E poi tornavo a casa con la spesa, per tutto il viaggio riflettevo, per tutto il viaggio mi divertivo a raccontarmi di nuovo tutto ciò che avevo detto e fatto e chiesto quel giorno, se l'avevo detto e fatto in maniera giusta, e io consideravo giusto quello che mi divertiva, non che mi divertisse come i bambini o gli alcolizzati, ma come mi aveva insegnato il professore di letteratura francese, il divertimento come bisogno metafisico, che quando una persona si diverte con qualcosa, ecco, quello è l'essenziale, stupidi che non siete altro, progenie malvagia, idiota e scellerata! diceva insultandoci in quel modo per farci arrivare dove voleva lui, per far sì che divertimento per noi fosse la poesia, le cose e gli avvenimenti belli, perché la bellezza, lei ha sempre impatto e una portata che tendono al trascendente, vale a dire all'infinito e all'eterno.
domenica 14 maggio 2023
Il divertimento come bisogno metafisico - Bohumil Hrabal - Ho servito il re d'Inghilterra
La traduzione è di Giuseppe Dierna
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