giovedì 29 aprile 2021

Presa dal profilo fb di Serena Di Lecce


Tra l'altro Serena Di Lecce ha una libreria di soli libri di poesia, a Bari, si chiama Libreria Millelibri, andiamoci!

L'altro giorno invece mia nipote Caterina ha detto a suo fratello, che lamentava il non saper cosa volesse dire la parola "cilindro", gli ha detto che da grandi avrebbero saputo tutte le parole.
Noi grandi, lì, adulti, le abbiamo detto che non è proprio così, che forse non si possono sapere tutte le parole, e lei ci ha guardato, ha ragionato in silenzio sulla cosa, e ci è rimasta male, visibilmente male.
Succede quando ci si scontra con l'idea di infinito, che è spesso antipaticissima l'idea di infinito.
Io ero contento di avere imparato un'altra volta un altro punto di vista che impropriamente potremmo definire ingenuo. Però forse avere a che fare con le ingenuità altrui fa sì che si svelino anche le nostre.. o no? Vorrei adesso qui scrivere una cosa relativa a quando portavo alcuni amici a passeggiare sul monte di portofino, da loro mai visto, e raccontare di come il loro sguardo nuovo aiutava anche il mio sguardo a vedere in maniera nuova. Lo stesso può succedere avendo a che fare con i bambini. E insomma. Ciao

venerdì 9 aprile 2021

Uccellino Vs oseleto - Luigi Meneghello, JURA

[...] Un uccellino infatti non fa quel che fa un oseleto, il quale non fa quasi niente. L'uccellino è energico, fattivo: svolazza, loda Dio; si fa ritrarre nei libri di lettura, o in cartolina, e si può copiare a mano; sa sempre il punteggio della partita, e continua a ripeterlo, con la sua vocina astratta; quando viene la Primavera, lui l'annuncia; è utile alla società, anzi pare un po' il servitorello della Primavera, della Maestra... 

Al confronto l'oseleto è un scalzacane. Non sa niente, non sa le poesie a memoria, non entra nei dettati, nei libri, nei pensierini... Non pare che abbia alcuna funzione, non interessa alle persone istruite. Eppure tutti sanno che ha una qualità che all'altro manca: è vivo. Perché l'uccellino, con tutto il suo lustro, ha l'occhio un po' vitreo. E' un aggeggino di smalto e d'oro; sta su un ramo a gemme d'oro, e di lì si dà da fare per stupire le dame e i signori di Bisanzio, o addirittura (dicono) per tenere svegli i soldati ubriachi.

Me lo ha regalato Luca Guzzetti dicendo che mi sarebbe piaciuto. Ha proprio ragione.