martedì 30 maggio 2023

Credevo abitasse a... Hampstead - da Tradimenti, di Harold Pinter

Stavo appunto pensando che a volte mi piace, certe volte, sempre, mi piace sempre, leggere dei pezzi di letteratura che parlano di letteratura, e che mettono in mezzo la letteratura, e ci sia quel filo di metaletterarietà che a me non so perché piace così tanto, così tanto che mi dico Forse questa mia ossessione per la scrittura arriva solo dal fatto che mi piacciono queste storie di scrittori, ecco, mi dico, ecco, mentre ero lì che infatti sottolineavo un passaggio di Pinter, Harold, da "Tradimenti", che metto qui sotto adesso:

Entra Emma

EMMA: Salve. Che sorpresa.
JERRY: Ho preso il tè con Casey.
EMMA: Dove?
JERRY: Qui all'angolo.
EMMA: Credevo che abitasse a... Hampstead o da quelle parti.
ROBERT: Non sei aggiornata.
EMMA: Ah no?
JERRY: Ha lasciato Susannah. Vive da solo, proprio qui all'angolo.
EMMA: Oh!
ROBERT: Sta scrivendo un romanzo su un uomo che lascia la moglie e tre bambini e se ne va a vivere da solo dalla parte opposta di Londra per scrivere un romanzo su un uomo che lascia la moglie e tre bambini...
EMMA: spero sia meglio dell'ultimo
ROBERT: Dell'ultimo? Ah, l'ultimo. Ma non era quello su un uomo che viveva in una grande casa a Hampstead, con la moglie e tre bambini e sta scrivendo un romanzo su...

e già che ci sono metto qui sotto rubato da facebook un commento che forse non c'entra niente - ma in quel momento per me c'entrava molto, e comunque, in generale, le cose che non c'entrano inente sono quelle più azzeccate da stare a guardare - è un commento di Simonetti, Gianluigi, scritto su post di Policastro, Gilda, il 25 maggio se non sbaglio (sì, il 25 maggio)

GIANLUIGI SIMONETTI, commenta Gilda Policastro 25 maggio

credo bisognerebbe distinguere fra "storie" e "letteratura" (e fra narrativa e narrativa letteraria). Entrambe le cose hanno sempre destato interesse, ma è contemporanea la passione generica per le storie (nel senso merceologico, euforico e spesso anche pedagogico dello storytelling) e simmetricamente l'associazione tra storie e letteratura. Come se tutta la letteratura fosse narrativa. Mentre non tutte le storie sono letteratura, e non tutta la letteratura è fatta di storie.

(è la prima volta che pubblico un commento preso da fb, wow)

lo hanno tradotto Laura Del Bono e Elio Nissim

mercoledì 24 maggio 2023

Cosa consiglio io al resto dell'umanità

Io comunque sinceramente al resto dell'umanità consiglio di scrivere sempre, sempre nella modalità irrispettosa nei confronti del resto del'umanità consiglio di scriver eper vedere cosa si scriverebbe, ignorare il resto dell'umanità, tanto quella ci viene incontro sempre a un certopunto a un cert opunto quando apriamo il frigo o quando scontriamo con il piede l'angolino del comodino eccolo lì il resto dell'umanità che ci guarda e ci ricorda ad esempio della fame ad esempio del dolore del mondo intero, ma appunto io consiglio di scrivere per vedere cosa si scriverebbe al di là del resto delll'umanità, che infatti eccola subito qua protagonista di questo post in cui a dire il vero volevo soprattutto scrivere che consiglio di scrivere per vedere cosa si scriverebbe o che se pre caso non ce la si fa consiglio di scrivere almeno una mail ad alfonso, può fare molto bene, una mail ad alfonso può fare molto bene, ma anche a marta, anche a marta adesso le scrivo una mail

venerdì 19 maggio 2023

Louisiana Poetry Slam - 20 maggio 2023

Son sempre più belli da fare questi poetry slam, uno dietro l'altro, con sempre più senso delle cose collettive, degli andamenti sovrumani nel senso di grande superorganismo poetico anche italico, volendo, se si può dire, no, non si può dire, oppure l'altra volta pensavo all'espressione Non so se mi spiego, e mi piace pensare che non lo so, se mi spiego, forse ne faccio anche a meno soprattutto nel momento in cui mi accanisco sulla spiegazione, e quindi non lo so se mi spiego, forse non mi spiego, e lo dico subito, rendendo subito chiare le mie intenzioni, appunto: Non so se mi spiego ma intanto qualcosa dico

domenica 14 maggio 2023

Il divertimento come bisogno metafisico - Bohumil Hrabal - Ho servito il re d'Inghilterra

E poi tornavo a casa con la spesa, per tutto il viaggio riflettevo, per tutto il viaggio mi divertivo a raccontarmi di nuovo tutto ciò che avevo detto e fatto e chiesto quel giorno, se l'avevo detto e fatto in maniera giusta, e io consideravo giusto quello che mi divertiva, non che mi divertisse come i bambini o gli alcolizzati, ma come mi aveva insegnato il professore di letteratura francese, il divertimento come bisogno metafisico, che quando una persona si diverte con qualcosa, ecco, quello è l'essenziale, stupidi che non siete altro, progenie malvagia, idiota e scellerata! diceva insultandoci in quel modo per farci arrivare dove voleva lui, per far sì che divertimento per noi fosse la poesia, le cose e gli avvenimenti belli, perché la bellezza, lei ha sempre impatto e una portata che tendono al trascendente, vale a dire all'infinito e all'eterno.

La traduzione è di Giuseppe Dierna

sabato 13 maggio 2023

L'altro giorno poi a Firenze / post dopo slam con copincolla del post facebook prima dello slam ma che mi piace perché c'è Bohumil Hrabal

qui in foto mi sa che eravamo sul fil di sapere chi avrebbe vinto lo slam

Sto leggendo "Ho servito il re d'Inghilterra", di Hrabal, che ridere che fa, e che scrittura.
Ieri ero alle poste e il lavoratore allo sportello mi ha chiesto cosa stessi leggendo e se lo è segnato su un foglietto e così, che bello, siamo fuoriusciti dalla zona da lavoratore di lui funzionario funzionale che doveva servire me e io richiedente autorizzato che chiedevo servizi terziari a lui, e adesso chissà se lo leggerà, per me sì, comunque in un attimo ci siamo scambiati un minimo della nostra umanità.

Poi oggi dallo stesso libro/romanzo leggo questo passo che è un po' un classico di tante letterature e forse pensieri anche banali soprattutto nella verità inaccettabile della frase iniziale:

"All'albergo Tichota capii anche che quelli che si erano inventati che il lavoro nobilita l'uomo erano gli stessi che stavano qui tutta la notte a mangiare e a bere con delle belle signorine sulle ginocchia [...] e ogni volta, in mezzo a quell'allegria, all'improvviso uno chiedeva all'altro se non avesse bisogno di un vagone di maiali ungheresi, o magari due, o di un treno intero. E poi quell'altro a sua volta, guardando il nostro domestico che tagliava la legna, bisogna infatti dire che quei ricchi avevano spesso la sensazione che quel domestico fosse la persona più felice su questa terra, per cui guardavano trasognati quel lavoro che elogiavano senza però mai farlo, e se avessero dovuto farlo, allora sarebbero stati infelici e sarebbe stata la fine della loro felicità, e così, all'improvviso, quell'altro chiedeva, io ad Amburgo avrei una nave di pelli di vacca del Congo, sapresti mica cosa farne?"

Questo per dire che la letteratura ti viene incontro anche quando non sai bene cosa stai cercando, e domani, a Firenze, grazie ai Ripescati Dalla Piena, insieme a una folta bellezza di poete from tutt'italia, sarò ospite del Working Class Poetry Slam, e si parlerà del diritto al lavoro e di quella sfumatura neanche troppo lieve che fa mutare il lavoro in sfruttamento, e parleremo anche forse del sorvolare di certe dirigenze, di come certi movimenti di capitali, certe movimentazioni, non sembrano tenere conto delle persone che coinvolgono, e invece alcune volte sono costrette a tenere conto, ad esempio grazie alla forza e la coscienza (di classe) di un'occupazione di fabbrica come quella del Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze.
A domani, al Circolo Arci Progresso Firenze

giovedì 11 maggio 2023

L'ambiente delle riviste letterarie

L'ambiente delle riviste letterarie, dicevo, Ci sono stato dietro per un po', anzi, ne ho fatto parte, poi per un po' sentivo di non capire più alcune dinamiche, alcune redazioni erano nuove alcune erano rinnovate e non mi erano più chiare le formazioni, chi faceva parte di chi? chi ha scazzato con chi?  insomma, com'è normale, ci sono periodi in cui certi ambienti riesci a seguirli pienamente e ci sei dentro pure tu senza rendertene conto, poi giri un attimo l'angolo e non sai bene cosa stia succedendo ma senti che c'è una nuova e divertente forma di affronto e di provocazione smodata, erano quelli della nuova verde, (che non capivo nemmeno poi, la rivista Verde e basta? e la Nuova Carne invece? sembravano seri, ma chi sono poi quelli della Nuova carne? boh) comunque insomma quel che vorrei dire è che c'è stato Torino una sega, evento fiorentini in contrapposizione critica al Salone del libro di Torino, e mi faceva super ridere, li avevo menzionato anche qui, ma quel che volevo dire, senza troppi fronzoli, è che al di là dell'egoriferirsi, mi piacerebbe tantissimo essere menzionato su QUESTA COPERTINA RAFFINATA ELEGANTE PREZIOSA

Immagine catturata dal facebook di Francesco Quaranta, che anche lui conosco ma non so bene chi sia

lunedì 8 maggio 2023

WORKING CLASS POETS - Firenze - Collettivo lavoratori GKN

𝗠𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱ì 𝟭𝟬 𝗠𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 saremo al Circolo Arci Progresso Firenze per un appuntamento poetico molto importante per noi, che vorremmo iniziare già da ora a condividere con tutt3 voi.
Nella nostra città, Firenze, è in moto dal 2021 una forza inarrestabile fatta di persone che inizialmente combattevano contro un’ingiustizia, una delle tante che fanno scricchiolare questo e tutti i Paesi, per poi accorgersi che la loro lotta avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più. Innanzitutto un esempio luminoso, per tutt3 quell3 che credono di essere troppo impegnati3 e stanch3 per proseguire la lotta, che da un certo punto in poi non ne valga la pena. Ma non soltanto questo: hanno capito che il modo più efficace di cambiare le cose è educare al cambiamento, promuovere la condivisione di esperienze per aumentare la consapevolezza, in altre parole: diffondere cultura. Che è esattamente quello che noi crediamo che la poesia possa e debba fare, il motivo per cui saliamo sui palchi e facciamo ciò che facciamo. Quindi capite bene fino a che punto la loro lotta, la loro visione e la loro volontà di cambiare davvero le cose ci abbiano travolti e conquistati.
Stiamo parlando del Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze, composto da donne e uomini che dal 9 Luglio 2021 combattono per il diritto al lavoro contro chi al contrario dà peso solamente a ciò che del lavoro è profittevole, monetizzabile. Ma il lavoro sono persone. E il lavoro è anche cultura. Istanza che il Collettivo di fabbrica ha affermato con forza, organizzando il primo Festival di Letteratura working class poco tempo fa, proprio qui a Firenze.
Con questo 𝙒𝙤𝙧𝙠𝙞𝙣𝙜 𝘾𝙡𝙖𝙨𝙨 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙧𝙮 𝙎𝙡𝙖𝙢 noi vogliamo impegnarci a mostrare con la nostra arte e quella di altr3 grand3 poet3 da tutta Italia il nostro supporto alla lotta del Collettivo di Fabbrica GKN. Parlare del lavoro con i nostri linguaggi, mostrando che la rete di energie in gioco è sempre più fitta e che la marea che questa lotta è stata in grado di smuovere, senza retrocedere, è ogni giorno più grande.
A breve altre info sulla serata e le presentazioni dell3 poet3 partecipanti, intanto segnate la data
io personalmente ho delle cose da dire sul lavoro e sono cose che vanno nella direzione di una bella ambizione che è l'abolizione del lavoro, o l'emancipazione dal lavoro, ci proverò a dirle queste cose senza sembrare ingenuotto, che a me viene facile sembrare ingenuotto, forse magari lo sono veramente, chissà, anzi per me quasi sicuramente lo sono, ingenuotto, devo ancora capire se lo faccio apposta o no, se lo faccio apposta allora mi sto antipatico, è da antipatici fare gli ingenuotti apposta, un discorso è essere ingenuotto perché lo sei, e un discorso è essere ingenuotto perché lo fai, che è poi quella cosa lì, del ci sei o ci fai? non lo so ancora, vado a capirlo nel tempo ma in generale mi accorgo, così in generale, che mi sembra sbagliato in generale fare le cose apposta, per questo mi piace la parola involontaria e l'idea di "involontarietà"
sì, sempre attorno a quest'idea qua, sto

domenica 7 maggio 2023

Roberto Bolaño - Non scrivere racconti uno alla volta - Michele Orti Manara

Michele Orti Manara

«Non scrivere racconti uno alla volta. Se uno scrive racconti uno alla volta, può, per dirla in modo onesto finire per scrivere sempre lo stesso racconto fino al giorno in cui muore.
È meglio scrivere almeno tre o cinque racconti alla volta. Se uno ha energia, anche nove o quindici alla volta.
Attenzione: la tentazione di scrivere due racconti alla volta è pericolosa proprio quanto quella di scriverne uno alla volta. E poi, cosa ancora più importante, si rischia di creare un gioco di specchi tra innamorati, una immagine doppia che produce malinconia».
Roberto Bolaño

lunedì 1 maggio 2023

Andrea Bonomi, primo maggio

Lavoro estivo, lavoro immediato, lavoro in nero, lavoro dov’è permesso urlare, lavoro a chiamata, lavoro gratuito, tanto lavoro per nulla, non andare al lavoro, ultimo giorno di lavoro, senza un posto di lavoro, agenzia del lavoro, colloquio di lavoro, lavoro precario, lavoro per obiettivi, organizzazione del lavoro, lavoro di squadra, prodotti del lavoro umano, cattiverie sul posto di lavoro, ricatto sul lavoro, sfruttamento sul lavoro, lavoro sbagliato, prendersi una pausa dal lavoro, vivere senza un lavoro, aver paura del lavoro, non trovare lavoro, lavoro in prova, lavoro part time, lavoro manuale, contratto di lavoro, divisione del lavoro, lavoro socialmente utile, lavoro in cooperativa, sorridere al lavoro, la fortuna di avere un lavoro, fondata sul lavoro, il lavoro nobilita l’uomo?

Fare e disfare è tutto un lavorare / Ecco quello che so fare. Cercare un lavoro, accettare una proposta di lavoro, cambiare città per lavoro, trasferirsi all’estero per lavoro, lavoro per chi conosce l’inglese, lavoro in Svizzera, lavoro in Germania, lavoro sulle navi, lavoro in Australia, italiani in Asia per lavoro, mondo del lavoro, lavoro digitale, lavoro flessibile, lavoro a progetto, lavoro determinato, lavoro indeterminato, lavoro dei sogni, lavoro d’oro, lavoro del momento, amore lavoro soldi salute, lavoro continuo e intenso, uscire tardi da lavoro, scopare al lavoro, pensare solo al lavoro, portarsi il lavoro a casa, sognare di dormire al lavoro, lavoro stressante, lavoro no stop, ansia per il lavoro, consumo di alcolici al lavoro, odiare il proprio lavoro, congedarsi dai propri colleghi di lavoro, fuggire dal lavoro, annunci di lavoro, cambiare lavoro, nuovo lavoro, buon lavoro!

Mercato del lavoro, opportunità di lavoro, ministro del lavoro come primo lavoro, domanda di lavoro, bisogno di lavoro, la festa del lavoro che non c’è, inventarsi un lavoro, ripensare il lavoro, psicologia del lavoro, lavoro del futuro, i robot ci ruberanno il lavoro, definizione di lavoro, il concetto di lavoro per gli antichi greci, la questione del lavoro per Marx, il tema del lavoro nel ’68, insegnare filosofia come lavoro, lavoro nei campi, lavoro notturno, lavoro autonomo, lavoro da casa, telelavoro, trasferta di lavoro, lavoro con vitto e alloggio, lavoro dal lunedì al venerdì, lavoro domenicale, lavoro d’ufficio, lavoro all’aria aperta, pausa di lavoro, imparare a eseguire bene il proprio lavoro, lavoro a provvigione, lavoro alienante, orario di entrata e uscita dal lavoro, datore di lavoro, forza-lavoro, luoghi di lavoro, lavoro in fabbrica, lavoro portuale, lavoro in cantiere, dopolavoro, infortunio sul lavoro, morire di lavoro, astensione collettiva dal lavoro, difendersi dal lavoro, abolire il lavoro, liberare il lavoro.