venerdì 26 gennaio 2018

COLLA #24

L’intruso arriva all’improvviso, stravolge piani, mette zizzania, sposta equilibri. A volte sparisce così com’è arrivato, a volte viene cacciato, a volte resta, inamovibile, trasformando l’ambiente circostante a sua immagine e somiglianza.
L’Intruso non è solo il titolo del racconto d’apertura di Colla 24, ma anche l’elemento ricorrente che, selezionati i sei testi per questo nuovo numero, è sorprendentemente emerso in metà di essi.
Francesco Formaggi dà all’intruso la forma di un personaggio di mezza età con gli occhi spiritati, la testa simile a un pallone e un taglio di capelli alla Mr. Been. Un uomo tanto mediocre quanto memorabile che, un giovedì come tanti, fa la sua comparsa nelle vite di nove amici uniti dal sacro rito del calcetto settimanale. Niente più sarà come prima.
Di intrusi è pieno il racconto di Filippo Balestra: intrusi con gli occhi a mandorla e macchine fotografiche al seguito, che invadono l’appartamento del protagonista, aggirandosi per le stanze come in visita guidata a un museo. Troppi giapponesi in casa, dieci, quindici forse, tutti precisini in fila, fotografano l’interruttore per la luce in cucina, un chiodo alla parete, cose così.
È molto più infima l’intrusione subita dal ragazzino al centro di Survivor (se state pensando alle Destiny’s Child, siete nel giusto), nel bungalow della colonia in cui viene spedito dai genitori. Ma la strada per la sopravvivenza passa dal superamento di prove come questa e il protagonista di Raffaele Cataldo ne uscirà più forte di prima.
Niente intrusioni, invece, negli altri racconti di Colla 24.
Elena Ghiretti bastano due brevi telefonate per raccontare, in Fate thailandesi, la fine di un’amicizia. Tre donne, un viaggio preparato nei dettagli per mesi, il traffico nevrotico dei Navigli, l’impegno improrogabile che fa saltare tutto.
In Perdere, di Alessandro Mazzarelli, alla vigilia delle elezioni per il sindaco di Roma, la crisi personale del protagonista scorre in parallelo con la crisi della sinistra italiana. Alessandro esordirà nei prossimi mesi con Elliot e questo racconto è il migliore antipasto che possiamo immaginare.
La vita di provincia e l’adolescenza sono al centro del pirotecnico Jenny si è spappolata la facciaFlavia Montecchi ci trascina tra binari del tram che sbucano nel nulla, cani che si chiamano come storiche band, anziane cicliste che pedalano come fossero impegnate in una missione di Grand Theft Auto.
L’illustrazione di copertina è firmata da PopLust e fa parte di una serie dedicata all’erotismo, che potete guardare e riguardare sulla sua pagina Instagram.
Che vi sentiate intrusi o meno, è arrivato il momento di andare alla scoperta di Colla 24.

sabato 20 gennaio 2018

Bloser Poetry Slam - 25 gennaio Teatro Bloser (GE)

Terzo appuntamento genovese con il poetry slam!

Questa volta facciamo tappa al bellissimo Teatro Bloser, per il Bloser Poetry Slam!

Sempre quelle le regole:

► Testi propri

► 3 minuti a testa
► No musica, no costumi, no oggetti di scena
► Vota il pubblico presente!


Pure i maestri di cerimonia son sempre quelli, ovvero: Filippo Balestra e Andrea Fabiani


►Per candidarsi come concorrenti: genovaslam@gmail.com

►Per info e prenotazioni: 3356899169 / teatrobloser@beautifulloser.it

Il Bloser Poetry Slam fa parte del campionato LIPS - Lega Italiana Poetry Slam. Il vincitore accederà alla fase successiva del campionato regionale!
locandina di littlepoints...

mercoledì 17 gennaio 2018

Teatro all'Aut: Queste poesie qui - P. Balestra & A. Fabiani AUTAUT357

Filippo Balestra & Andrea Fabiani
in
Queste poesie qui

Dalle 19: 🍺 Birrette, sbranelli, sprizzini a prezzi pop!
Alle 21: 🎤 Reading di poesie
L'ingresso come sempre è gratuito
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Ma che sarebbero queste poesie qui?
Son poesie normali, che parlano di cose semplici, di tubetti con tutto il mondo dentro, di fabbriche di nuvole, social network e giorni d'autunno.
Poesie che hanno poche pretese, che sperano di cambiare la realtà evitandola, che a volte finiscono per essere poesie d'amore anche se non volevano esserlo, e che rispondono a delle domande anche.
Quali domande?
Quelle che ci facciamo un po' tutti, come cosa c'è dopo la morte, che cosa ci salverà (se qualcosa ci salverà...), cosa fare se ti compri una nave gigante, perché i vecchi guardano i cantieri. Queste domande qui.
E chi le ha scritte?
Le domande?
No, le poesie!
Questi poeti qui: Filippo Balestra e Andrea Fabiani.
E le leggono pure!
Pazzesco.

lunedì 15 gennaio 2018

Andrea Bonomi - Dal vino rosso alla grappa

Dal vino rosso alla grappa, dallo Stravecchio ai bianchini. La città gli mette voglia di bere e per bere ci vogliono i soldi. Si annuncia al bar con una battuta allegra ed amichevole, pancione fragile, tutto calzoni e tutto giacca.
È quasi sempre in disaccordo con le leggi. Non ha il dono della sintesi quando racconta la notizia di un accoltellamento. Beve i suoi bravi bicchieri, batte un pugno sul tavolo per chiamare un tre di denari, riporta al banco le bottiglie e i bicchieri vuoti. Scompare bruscamente. Non paga. Sorride da solo scoprendo gengive sdentate, pensa ai bagni al mare, prega il fiorista di regalargli un garofano appassito, lo mette nell'occhiello della giacca stanca, annusa l'aria e riparte coi suoi passi da bambino. Il suo entusiasmo è destinato a sfiorire in solitudine. Si ferma solo per raccattare un pacchetto di sigarette. Lo scuote per assicurarsi che non sia vuoto. Verso una panchina baciata dal sole, insensibile al solletico delle mosche, tra poco, dormirà. Il viso arrossato, il naso paonazzo, pensa a pane e mortadella prima di chiudere gli occhi.
Il vino ha smollato i bulloni della lingua. Si tocca la cicatrice sulla faccia e ripensa a quando il vino lo rendeva geloso. Non ricorda che tiene una sigaretta sull'orecchio. Ha problemi al fegato, alla milza, alla vescica. Quando è uscito dall'ospedale si è curato con delle belle fette di cavallo al sangue, ma solo per due giorni. Quando si guarda allo specchio non ha desideri e ringrazia il sapone. Conosce gli uccelli, gli alberi e i pesci. I randagi, i ladri e i senzatetto. Per ripararsi dalle intemperie ha una modesta casa della mamma, che era della nonna. Si fa la barba dai preti. Nell'alcool ha trovato calore e coraggio. Niente a che fare con la letteratura. Non esistono Baudelaire o Verlaine. L'alcool fa parte della sua vita come l'acqua per i pompieri.
Di notte, quando non dorme e gira per Spezia, guarda i lenzuoli stesi fuori dalle finestre, i calzini, i vestiti delle signore. In quel preciso istante sogna di rubarli, cucirsi una grande vela per prendere il largo e sparire.

lunedì 8 gennaio 2018

Poesie Normali a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli, Cesena

Terzo ed ultimo appuntamento con ‘Poeti ed altri animali’, la rassegna di poesia e altre funzioni vitali curata da Associazione Mikrà con il patrocinio del Comune di San Mauro Pascoli.

▸▸ Filippo Balestra
‘Poesie Normali’
@VillaTorloniaParcoPoesiaPascoli

Partendo dall'allarmante presupposto per il quale Nessuna parola è la giusta parola, Filippo Balestra legge le sue poesie normali che sono normali quanto basta per arrivare a chiedersi che cosa è normale e poi, subito dopo, stupirsi nel non riuscire a trovare risposta.
Un reading tentennante dove il paradosso e la paranoia sono temi fondanti e dove vengono surrealmente trattati anche argomenti come gli orsi e i panda, le navi giganti e i labirinti sbagliati, i deserti del niente e gli shampoo: tutti i troppi shampoo della nostra società.

↝ INGRESSO GRATUITO
↝ Gli appuntamenti si terranno presso la Sala degli Archi - Villa Torlonia Parco Poesia Pascoli, via Due Martiri 2, San Mauro Pascoli (FC)

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Filippo Balestra - Genova 1982: scrittore, poeta e perfomer, da anni porta le sue letture in giro per l'Italia. Organizza e partecipa a diversi poetry slam. Si occupa di editoria indipendente e fa Costola, rivista di racconti illustrati.

martedì 2 gennaio 2018

Sardegna Poetry Slam (Pippo Balestra + Littlepoints...)

Tra il 2 e l'8 gennaio siamo stati con littlepoints... a fare un tour de poesia e illustrazione incrociata. Ospiti del poderoso staff di Poetry Slam Sardegna in particolare Mr Sergio Garau and Mr Giovanni Salis.
Giorni intensissimi di movimenti in tutta quella Sardegna plurimillenaria.
Io mi sento molto sardo. L'unica volta che son stato picchiato è stato quando, in un attimo di presunzione cieca, a una ragazza sarda ho detto che mi sentivo più sardo di lei. Mi ha risposto con uno grosso schiaffone. Era una bella ragazza, non mi aspettavo che la sua mano potesse arrivare a così tanti chili. Non sulla mia faccia poi.

A gennaio in Sardegna a leggere poesie in giro con la littlpoints e tutta la marmagliata sarda. Ultimamente uso moltissimo la parola "bellezza" e mai come in questo caso mi pare sia giusto farlo.  Ecco la grande consacrazione alla bellezza. 
il 3 siamo a oristano all'arrubbiu art gallery
il 4 a sassari al the hor
il 5 a bosa alla casa del popolo
il 6 ad alghero al respublica
il 7 in uno spettacolo segreto per pochi
l'8 a porto torres al margutta

baci e abbracci