sabato 26 dicembre 2009

International Literature Experiment (wow) # 2 - Jimmi Chen

Wow -- this time it was difficult because of some strange word as bffs and other little problem as the dried tiger penis that sometimes I tought, just for a while, they were not dried(!). But Jimmy Chen helped me with some clarificating e-mail, thank you Jimmy. I hope everything will sound good at the end. It was not simple. But the same happened for the Peter Markus short story. Probably the translator's job it's not simple! Knowing some word of english it's not enough!

È stato difficilissimo, tradurre bffs o altre piccole robe che proprio non sapevamo come fare. Jimmy Chen è di San Francisco ed è da lì che spediva le mail per aiutarci a fare 'sta cosa.

But now stop chatting, let's start the papparappà (those are the trumpets, do you understand this, anglophone people!?):

INTERNATIONAL LITERATURE EXPERIMENT (wow) # 2

- A Hollow Ball Back and Forth - di Jimmy Chen (Pallina (da ping pong) avanti e indietro)

Amy Ping voleva uccidersi, Lily Ping voleva nascere di nuovo. Tali erano le disparità della vita; non era molto comodo che girassero la Cina insieme. In Szechuan, Amy stava soffocandosi con una trippa, confermando ancor di più quel che avrebbe voluto fare alle 3:00 PM.

"Mi ucciderò quindi alle 3:00 PM" disse Amy.

"Dicono che potrebbero esserci dei Cristiani qui." Fece Lily.

Ping and Pong finirono la loro zuppa, controllarono le loro rispettive migliori amiche per sempre*, e aspettarono nervosamente. La Cina in nessun modo sembrava 'la prossima superpotenza mondiale.' Uomini in sandali pedalavano biciclette arruginite; donne legavano bambini alle loro schiene.

"Sento odore di peni di tigre essicati," disse Amy

" Questo perchè siamo sedute vicino ad un negozio che vende peni di tigre essicati," rispose Lily, che decise a quel punto che la sua amica non poteva essere salvata.

La luna sorse presto quel pomeriggio. La debole cupola del cielo tremolò due volte, e una pellicola di nuvole scorreva, assorbendo ciò che restava delle tenui ombre. Una persona in piedi non ha radici, solo ombre che aderiscono al suolo.

"Sono le 2:56 PM," disse Amy, tirando fuori le sue pillole.

"Quelli sono lassativi," avvertì Lilì.

"Cagherò fino alla mor--"

Ma prima che potesse finire, un panda sbucò e starnutì. Anche la vita era una cavità nasale irritata, sempre pronta a soffiare. L'america stava decadendo ma la China aveva ancora le allergie. Era difficile rompere gli schemi: la luna inseguiva la terra che inseguiva il sole, ancora e ancora. L'universo inseguiva se stesso, espandendosi incessantemente nel nulla.

Amy starnutì, facendo starnutire anche Lily. Era troppo caldo per sorridere. La vita sarebbe stata a posto.

----- English Version That you can find HERE. -----

Amy Ping wanted to kill herself. Lily wanted to get born again. Such were the disparities in life; that they were touringChina together was not a convenience. In Szechwan, Amy choked on some tripe, confirming all the more exactly what she wanted to do at 3:00 PM.

"I'm so going to kill myself at 3:00 PM," said Amy.

"They said there would be Christians here," said Lily.

Ping and Pong finished their soup, texted their respective bffs, and waited around nervously. China in no way resembled the 'world's next superpower.' Men in sandals rode rusty bikes; women tied babies to their backs.

"I smell dried tiger penis," said Amy.

"That's because we're sitting next to a store that sells dried tiger penis," replied Lily, who had decided at this point that her friend could not be saved.

The moon rose early that afternoon. The dim dome of the sky blinked twice, and a film of cloud rolled across, absorbing what a little pale shadows were left. A standing person has no roots, only shadows that grip the ground.

"It's 2:56 PM," said Amy, taking out her pill bottle.

"Those are laxatives," Lily warned.

"I'll shit to dea--"

But before Amy could finish, a panda came over and sneezed. Life too was an irritated sinus cavity, always about to blow. America was falling but China still had allergies. It was hard to break the rules: the moon chased the earth wich chased the sun, around and around. The universe was chasing itself, expanding relentlessly into nothingness.

Amy sneezed, causing Lily to sneeze as well. It was too hot to smile. Life would be okay.

mercoledì 23 dicembre 2009

Movimenti di Paolo su Carta

Guardate cosa fa Paolo quando muove la mano avendoci prima messo una matita dentro e un foglio di carta sotto e/o altre cose più tecniche da disegnatore. E ci ringrazia pure, è bellissimo.

martedì 22 dicembre 2009

È arrivato l'Ufficio Realtà ma forse non ci piace.

Casa Editrice Gigante si espande a vista d'olio: inauguriamo oggi l'Ufficio Realtà che ci permetterà di essere documentati a dovere quando si parla delle vie delle città e dei suoi odori, come usa fare nei romanzi di fiction che proprio fiction non è, con storici riferimenti non espliciti e testimonianze da fonti non proprio accertate ma inaspettatamente affidabili. E altri capogiri paradossali.
A fronte di ciò, uno dei nostri massimi collaboratori, Pino Insegno con la tromba, ha deciso di abbandonare la redazione centrale. Per questo chiuderemo presto l'Ufficio Realtà, tanto ci lavora uno forse poco simpatico con contratto fino al 2009.

In realtà chiuderemo l'Ufficio Realtà perchè è bello scrivere "a fronte di ciò".
Altro che Pino Insegno con la tromba.

sabato 19 dicembre 2009

La domandina al Buridda + Inseguimento scoppiettante


Comunicazione Disservizio

Domani al Buridda (domani sarà il 19 dicembre) in serata ci sarà uno spettacolo teatrale sulle carceri come segue:

LA DOMANDINA: Spettacolo essenziale sul carcere

Siamo stati nei carceri di Marassi, Ponte X e La Spezia.
E vi raccontiamo, attraverso le voci dei carcerati, che significa la detenzione.
L'immagine che emerge è ben lontana dai peggiori film e dalle migliori leggende.
Per chi interessa sapere come sia possibile che un ragazzo arrestato per qualche spinello finisca dentro in piedi ed esca da sdraiato.

con Bubi Senarega, Cristina Campanile e Fabrizio Dentini


-------------- Inseguimento scoppiettante (un inedito di Lev Tolstoj)----------------------------- (non è vero ma dai, secondo te è Tolstoj sul serio?) -------------------------

Tutta la redazione affacciata alla finestra a fumare una sigaretta. Passa una macchina velocissima. Subito dopo un'altra che la insegue. Noi tutti della redazione ci precipitiamo a inseguire a nostra volta le due macchine, per capire che cosa succede. Ognuno con il suo mezzo. Il GrandeCapoRedattore ha un motorino a due ruote. Gli altri, altri motorini . Quando raggiungiamo le due vetture velocissime chiediamo loro quale motivo le portava a fare l'inseguimento.
Rispondono che non si stavano inseguendo ma andavano entrambe di fretta nella stessa direzione. A noi questa riposta non basta: vogliamo il conflitto.
Buchiamo una gomma e suoniamo alcuni campanelli mentre scappiamo.

martedì 15 dicembre 2009

Mamet docet


Pezzetto tratto da "I tre usi del coltello: Saggi e lezioni sul cinema" di David Mamet edito da Minimum Fax e appena iniziato:

""La cattiva drammaturgia possiamo trovarla nelle chiacchiere dei politici che hanno pochissimo o nulla da dire. Essi degradano questo processo e parlano di cose soggettive e nebulose: parlano del Futuro. Parlano del Domani, parlano dello Stile Americano, della Nostra Missione, del Progresso, del Cambiamento.
Questi sono termini volti a infiammare gli animi più o meno blandamente (vogliono dire "sorgi, popolo americano", oppure "Sorgi e corri baldanzoso di qua e di là") e che fanno le veci del teatro. Sono meri segnaposti che scandiscono la progressione drammatica, e hanno una funzione simile a quella delle scene di sesso o di inseguimento nei film-spazzatura: non sono collegati a nessun problema reale e sono inseriti come intrattenimenti modulari in una storia priva di contenuto.""

venerdì 11 dicembre 2009

Robe di Robbe

Questo lo ha messo su Flickr Robbe nel lontano 16 novembre 2009 ed è troppo fico per non dedicarvi un post degno di tale nome ossia: POST
Forse non si legge bene quel che c'è scritto però posso aggirare il problema facendolo scrivere al lavapiatti di CasaEditriceGigante.

Caporedattore: Ehi lavapiatti, te la senti di entrare nel mondo dell'editoria?
Lavapiatti: E' sempre stato il mio sogno signor Caporedattore Capo Gigante.
Caporedattore: Bene allora ti detto una cosa e tu la scrivi.
Lavapiatti: Ok.
Caporedattore: Se ci pensi, il male peggiore è sempre il prossimo.
Lavapiatti: Verissimo signor Caporedattore Capo Gigante
Caporedattore: Sì ma scrivi.
Lavapiatti: Cosa?
Caporedattore: Se ci pensi, il male peggiore è sempre il prossimo
Lavapiatti: Verissimo signor Caporedattore Capo Gigante


Emile Durkheim: bello vero?
Cristina di Svezia: molto bello.

giovedì 10 dicembre 2009

International Literature Experiments (wow) #1 - Peter Markus

Here's something new: we contacted a few writers from U.S.A. and asked them if they allow us to steal one of their short stories and translate it. We're trying this new stuff.
The first one is Peter Markus (from New York), this short story is from the book "Good, Brother" edit by Calamari Press.
It's a funny story, we did our best in translation, hope everything will suond good in italian. So, here the story:

Ecco una cosa nuova: abbiamo contattato qualche scrittore dagli states uniti of america e gli abbiamo chiesto il permesso di rubare e tradurre uno dei loro racconti. Il primo racconto è di Peter Markus dal libro "Good, Brother" che tradotto in italiano sarebbe "Pozzanghere insanguinate, donne nude e se mi sposi ti cancello".
Proviamo questa nuova roba. E' divertente.

- BOY -

In paese conoscemmo quest'altro ragazzo che era fratello di nessuno-unico bambino con solo una madre un padre e nessun fratello a chiamarlo così. Quindi lo prendemmo come un fratello. Sebbene non lo chiamassimo fratello. Lo chiamavamo Ragazzo. Ragazzo era più piccolo di noi fratelli. Ragazzo era nato anni-no, secoli-dopo di noi. Eravamo giù al fiume con nostro padre pescatore il giorno in cui quest'altro fratello venne a questo mondo. Questo ragazzo. Questo fratello, ci dissero, era nato con i denti e la testa piena di capelli. Quello con cui non era nato, scoprimmo, era la lingua. La bocca di questo ragazzo era un buco nella sua faccia in cui infilava il cibo dentro. Una volta per un attimo, quasi sentimmo qualche grugnito gorgogliargli fuori. Per il resto, comunque, Ragazzo stava zitto. Qualche volta nemmeno ci accorgevamo che era vicino, in piedi a fianco a noi, i suoi piedi sballottati dentro gli stivali del padre, a mollo nel fiume, caviglie sprofondate nel fango. A volte, Ragazzo era più cane che ragazzo. Ragazzo era un cane che veniva sempre ogni volta che lo chiamavamo, per fare qualsiasi cosa gli si dicesse di fare. Nostro fratello insegnò a Ragazzo un bel po' di giochi. Insegnammo a Ragazzo a camminare sull'acqua. È vero che la prima volta affondò tentando di camminare. Gli galleggiava la faccia giù dal fiume. Ma poi tornò indietro. Indietro da noi fratelli. Bravo cane, dicemmo a Ragazzo. Gli grattammo la schiena. Gli prendemmo un osso dalla mano e lo lanciammo nel fiume. Ragazzo, gli dicevamo, diventa pesce. Ragazzo si gettava in acqua come fosse parte cane e parte pesce. Quindi Ragazzo nuotava indietro verso la riva fangosa del fiume e sbatteva a terra. Come un pesce. Questo ragazzo qui è da guardia, disse Fratello. Se lo dici tu, dissi a Fratello. Quindi gli tranciammo via la testa.

ORIGINAL VERSION IN ENGLISH FROM THIS BLOG

- BOY -

We knew this other boy in town who was brother to nobody-an only child with only a mother and a father and no brother to call his own. So we took him in as brother. We did not call him brother though. We called him Boy. Boy was littler than us brothers. Boy was born years-no, centuries-after we were born. We were down by the river with our fishing man father the day that this other brother was born into this world. This boy, this brother, we were told, was born with teeth and a full head of hair. What he was not born with, we discovered, was a tongue. This boy's mouth was a hole in his face he fed food into. Once in a while we might hear some mouthy sounds grunting out. For the most part, though, Boy was silent. Some of the time we did not even know he was near, standing close by, his feet-flopping inside his father's boots-sunk into the river, ankles deep in the river's mud. At times, Boy was more dog than he was a boy. Boy was a dog who always came whenever we called, to do whatever was told. Us brothers taught Boy more than a few tricks. We taught Boy how to walk on water. It is true that Boy drowned the first time he walked out. Boy floated face down down the river. But then he walked upriver back. Back to us brothers. Good dog, we told Boy. We scratched Boy's back. We pulled a bone out from Boy's hand and tossed it to the river. Boy, we told him. Go fish. Boy took to the water like he was part dog, part fish. Then Boy swam back to the river's muddied bank and flopped down on the shore. Like a fish. This boy here is a keeper, Brother said. If you say so, I said to Brother. And then we chopped off this boy's head.

martedì 8 dicembre 2009

Port-Royal: le nouveau videò


CasaEditriceGigante tutta, aspettava l'uscita del nuovo video per chinarsi con rispetto di fronte alla feroce legge dell'attualità e poter finalmente proclamare:

Attenzione attenzione: ecco in video l'ultima produzione Port-Royal orgoglio internazional/mondiale a seconda dei casi. Il pezzo è "The photoshopped prince" dall'ultimo disco "Dying in time".
La regia è di Sieva Diamantakos, consigliabilissima fruizione di gran canzone su ottima narrazione visiva. Crediamo pure che vi verrà da fare quella cosa su youtube per cui poi alla fine ti vedi tutti gli altri video correlati, che sono belli. E in più fottete la vischiosa legge dell'attualità. Tiè.

Eccolo

domenica 6 dicembre 2009

Calci e pugni in aria, capo.

Calci e pugni in aria, calci e pugni in aria, arriva il capo.
- Continua così ragazzo e adesso dimmi per chi è che fai questo?
- Per me stesso! Urla il ragazzo continuando a tirare calci e pugni in aria.
- Non ho sentito per chi lo fai?
- Per me stesso! Urla ancora il ragazzo.
- Più forte, per chi lo fai?
- Per me stesso capo!
- Ah, ecco. Così mi piaci ragazzo.

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Questa la pubblicità di casaditricegigante alla fiera del libro di francoforte


Siamo oltre

mercoledì 2 dicembre 2009

Il veleno del serpente


Per risparmiare inchiostro, gli addetti tecnici alle cose tecniche hanno decise di allevare un serpente velenosissimo da tenere in giro sulla moquette della redazione di CasaEditriceGigante. Ogni giorno gli addetti tecnici fanno mordere al serpente il bordo superiore di un barattolo di vetro che chiudono con del cellophane. In questo modo è possibile accumulare veleno blu o nero e farne inchiostro.

Il problema che ci siamo posti noi che non siamo esperti tecnici addetti è il seguente: per mantenere un rapporto di sicurezza con il serpente dobbiamo tenerlo sotto costante paura per farlo sentire inferiore oppure dobbiamo svelargli subito la nostra mortalità e creare così un rapporto di fiducia e stima reciproca evitando che succeda quel che è successo al nostro capo-redattore in foto?