostare l’accento su quel che importa davvero: “Nonostante Liala, ti amo disperatamente”. Il cliché è evocato e subito messo da parte, la dichiarazione d’amore inizia a ricaricarsi di senso.
Tenendo conto che la narrativa contemporanea, mima, imita, replica il vissuto.
Tenendo conto il trasporto con cui vengono affrontati i rapporti umani.
Tenendo conto che chi non fa non falla.
Dando anche un occhiata allo scaffale dove tenete i rimpianti.
Tenendo conto che non ci vuole del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Tenendo conto che ci hanno già chiesto se continueremo a farci scegliere o finalmente sceglieremo.
Tenendo conto che autoriale, per me, è affine a genitoriale.
Scrivete un racconto meraviglioso e non inviatelo, non pubblicatelo, non leggetelo, parlatene, ma poco, così qualunque schifo scriviate dopo nessuno resterà deluso.
Anzi, meglio, non scrivetelo proprio e non godetevi neppure da soli.
Il concorso è già scaduto (non ho voluto pubblicarlo prima per paura di deludervi).
Gli elaborati non verranno restituiti.
Il costo di partecipazione sono dieci minuti passati a riflettere su sta cosa.
Potete partecipare con un racconto, un bassorilievo o uscendo di casa.
Per superare il moderno dei suoi tempi c’era chi diceva “La vita o si vive o si scrive, io l’ho vissuta scrivendola”.
giovedì 13 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Bradiponauta
Questa è un'altra di quelle cose belle che fanno a Genova anche se a Genova non si fa mai niente.
Come potete leggere in rosso, sotto al bradiponauta in rosso, questa collana di autoproduzioni si chiama Bradiponauta, soprattutto fumetto e illustrazione, soprattutto gente brava, soprattutto che bello.
Vi facciamo vedere alcune foto fatte male di cose che loro fanno bene e che in quanto loro foto (fatte male) fanno vedere anche loro (e fanno bene):
Questo è un fumetto fotografato male di Paolo Cattaneo. |
Queste sono illustrazioni in ordine alfabetico di Emanuele Giacopetti |
Questa non abbiamo capito cosa c'è dentro ma è bello il titolo: Il mondo è un buon posto per fare shopping |
Questo è il Bestiario del lavoro di Alessandro Ripane |
lunedì 10 dicembre 2012
Due cose che fanno bene alla salute.
In una fervida realtà redazionale come la nostra, due cose fanno bene alla salute:
- usare computer lenti
- fumare sigarette da girare
Se si usano computer lenti si può approfittare di quel momento in cui la macchina si ferma a calcolare ragionamenti logaritmici per girare una buona sigarettina da fumare.
Ogni volta che si ha un momento per girare una sigarettina da fumare non si trovano i filtri.
Ogni volta che si trovano i filtri la macchina ha smesso di ragionare.
Quindi si rimanda la spippacchiata de tabacco.
Se volete vivere tanto, fate anche voi così.
- usare computer lenti
- fumare sigarette da girare
Se si usano computer lenti si può approfittare di quel momento in cui la macchina si ferma a calcolare ragionamenti logaritmici per girare una buona sigarettina da fumare.
Ogni volta che si ha un momento per girare una sigarettina da fumare non si trovano i filtri.
Ogni volta che si trovano i filtri la macchina ha smesso di ragionare.
Quindi si rimanda la spippacchiata de tabacco.
Se volete vivere tanto, fate anche voi così.
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venerdì 7 dicembre 2012
Campagne de fond LES CHAISE DE DIEU
Non lasciamo morire il povero cinema povero:
campagne de fond LES CHAISES DE DIEU from Jérôme Walter Gueguen on Vimeo.
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mercoledì 5 dicembre 2012
Pazzi Scatenati 2.0
L'avevamo segnalato qui.
Grande successo editoriale si ripete con una riedizione ancora più lunga, come ben evidenziato in copertina.
A 'sto giro è pubblicato da Tic Edizioni.
L'uscita ufficiale è il 6 dicembre, cioè.
La copertina commentatevela autonomamente, se ci riuscite, cioè.
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domenica 2 dicembre 2012
Il Fumetto di Tonetto
Qui una piccola produzione bellissima:
REN ROCCHI, piccolo fumetto di Tonetto, parla di un tizio che DEVE dormire sempre ma qualcuno VUOLE svegliarlo sempre.
REN ROCCHI, piccolo fumetto di Tonetto, parla di un tizio che DEVE dormire sempre ma qualcuno VUOLE svegliarlo sempre.
Ci piace molto!
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giovedì 29 novembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
Voici a Parma
Previsioni meteo: domani una pioggia di voici si abbatterà a parma, sono previsti smottamenti letterari, si raccomanda una forte attenzione
lunedì 26 novembre 2012
Poesia su cos'è la poesia.
Le poesie non lo decide nessuno cosa sono le poesie:
qualcuno mi ha detto
ehi,
questa è una poesia.
qualcun altro mi ha detto
ehi,
questa non è una poesia.
Io non so
cosa poesia è;
forse
l'importante
è andare a capo molto spesso
qualcuno mi ha detto
ehi,
questa è una poesia.
qualcun altro mi ha detto
ehi,
questa non è una poesia.
Io non so
cosa poesia è;
forse
l'importante
è andare a capo molto spesso
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venerdì 23 novembre 2012
Say Yes A Milano
Visto il post appena messo postiamo anche questo:
ci sono tre degli illustratori de Costola:
Alessandro Baronciani e Martina Merlini al numero 0
Dario Molinaro al numero 1
ci sono tre degli illustratori de Costola:
Alessandro Baronciani e Martina Merlini al numero 0
Dario Molinaro al numero 1
16100 Genova Illustra
Grande Evento genovese passato,
un sacco de illustratori de Costola:
Paolo Cattaneo, Robbe e Daniele De Batté
se ci clicchi vai al sito e vedi tutto
un sacco de illustratori de Costola:
Paolo Cattaneo, Robbe e Daniele De Batté
se ci clicchi vai al sito e vedi tutto
mercoledì 14 novembre 2012
Questioni di indipendenza
Ecco, questo post è per dire che ci saranno due (in realtà tre ma dovrei riscrivere tutto da capo e allora ve lo dico tra parentesi: tre) festival interessanti in due città diverse, una a Genova e l'altra a Milano.
Uno è il Babel (da non confondere con questo Babel, festival di letteratura e traduzione di Bellinzona, molto importante alla settima edizione), il Babel di Genova si scrive con un triangolino al posto della a, questo festival è fatto per persone indipendenti e ci saranno sicuramente delle persone belle e indiscutibilmente indipendenti. Si svolge in luoghi sacri della cultura poliedrica genovese, quali Palazzo Ducale, e ci saranno tutti quei musicisti che vedete scritto in grande ed è difficile portare i musicisti belli, oltre che alla presentazione de "Pali della luce" di Paolo Cattaneo, e c'è pure Gianni Miraglia mitico e Alice Banfi e altri bellissimi.
Babel è organizzato da una casa editrice indipendente che si chiama Habanero (Habanero è una casa editrice che non mi piace affatto, non mi piacec per così tanti motivi che metterli qui potrebbe risultare inopportuno e allora non li metto, probabilmente è una casa editrice a pagamento ma non ne so molto e mi attengo alle statistiche: interessante sapere che: Nata nel maggio 2010, HabanerO ha pubblicato più di 20 libri con l’86% degli autori pubblicati under30 (di cui il68% di questi anche under25)).
Comunque vabbé, Habanero è registrata sotto altro nome che non ricordo ma tribunale di Savona.
C'è poi tutt'un altro nome, quello di Alberto Manguel, dietro a un altro festival bello e importante che si inserisce all'interno di questo post perché si svolge parallelamente al Babel (con triangolino) e a cui non avevo pensato all'inizio ma di cui bisogna parlare, si chiama "L'altra metà del libro", questo festival, ed è un festival meno indipendente del Babel, molto grosso e si svolge sempre a Palazzo Ducale ma, probabilmente, in stanze diverse (ci sono ospiti tipo Pennac, McEwan, insomma pezzi grossi):
E poi finalmente c'è il terzo festival che segnaliamo e che ci piace della bella, come direbbero certe persone: il Book City che si fa a Milano.
Probabilmente il Book City che si fa a Milano è ancor meno indipendente, infatti, stiamo cercando di capire una bella gerarchia di indipendenza come sarà fatta l'indipendenza? Come sarà fatta la gerarchia?
Per noi indipendenza è spostarci da Genova a Milano e ci tengo a precisare, mai come in questo caso, che per noi intendo soprattutto io, Filippo Balestra.
Non sto a citare le tantissime persone indipendenti (che è un bel concetto, persona indipendente) che saranno ospiti al Book City, noi, io, tendenzialmente ci uniremo alle riviste, come nostro solito. Andiamo a questo Aperitivo con rivista a "La Strada" Via Patellani 4, 20136 Milan Italy, andiamo lì e incontriamo le altre riviste e parliamo di riviste con quelli di Cadillac, Inutile, Follelfo, e chissà quali altre di sicuro. QUI UN LINK EVENTO FACEBOOK
Mi dispiace un po' perché volevo fare polemica e non ci sono riuscito, spero quindi con quest'ultima frase appena scritta (questa riguardante la polemica) di far intendere per bene che voglio fare polemica, che sono Filippo Balestra e che voglio fare polemica e che era da tanto che non scrivevo in prima persona su questo blog, che bello.
Adesso qui sotto metto quest'ultima grande locandina di un festival, quella del festival a cui parteciperemo:
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martedì 13 novembre 2012
Ema Giacopetti e Colla!
Una cosa bella che riportiamo per filo e per segno e perché ci piace qui sotto con tutte le testuali parole di Emanuele Giacopetti:
E' uscita COLLA! n. 12 una "rivista letteraria in crisi" che da questo
numero affianca ai suoi racconti illustrazioni di vari autori tra i
quali io. Quella qua sopra e' appunto la mia illustrazione fatta per un
racconto di Jean Diaz dal titolo: "Un contro-racconto italiano" che
trovate qui:
http://www.collacolla.org/?p=2428
Se invece volete vedere/scaricare la rivista completa o guardare i numeri scorsi li trovate qui:
http://www.collacolla.org/?p=2428
Se invece volete vedere/scaricare la rivista completa o guardare i numeri scorsi li trovate qui:
http://www.collacolla.org/
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lunedì 12 novembre 2012
Gianni Celati - Cinema naturale
Allora in un certo senso loro dormivano assieme, e forse sognavano assieme, ma ognuno in assenza dell'altro, e questa mi sembra una fortuna.
Ad ogni modo io sono convinto che quando si è un po' addormentati ci si capisca meglio: non c'è più la furia dell'intelligenza per mettersi al di sopra degli altri, e allora certe volte si riesce a incrociare i pensieri, senza essere più estranei come al solito.
dal racconto "Nella nebbia e nel sonno" Gianni Celati, Cinema Naturale Feltrinelli
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giovedì 8 novembre 2012
Follelfo # 4
Ci scusiamo con Follelfo: loro sono usciti quest'estate ma quest'estate noi stavamo guardando il calendario per capire la stagione.
Scusate, ovviamente siamo contenti, se cliccate sopra all'immagine andate a vedere come comprare la rivista, cioè!
| |||||||||||||||||
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mercoledì 7 novembre 2012
lunedì 5 novembre 2012
Racconto Breve
Questo racconto è ambientato in un futuro infelice in cui non c'è più acqua per nessuno:
"Una Fanta, grazie"
"Una Fanta, grazie"
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venerdì 2 novembre 2012
Inutile # 51
Questa è proprio una di quelle cose belle a vedersi, per fortuna che l'abbonamento è imminente e sguazzeremo nella lettura pur noi facendocelo inviare a casa cioè che bello!
Andate al link qui!
Evviva!
giovedì 1 novembre 2012
9 Poesie Normali di Filippo Balestra
Le illustrazioni sono bellissime e sono di Littlepoints...
Essendo un VoiciLaBombe è fatto per essere scaricato stampato, fronteretro, piegato e infilato negli interstizi delle città.
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voici la bombe
mercoledì 31 ottobre 2012
Perché questo post?
Gentilissimi abbonati a qualche quotidiano tipo La Repubblica,
perché ancora lo fate?
Gentilissimi lettori di questo blog,
bravi.
come avrete notato, per molto tempo non abbiamo aggiornato il blog, questo blog, eravamo impegnati a pensare un nuovo blog. Poi ci siamo guardati e ci siam detti no dai, va bene quello vecchio.
Quindi abbiamo deciso di svuotare un secchio di post di tutte le cose che ci piace farvi sapere o di cui, semplicemente, ci bulliamo.
Possiamo definirla informazione culturale che ruota attorno ai nostri amici.
Ecco perché per un bel periodo ci saranno un po' di post su cose che sono successe da giugno a ottobre del 2012.
Quindi non preoccupatevi se all'improvviso vedrete la locandina di un festival già finito.
Noi lottiamo contro l'attualità e la contemporaneità pure.
Insomma, come al solito, scusate.
perché ancora lo fate?
Gentilissimi lettori di questo blog,
bravi.
come avrete notato, per molto tempo non abbiamo aggiornato il blog, questo blog, eravamo impegnati a pensare un nuovo blog. Poi ci siamo guardati e ci siam detti no dai, va bene quello vecchio.
Quindi abbiamo deciso di svuotare un secchio di post di tutte le cose che ci piace farvi sapere o di cui, semplicemente, ci bulliamo.
Possiamo definirla informazione culturale che ruota attorno ai nostri amici.
Ecco perché per un bel periodo ci saranno un po' di post su cose che sono successe da giugno a ottobre del 2012.
Quindi non preoccupatevi se all'improvviso vedrete la locandina di un festival già finito.
Noi lottiamo contro l'attualità e la contemporaneità pure.
Insomma, come al solito, scusate.
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lunedì 29 ottobre 2012
PALI DELLA LUCE
Cosa importante molto:
Dopo il BilBolBul di Bologna una nuova edizione di Pali della Luce di Paolo Cattaneo verrà presentata al Lucca Comics che è dall'1 al 4 Novembre.
Qui andate direttamente sul blog di Paolo Immaginario (che è Paolo Cattaneo).
Dopo il BilBolBul di Bologna una nuova edizione di Pali della Luce di Paolo Cattaneo verrà presentata al Lucca Comics che è dall'1 al 4 Novembre.
Qui andate direttamente sul blog di Paolo Immaginario (che è Paolo Cattaneo).
A questo punto non possiamo fare a meno di mettere anche noi questa strabella copertina.
Pali della Luce è una pubblicazione di Inuit, bravissimi/e. Qui sotto si può vedere una fase di stampa.
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domenica 28 ottobre 2012
Littlepoints...
Tra i link(s) lì a fianco ce n'è uno nuovo, quello delle illustrazioni di Littlepoints...
Siamo molto contenti.
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venerdì 26 ottobre 2012
«Evitare la catastrofe - If The Bomb Falls» vol.4
Oggi con gran clamore andiamo tutti al Buridda con le Costola, le stampe di Littlepoints... e qualche bel VoiciLaBombe. Veniteci e ditelo ai più
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giovedì 25 ottobre 2012
Blocco dello scrittore #3
Guardava il blog bianco e diceva adesso lo faccio adesso lo faccio adesso lo faccio.
Poi era ovvio che fuori c'erano le nuvole, ma i gabbiani non se li aspettava cacchiarola
Poi era ovvio che fuori c'erano le nuvole, ma i gabbiani non se li aspettava cacchiarola
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sabato 23 giugno 2012
Cover
Una preview direttamente dai lavori in corso, effettivamente.
scritto da: / illustrato da:
Mauro Maraschi / Sarah Mazzetti
Pippo Balestra / Marco 'About' Bevivino
Edoardo Cavazzuti / Daniele De Batté
Luciano Funetta / YoIrene
Alessandro Beretta / Fabio Tonetto
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martedì 19 giugno 2012
Crack - Forte Prenestino
fa strano dire le cose così
sottovoce
ma
c'è una nuova Costola
quindi
primo appuntamento quello romano con gaudio e tripudio di tanti salti in alti alé
giovedì 14 giugno 2012
Cargo - Matteo Galiazzo
E io davvero ogni tanto mi ritrovo a
chiedermi quanta parte dell'attività cerebrale umana sia dedicata
semplicemente alle definizioni e alle parole. E quanta importanza
abbia la grammatica all'interno dell'attività del nostro cervello.
E vedete com’è intangibile Alfio, com’è praticamente immateriale in questi suoi vestiti grigi che lo rendono soltanto una macchia, un alone inosservato sulla superficie del mondo. Non dovrebbe, Alfio, vestirsi come l’uomo invisibile anche quando va a un appuntamento galante. Betta si arrabbia quando lo vede così. Betta non sopporta i suoi vestiti grigi. Ma ormai è troppo tardi, eccolo lì seduto a una tavola calda in attesa di lei, eccolo lì che maneggia confezioni di grissini e portatovaglioli cromati, sorseggiando un bicchiere di Marsala. Mentre aspetta Betta, Alfio sente profondamente dentro di sé questo precipitare dell’utilità marginale delle cose.
E mi chiedo anche quanta della
filosofia e della logica di tutti i tempi sia dipesa semplicemente
dalle costruzioni grammaticali necessarie a sostenere tali pensieri
filosofici e logici. Cioè, quanta dell'analisi della realtà
effettuata dalla filosofia sia veramente analisi della realtà e
quanta semplicemente analisi grammaticale delle frasi necessarie a
descrivere tale realtà. Quante delle cause-effetto osservate siano
reali e quante semplicemente grammaticali. Quanta della logica sia
veramente logica, anche al di fuori della grammatica necessaria a
esprimerla. A me pare che spesso osservare filosoficamente i fenomeni
voglia dire semplicemente osservare le frasi necessarie a descrivere
questi fenomeni. A me pare che le implicazioni vengano dedotte
semplicemente a seconda del modo in cui la grammatica impone le sue
conseguenze alle frasi che derivano dalla prima frase. Mi chiedo
quanta della matematica e della logica sia unicamente un sistema
corretto dal punto di vista grammaticale, senza nessun rapporto con
la realtà a cui si pretende di applicarlo. Mi chiedo quanto il
sentimento dell'ovvio di tutti i tempi dipenda dalla
grammatica. È difficile uscire dalla grammatica per scoprirlo. Ma
credo che anche per questo valga il teorema di Gödel.
Io mi blocco continuamente su
questi vizi di metodo tra me e il mio cervello e tra me e la
grammatica contenuta nel libro che devo studiare. E l'esame si terrà
nella nuova sede della Darsena, che non abbiamo nemmeno capito dov'è
esattamente. Ogni giorno che passa sono sempre più scettico su
tutto. Ma soprattutto sul materiale che abitualmente viene usato per
riempire i libri.
Il calo tendenziale dell'utilità
marginale dei prodotti e dei servizi globali è una cosa paventata da
molti economisti. Come il calo tendenziale del saggio di profitto
degli economisti classici, l'entropia applicata al sistema economico.
(Gli economisti classici pensavano che il saggio di profitto nel lungo periodo
si sarebbe via via eroso fino a diventare nullo. A quel punto non
avrebbe più avuto senso investire e tutta l'economia si sarebbe
fermata. Lo stato stazionario. Alcuni pensavano a questo stato
stazionario come a un ritorno alle caverne e alle clave. Alcuni come
un paradiso terrestre. Nessuno era d'accordo su cosa sarebbe
successo. L'apocalisse economica. Le previsioni pessimistiche erano
in netta maggioranza. Per quello l'economia è detta la scienza
triste).
Invece ora ci si lamenta del calo
dell'utilità marginale di tutto. È una cosa un po' da fricchettoni,
me ne rendo conto. Le cose prodotte diventano sempre più inutili, si
dice. Le cose prodotte diventano quindi anche sempre più care, in
rapporto ai benefici che apportano alla nostra vita. Tutto diventa
più caro. Non so, il fatto che la maggior parte dei laboratori di
ricerca in questo momento, ad esempio, non stia sperimentando metodi
che producano cibo per sfamare l'India, no, quelli sono tutti lì a
cercare di mettere sul mercato prima degli altri il telefonino
cellulare con il display a colori, be', ecco, questo è un indizio
abbastanza importante. Un altro è il contenuto di questa materia che
dovrei studiare, Tecnica industriale e commerciale (Tic), non so.
Secondo me da solo fa calare l'utilità marginale dell'universo di un
baratro e mezzo.
"Il nuovo consumatore è anche
un acquirente di sogni. Egli compra un prodotto certamente per il suo
uso, ma ancor più per il fascino e la magia che esso gli offre"
come diceva sempre quello che vendeva francobolli di Lsd giù in
piazzetta.
Non solo i prodotti diventano
sempre più inutili, ma anche i lavori necessari a guadagnare soldi
per comprare questi prodotti. Il fatto è che i lavori che veramente
servono non sono infiniti. Esauriti quelli, ci si arrangia di
fantasia. Tutti bisogna lavorare, è inevitabile che si inventino
nuove funzioni/finzioni. Il passaggio da una struttura economica
fondata su un industria manifatturiera a una fondata sul terziario è
in sostanza questa cosa qua. L'impresa del futuro dovrà contare
sempre di più su risorse immateriali, intangibili. Che ne so, sono
cose tipo l'informazione, l'immagine, la cultura
aziendale.
Queste risorse che dovrebbero
alimentare il progresso per i prossimi millenni, sono appunto le
cosiddette risorse invisibili. Be’, io ho trovato una
spiegazione al fatto che sono invisibili. È una spiegazione
abbastanza personale, ma se vi fidate. Non si vedono perché non
ci sono. Non esistono. Perché non sono risorse. Non so che
dirvi. Il fatto è che da qualche parte occorre tirare fuori il fumo
per alimentare tutto questo. Non so perché, ma qualcuno ha stabilito
che le cose stanno così. È una convenzione come quella che da
valore al denaro. Hanno stabilito che tu puoi ricevere dei soldi
purché tu faccia qualcosa in cambio. Io spero invece che tra un po’
non si debba più lavorare, vista l’inutilità della cosa. Tra un
po’ tutti i lavori saranno scavare buche nel terreno e richiuderle.
Una fabbrica di automobili non è
importante all’interno del sistema economico per il fatto che
produce automobili. Queste automobili non hanno nessuna importanza.
La cosa veramente importante è che questa fabbrica abbia degli
operai e degli impiegati ai quali distribuire stipendi per mezzo dei
quali costoro possano comprare beni e servizi tra cui anche
l’automobile prodotta. È importante che la gente abbia i soldi. Ed
è importante che la gente compri anche le automobili, sennò la
gente non potrebbe avere i soldi per comprare anche le automobili. Il
denaro deve cambiare di mano rapidamente. Deve circolare. Eppure è
sempre lo stesso. Eppure queste diecimila con cui oggi pago la
bistecca sono esattamente le stesse con cui un anno fa ho comprato il
biglietto del cinema e che l’anno prossimo riceverò in cambio di
una recensione del nuovo libro di Isabella Santacroce.
Forse questi circoli e ricircoli
sono una prerogativa della vita stessa. Il cuore pompa sangue nei
muscoli perché questi possano contrarsi a comando, però il cuore
stesso è un muscolo e deve pompare il sangue dentro le sue stesse
vene di muscolo in modo da poter continuare a pompare sangue a tutto
il resto dei muscoli e a se stesso. Succede sempre. Per questo molti
pensano all’economia come a un essere vivente. Per questa illusione
di moto perpetuo. In realtà anche il capitalismo è una macchina
termodinamicamente deficitaria. I prezzi non saliranno per niente. Il
valore delle cose non aumenterà all’infinito per mantenerci.
Sono sicuro che l’utilità
marginale del mondo sta calando. Ci sono prove dappertutto. Anche
nelle cose che scrivo. Esaurite le cose veramente importanti ci si
mette a spremere il sangue dalle rape, pur di continuare a essere
pagati. Vedete la mia bravura. Com’è invisibile, ormai,
intangibile, immateriale.
E vedete com’è intangibile Alfio, com’è praticamente immateriale in questi suoi vestiti grigi che lo rendono soltanto una macchia, un alone inosservato sulla superficie del mondo. Non dovrebbe, Alfio, vestirsi come l’uomo invisibile anche quando va a un appuntamento galante. Betta si arrabbia quando lo vede così. Betta non sopporta i suoi vestiti grigi. Ma ormai è troppo tardi, eccolo lì seduto a una tavola calda in attesa di lei, eccolo lì che maneggia confezioni di grissini e portatovaglioli cromati, sorseggiando un bicchiere di Marsala. Mentre aspetta Betta, Alfio sente profondamente dentro di sé questo precipitare dell’utilità marginale delle cose.
Io penso che si dovrebbe fare molta
meno fatica, pensa Alfio. Molta della fatica che facciamo oggi è
inutile. È dovuta al sistema della concorrenza, penso, pensa Alfio.
È attrito prodotto dal sistema della concorrenza. È solamente
attrito. La concorrenza fa sprecare un sacco di energie, io lo so. Io
non so come sia potuto venire in mente a qualcuno che la concorrenza
fosse il sistema perfetto per produrre i beni e i servizi di cui
abbiamo bisogno. Equivale a pensare agli ospedali come a posti dove i
malati si pestano l’un l’altro a mani nude. E sopravvive il più
forte. Non so come si possa essere formata l’idea che un sistema in
cui tutti cercano di fregarti sul peso sia il sistema migliore. Un
sacco di energia sprecata. Boh. Scommetto che anche tutto questo ha a
che fare con la virilità.
È come il discorso sullo stato di
anarchia. Pensa Alfio. Io non credo che potrà mai esistere
l’anarchia, cioè un mondo dove tutti si fanno i cazzi propri e
nessuno interferisce negli affari degli altri. Gli uomini in verità
sono dei gran rompicoglioni.
La concorrenza è questo. È dire
che poiché non ci sono giudici né poliziotti, ebbene, siamo tutti
liberi. Non ci sono capi. Non ci sono leggi. Si può essere egoisti,
e – miracolo! – l’egoismo diventa una virtù, perché induce a
comportamenti virtuosi per l’economia globale.
Sono solo panzane, gente. Ci sono
uomini con le clave, ci sono uomini con i fucili. Ci sono uomini con
più soldi di voi. Sono loro che stanno comandando.
E non parlatemi di equilibrio dei
mercati. Anche le macerie di una casa crollata sono in equilibrio.
Anche la legge della giungla è una legge.
Etichette:
cargo,
matteo galiazzo,
pezzetti
domenica 10 giugno 2012
mercoledì 6 giugno 2012
sabato 2 giugno 2012
martedì 29 maggio 2012
lunedì 28 maggio 2012
B.I.R.R.A. statistiche
La maggior parte dei membri della Casa Editrice Gigante perdeva tempo a inventarsi malattie stagionali ma nella stagione sbagliata perdendo quindi, oltre al tempo, anche credibilità riguardante la capacità dell'uso del calendario.
Quindi non abbiamo potuto partecipare o presentarci al B.I.R.R.A. ma possiamo comunque godere di queste belle statistiche, belle anche da guardare, dalle quali si evince, si evince bene, che l'anno prossimo speriamo di tornare con la nostra Costola, com'è stato bello per l'anno 2011 (sempre dopo Cristo, sempre secondo i calendari).
Cliccate sull'immagine per vedere benino:
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C'è da dire però, che quelli del Bartleby sono bravi!
giovedì 24 maggio 2012
martedì 22 maggio 2012
Atti Impuri 4 - presentazione a Milano
Friday, May 25, 2012
Libreria Popolare - Via Tadino 18, Milano
Presentazione a cura del collettivo letterario torinese Sparajurij
Interventi e reading degli autori: Andrea Tarabbia, Stefano Massaron, Giorgio Falco, Marco Rossari, Matilde Quarti, Elena Mearini.
Dopo il successo del blog (www.attimpuri.it) e delle prime tre uscite cartacee, No Reply è lieta di invitarvi alla presentazione del quarto numero del periodico letterario Atti Impuri, a cura del collettivo torinese Spara Jurij. Questa quarta uscita raccoglie opere di prosa e poesia di scrittori italiani noti ed emergenti, una panoramica della letteratura iberica, nonché testi dell'autore francese Julien Thèves, del russo-siberiano Vadim Mesjac e un lungo poemetto di John Giorno. L'incontro sarà moderato dagli autori del collettivo letterario Sparajurij e saranno presenti con letture e interventi gli autori: Giorgio Falco, Andrea Tarabbia, Marco Rossari, Stefano Massaron, Matilde Quarti, Elena Mearini.
Un'occasione per conoscere un progetto che getta uno sguardo nuovo e particolare sulla letteratura italiana e mondiale.
lunedì 21 maggio 2012
Pulp - Bukowski - Lo sai
Nessuno aveva bussato alla mia porta con nuovi lavori da fare. Andava bene. Era il momento di tirare le somme, di fare una valutazione. In definitiva avevo fatto quasi tutto quello che avevo avuto intenzione di fare, nella vita. Avevo compiuto qualche buona mossa. Di notte non dormivo per la strada. Certo, c'era moltissima brava gente che ci dormiva. Non è che fossero degli scemi, solo non si adattavano al macchinario di cui c'era bisogno al momento. E quei bisogni continuavano a modificarsi. Era un quadro a fosche tinte, e se di notte ti ritrovavi a dormire nel tuo letto già quella era un bella vittoria sulle costrizioni. Ero stato fortunato, ma alcune delle mosse che avevo compiuto non erano state del tutto immediate. Ma in definitiva il mondo era piuttosto orribile e spesso mi sentivo triste per la maggior parte della gente che ci viveva.
Be', al diavolo tutto. Tirai fuori la vodka e ne bevvi un sorso.
Spesso le parti migliori della vita erano quando non facevi assolutamente niente, stavi solo a rimuginare, a riflettere. Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.
venerdì 18 maggio 2012
Brian Dettmer
Questo ragazzo continuava a usare i libri in modo sbagliato e la maestra gli diceva Uè, sei distratto, guarda che i libri non si usano così, ma lui niente, continuava a usare i libri in modo sbagliato e la maestra tornava lì e gli diceva Ué, sei distratto, guarda che i libri non si usano così, ma lui niente e continuava a usare i libri in modo sbagliato e la maestra ogni tanto passava a tentare di spiegare un ulteriore qualcosa ma lui non aveva mai ascoltato e si chiedeva perché mai avrebbe dovuto cominciare ad ascoltare proprio in quel momento, che invece era concentratissimo a fare quell'altra cosa
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mercoledì 16 maggio 2012
giovedì 10 maggio 2012
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