Abbiamo appena rubato questa poesia tradotta da Silvano De Fanti e ci dispiace non scrivere che effettivamente l'abbiamo proprio rubata dal libro qui sopra |
Non si raduna in folla.
Non partecipa in massa.
Non celebra con pompa.
Non cava dai polmoni
una voce corale.
Non dà fiato alle trombe,
né afferma in nome di.
Non c'è quando richiedono
risposte alle domande:
chi a favore? chi contro?
Nessun contrario, grazie.
Non c'è la sua testa
fra le teste assiepate
che spalla a spalla puntano
dritte alla meta, in gruppo,
coi volantini in tasca
e i prodotti del luppolo.
Non c'è dove l'inizio
è angelico e idilliaco
ma ben presto una schiera
si mischia all'altra, e allora
di chi siano quei fiori,
quei sassi e quegli evviva,
quei cori e quei bastoni.
Non menzionato.
Non spettacolare.
Lavora alla Raccolta dei rifiuti.
Ai primi albori,
sul campo dell'azione,
racatta, porta via, getta nel camion
gli oggetti conficcati nei tronchi mezzi morti
o calpestati nell'erba spossata.
Striscioni a brandelli,
bottiglie frantumate,
fantocci bruciacchiati,
ossi spolpati,
rosari, fischietti e preservativi.
Tra i cespugli ha trovato una gabbietta
per colombi. L'ha presa
e la tiene apposta
perché resti vuota.
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