Qui Graziano Graziani ci ha chiesto, per "novantatrepercento", di scrivere qualcosa sul comico, e sulla poesia legata alla poetry slam, e son due cose che non collego direttamente, anzi nella poetry slam raramente vince una poesia che possiamo ritenere veramente comica, ma, a parte questo, non avevo capito che avrei dovuto parlare della poetry slam e poco importa perché nel mio contributo ci ho tenuto a chiarire che non sono una persona intelligente, così penso possa andare bene, senza deludere nessuno, credo,
E' online “Mostrare i denti n°3 - Poetry Slam” di https://novantatrepercento.it/, terza tappa dell’indagine sul riso aperta la scorsa primavera dai primi due numeri dedicati al mestiere della risata, raccontata rispettivamente dalla prospettiva di coreografi e attori/autori.
Per il ventiseiesimo numero di 93% - materiali per una politica non verbale ci avventuriamo invece nel mondo del Poetry Slam – quel tipo particolare di performance che è una gara di poesia in cui ci si sfida direttamente esibendosi sul palco. Per comprendere perché «il pubblico del poetry slam paga un biglietto per sedersi ad ascoltare poesia per due ore» abbiamo chiesto a sei artisti di raccontarci cosa ha significato, per ciascuno di loro, intessere il proprio lavoro sulla trama complessa, accidentata e mai prevedibile della poesia quando è in rapporto con la comicità.
Introdotte da un editoriale https://novantatrepercento.it/026-01-impacciato-rigido.../ di Graziano Graziani, le voci di Gioia Salvatori, Filippo Balestra, Francesca Gironi, Alessandra Racca, Paolo Agrati e Alessandro Burbank accolgono il nostro sguardo nel loro mondo, svelando uno scorcio per sbirciare i segreti e le intime fondamenta dell’arte sorella della parola e della musica.
---
foto di copertina da: https://mainslam.com
Per il ventiseiesimo numero di 93% - materiali per una politica non verbale ci avventuriamo invece nel mondo del Poetry Slam – quel tipo particolare di performance che è una gara di poesia in cui ci si sfida direttamente esibendosi sul palco. Per comprendere perché «il pubblico del poetry slam paga un biglietto per sedersi ad ascoltare poesia per due ore» abbiamo chiesto a sei artisti di raccontarci cosa ha significato, per ciascuno di loro, intessere il proprio lavoro sulla trama complessa, accidentata e mai prevedibile della poesia quando è in rapporto con la comicità.
Introdotte da un editoriale https://novantatrepercento.it/026-01-impacciato-rigido.../ di Graziano Graziani, le voci di Gioia Salvatori, Filippo Balestra, Francesca Gironi, Alessandra Racca, Paolo Agrati e Alessandro Burbank accolgono il nostro sguardo nel loro mondo, svelando uno scorcio per sbirciare i segreti e le intime fondamenta dell’arte sorella della parola e della musica.
---
foto di copertina da: https://mainslam.com