lunedì 30 ottobre 2023

Ghostrack, con Gioia Salvatori, metto le foto che ho adesso

Come dicevo l'altro giorno: meno male che non ha senso parlare di vera e propria carriera - anche se mi ci sto dedicando con la santa testardaggine di uno che da fuori sembra che sa quel che vuole, ma in quanto poeta, in quanto cose di poesia, mi pare che la rigorosa non progettualità faccia parte di questo gioco, anzi, l'aleatorietà più che total, e comunque - come dicevo l'altro giorno, meno male che non ha senso parlare di vera e propria carriera perché questa serata qui al REF rischia di essere l'apice della mia carriera.

giovedì 26 ottobre 2023

Natascia Decaro parla bene del Diario Involontario

Io questo libriccino ce l'ho tutto gualcito, perché quando l'ho incontrato indossavo sempre un impermeabile con una tasca che sembrava fatta apposta per accoglierlo. E anche questo mi sembra degno di citazione: che si tratta di un'opera tascabile, quindi simpatica, fruibile insomma

Silvia Penso parla bene del Diario Involontario

È un libro intelligentissimo. Fa ridere e pensare. Dentro ci sono le cose quotidiane e della vita in generale ma viste secondo un altro punto, ti soffermi dove non siamo soliti riflettere. Piaciuto tanto anche a me
I libri belli dovrebbero girare di più.

Emanuela Cocco parla bene del Diario Involontario

Sotto c'è Carlo Martello che dice la sua, qui c'è invece Emanuela Cocco che dice la sua, sempre con più o meno senso di estemporaneaneità recensoria, se si può dire, per cui mi piace fare questo piccolo collezionismo di post facebook dedicati a questo libretto gioioso

Mentre il trasloco fisico è un vero trauma il "trasloco di parole" può essere una bella opportunità. In questo piccolo libro di Filippo Balestra (che però è un gran bel libro) ci sono tante cose dette così come si dovrebbero dire le cose serie: con precisa leggerezza. Insomma, leggetevi questo contemporaneo con la benedizione mia e di Blixa

#leggere #contemporanei #diario #parole #scrivere

CARLO MARTELLO parla bene del Diario Involontario

E c'è questo problema dicevamo dell'amichettismo, (qui sono io che parlo eh, Filippo Balestra del blog di Filippo Balestra) e dicevamo dell'amichettismo, certo, quelli che parlano bene delle cose che gli amichetti fanno, certo, è un problema internazionale, probabilmente, e Carlo Martello, della rivista Malgrado le Mosche, fai conto che oltre a essere mio amichetto abita(va) a pochi passi da dove abita(vo) io. Sì, gli voglio bene a Carlo Martello, certo, e conosco anche questa cucina che si vede in foto dietro al libro, ci ho mangiato le cose con la pasta d'acciughe che solo lui sa fare, ma forse sarà anche vero che gli voglio bene anche perché persona che, al di là della pasta d'acciughe, ammiro e stimo (!) per la voracità di lettura e capacità di riflessione sempre impeccabile spesso un bel po' militante, di parte, ideologica appassionata e sincera e vera (e ben venga)...
ma andiamo a leggere le sue, di parole, eh
Ieri ho ripreso questo libro di Filippo Balestra e mi era già chiaro che dietro la forma del diario ci fosse un libro di poesia in realtà estremamente denso e pesante, involontario, certo, ma proprio per questa sua precisa involontarietà, molto faticoso, non da leggere, forse neppure da scrivere, non sempre almeno, ma da esistere. Con parole che non saprei ripetere, Pippo lo dice: esistere così è un esercizio di volontà continuo, perenne, che richiede grande concentrazione nella distrazione.
Quello di cui non mi ero reso conto, quando l'ho letto la prima volta, è che si tratta anche di un libro dove dentro, dopo tanto cercare nella prosa, nei romanzi, si può trovare, dissolta nella poesia, ma assolutamente percepibile, il concetto della relatività dello spazio e del tempo, l'idea che esistano infiniti universi. È un libro che siccome si interroga su cose piccolissime, unghie, passeggiare, una sola parola alla volta, queste cose piccolissime le estende il più possibile, le trasforma, le ingrandisce o le miniaturizza e poi le trasforma ancora, le allontana dalla realtà, poi ce le riporta. E questo è lo spazio-tempo, questa è la piega degli eventi, una tra le infinite, il rincorrersi delle pieghe, l'avvicinarsi e l'allontanarsi delle pieghe.
E del resto, forse inconsciamente, ma non credo, Pippo parla anche di pieghe in un giorno di diario, che poi non è un giorno vero perché non ci sono le date, non è un diario vero. Eppure nomina quelle cose che tu ti chiedi come nominare; così, passando da una piega all'altra, come se fosse normale.
Ho l'impressione che di questo libro si sia parlato poco, che è il motivo per cui l'ho ripreso in mano ieri. E invece è un libro da leggere e rileggere, perché apre alle possibilità.

martedì 24 ottobre 2023

in questo stato di disgregazione anzi di sgretolamento devo venire qui per forzaa raccogliere le forze cercare un posto dove mettermi tutti i pezzi addosso le idee le cose da dire da pensare le cose da fare e da non fare -che sappiamo essere le cose da fare, quelle da non afre - e raccogliersi e sistemare i pezzetti sparsi forse fuzzy forse dislocati altrove trovare dei posti dove mettere l eparole le persone dove mettersi comodi prima in piedi e poi sdraiati e poi ci si sta per rialzare ma ci si sdraia un attimo di nuovo e si prova a capire la direzione ilsenso dele cose come al solito e ci si sdraia di nuovo e come al solito a un certo punto poi c'è sempre da salutarsi, e ci si saluta, e non si sa se ciao o arrivederci o a tra poco, 

venerdì 20 ottobre 2023

RomeEuropaFestival - GHOST TRACK - con Gioia Salvatori

Qui sono talmente contento che non dico quasi niente, che è la cosa migliore da fare quando si è contenti, che poi c'è anche dicono quella importante differenza tra l'essere felici e l'essere contenti, che essere felici è qualcosa di più intenso importante qualcosa che ti porta a un senso di bellezza più profondo mentre essere contenti vuol dire che va bene così, che ci si accontenta, si contiene facilmente la gioia, diciamo, che è una gioia misuratamente adatta al livello di contentezza che uno può contenere.
E allora dico che per questo evento qui sotto sono proprio felice, sicuramente, e, aggiungo, dirò di più, sono felice e contento, che non mi pare poco.
Qui sotto poi tutto il resto, c'è da ringraziare Gioia Salvatori per quel che fa quando decide che sa quel che fa, grazie Gioia :) 
Ghost Track è il progetto del Romaeuropa Festival dedicato alle autorialità poliedriche e ai nuovi formati della parola e della scena; una sezione che indaga comicità, poesia, approfondimento tematico ed incursioni musicali in un nuovo spazio intimo, originale ed informale all’interno della Galleria delle Vasche della Pelanda.
In questa nuova edizione, con la guida sapiente di Gioia Salvatori – protagonista e main host di tutti gli appuntamenti- ed il coordinamento musicale di Simone Alessandrini, accoglieremo in due week-end dedicati tanti ospiti speciali e giovani voci per attraversare temi, difficoltà, angosce e relazioni possibili ed impossibili dei nostri tempi.
“Il tutto bevendo e da seduti. Perché” – come ci dice l’autrice- “il mondo pesa”
main host GIOIA SALVATORI
coordinamento musicale SIMONE ALESSANDRINI
#4 / ANFRATTI per pessime intenzioni
Un venerdì per indugiare sui piccoli fastidi quotidiani nel rapporto con noi stessi: nevrosi, aspettative, progetti che si rivelano pasticci, ma anche sogni, perché a volte una pessima intenzione porta incredibili e inaspettati frutti. Una serata in cui ci faremo guidare dalla forza straordinaria delle parole di Mattia Torre, autore che ha aperto immaginari esilaranti e poetici, feroci e profondamente umani fotografando le pieghe e gli anfratti, appunto, in cui si nascondono le nostre fragilità. Il tutto impreziosito dalla lettura di Valerio Aprea e Cristina Pellegrino suoi amici e attori storici, ospiti speciali di questo appuntamento. Poi sempre negli stessi interstizi prepotenti guarderemo assieme a Filippo Balestra, poeta, che come tutti i poeti la sa lunga e la canta ancora meglio.

Ospiti: Filippo Balestra + Valerio Aprea e Cristina Pellegrino su testi di Mattia Torre e con la partecipazione musicale di Ambra Chiara Michelangeli.

martedì 17 ottobre 2023

Alla scuola a dire cose con Venerandi e parlare delle cose da dire


A parte la parola poeta, che la parola poeta porta con sé una brutta impressione, spesso, soprattutto se collegato così > articolo, parola "poeta", nome/cognome - Es: il poeta Filippo Balestra - si sente quasi subito che porta con sé una brutta impressione, lo stesso capita per l'artista, collegato a un nome/cognome, l'artista Antonio Farinetti, "l'artista", in questo caso, porta con sé una brutta impressione, ed è una brutta impressione spesso collegata all'idea di "bella iniziativa", quando qualcuno ti invita a una bella iniziativa sarebbe di solito da dire no grazie prego no grazie prego ciao.
E invece sarà bellissimo e sono contentissimo di essere in una delle classi in cui Venerandi si fa professore. Un po' sono felice perché avrò modo di chiacchierare con Venerandi e avrò modo di vedere Venerandi chiacchierare con i suoi students, e un po' sono felice di non sapere cosa diremo, in che modo non diremo quella cosa che ancora non sappiamo qual è ma già adesso sappiamo che la diremo, quella cosa lì, e sappiamo che non è detto che sarà una cosa giustissima da dire, ci saranno delle sbavature, soprattutto errori (non madornali) imperfezioni, ci saranno anche delle interruzioni frasi lasciate a metà e saremo convinti di aver detto tutto quello che c'era da dire e ci accorgeremo subito dopo che avremmo dovuto dire anche ben altro, ovviamente, soprattutto ben altro, qualche volta addirittura ci accorgeremo che avremmo dovuto dire tutt altro, è sempre questo il discorso, il idscorso è quello del tutt'altro.
Anche se in realtà come al solito ultimamente stavo pensando a un bosco dove andare dire fare baciare
ciao :)

mercoledì 11 ottobre 2023

Una foto bella con Ilaria Crotti di Falso Demetrio

Qui con Ilaria facciamo una bella coppia, ci vediamo poco ma ci vogliamo bene, quando sono arrivato a Genova che avevo con me la rivista Costola da far girare, organizzare letture presentazioni, lei aveva aperto da un paio di anni la Falso Demetrio e mi ha accolto con gentilezza e curiosità.
Da lì poi a momenti alterni mi è capitato di passare giornate intere in libreria e poi scomparire ma sempre volendoci quel bene.
E insomma l'altro giorno siamo stati così e lei mi ha regalato un post facebook di fine Book Pride che adesso vado a copincollare, perché è da quelle parti lì che gira delle cose il valore

È stata una fiera divertente, piena di libri volti voci, è stato bello raccogliere i frutti di anni di amicizia e collaborazioni e lavoro
.
Ogni tanto mi ansiavo ma la presenza di preziose persone come @pippodovesei – con il loro approccio
un poco surreale – mi ricordavano che la vita spesso è anche nonsense
.
thanks
BOOK PRIDE
Valentina Mancinelli
Francesco Morgando
Laura Pezzino
Marco Amerighi
Federica Antonacci

lunedì 9 ottobre 2023

Androni - design your community - Per Rolli Days - Genova 09-10-11-12 ottobre Palazzo Tobia Pallavicino in Via Garibaldi

Allora, è un periodo molto intenso, da un bel po' è un periodo molto intenso ma questo ottobre devo dire è molto intenso, devo dire, è appena finito il book pride ed è stato devo dire molto intenso e anche bello. Oggi invece, che è lunedì, andiamo a leggere con Andrea Fabiani, che facciamo i Genova Slam, andiamo a leggere le nostre poesie e le incrociamo faremo delle invenzioni anche capitombolate ma non scrivo niente di più adesso qui metto più che altro lo stesso testo che ha scritto Andre che mi sembra perfettamente calzante soprattutto quando dice che non sarà mai lo stesso reading, io ad esempio vorrei ogni tanto anche parlare di coincidenze, che mi sembra ce ne siano ovunque, circondàti da coincidenze mi sembra che siamo, e sorrisi che volano oltre ai vetri e chissà a noi in tutta risposta chissà cosa ci viene da dire da fare da pensare

https://www.eventbrite.com/cc/androni-design-your-community-rolli-days-2632909


Grazie a Itinerari Paralleli, in occasione di Rolli Days, facciamo Androni, in particolare io e Andrea saremo qui a leggere Queste poesie qui:

Sala della Corte, Palazzo Tobia Pallavicino, Via Garibaldi 4

Un reading che poi diventa un racconto, poi una chiacchierata e poi una confessione, perché nessuna lettura è mai esattamente uguale a quella precedente.

In collaborazione con Genova Slam

Queste poesie qui

Filippo Balestra e Andrea Fabiani arrivano e leggono queste poesie qui.

Ma che poesie sarebbero queste poesie qui? Son poesie normali, che parlano di cose semplici; di tubetti con tutto il mondo dentro, di fabbriche di nuvole, social network preferiti e giorni d'autunno.

Poesie che hanno poche pretese, che forse sperano di cambiare la realtà evitandola, che a volte finiscono per essere poesie d'amore anche se non volevano esserlo, e che però rispondono a delle domande.

Quali domande? Quelle che ci facciamo un po' tutti, come: cosa c'è dopo la morte, cosa fare se ti compri una nave gigante, perché i vecchi guardano i cantieri e che cosa ci salverà (se mai qualcosa ci salverà...).

Le leggono questi poeti qui: Filippo Balestra e Andrea Fabiani, che potrebbero essere i poeti della porta accanto alla porta accanto alla vostra.

Le leggono in un reading che poi diventa un racconto, poi una chiacchierata e poi una confessione, non necessariamente in quest’ordine. Perché una scaletta non c’è, la scaletta in fondo è un’utopia. E nessuna lettura è mai esattamente uguale a quella precedente.

sabato 7 ottobre 2023

E POI SEMPRE AL BOOK PRIDE // FIGHT(BOOK)CLUB

Non sappiamo bene cosa s'intenda ma farò il giudice arbitro di questa competizione che potrebbe essere agguerrita, sicuramente, qualcosa anche da calci e pugni volanti, chissà, ma soprattutto si parlerà di libri e in particolare di romanzi, si farà un combattimento coi romanzi questi romanzi che vedete qui sotto:

giovedì 5 ottobre 2023

UGO CORNIA - Le Storie Di Mia Zia - Quodlibet - BOOKPRIDE - lo presentiamo 7 ottobre

Sono felicissimo per questo accostamento creato da una probabile mente che mi sa di sapere qual è del BookPride di quest'anno 2023.
Sono felicissimo perché mi sento molto vicino alla scrittura di Ugo Cornia e farò di tutto per non essere troppo adulatorio - che brutta parola - e nemmeno troppo compiaciuto dall'essere lì a presentare questo libro che ha il coraggio di essere semplicemente pazzo, nel senso della semplicità e nel senso della pazzia messe lì insieme a creare un libro che è una raccolta di storie adesso mi viene da dire pazzescamente semplici, che è la scrittura che piace a me.
Sabato 7 ottobre alle 17:30, c'è scritto anche qua sotto ma lo scrivo così me lo ricordo meglio anch'io.

domenica 1 ottobre 2023

CONFERENZA SULLA CONFERENZA A PAVIA - Bacaro Poetico pazzescamente - 3 ottobre

Ciao,
esatto vado a Pavia a portare la conferenza sulla conferenza, 
vado all'ombra de vin - el bacaro poetico che sta proprio lì in piazza centralissima di Pavia piazza della Vittoria.
Il bacaro, della Sam Kabauter, è un posto che ha ospitato gente inaspettata, anche quello che andrò a fare io spero sia una cosa inaspettata soprattutto a me, come al solito sto cercando di non pensare a quel che dovrò fare, così da estendere l'imbarazzo a chi sarà lì presente, ma anche l'imbarazzo in qualche modo è una forma di sentimento di qualcosa, poi un giorno ci pensiamo per bene.
Metto qui la locandina fatta da me, che mi piace ultimamente adottare questa tecnica dell'estetica marcia schifosa, spero che nessun possa ritenersi offes in generale dalle cose 

Martedì 3 ottobre vi aspettiamo per una cosa che non sappiamo bene cosa ma possiamo dir pazzesca di certo.
La conferenza sulla conferenza di Filippo Balestra.
Passando da Genova, Torino, Milano, Trento e Roma, dopo essere stata felicemente accolta dal Teatro della Tosse di Genova, forse alla sua settima replica ma ormai probabilmente è la decima, la conferenza sulla conferenza si conferma irreplicabile non essendo mai uguale a se stessa. Un estenuante atto di sperimentazione linguistica e poetica in cui l'argomento principale è la mancanza d'argomento, o si parla piuttosto della conferenza stessa, che è la conferenza sulla conferenza nel momento in cui la si sta tenendo. Non si parla dellE conferenzE, si parla dellA conferenzA, di quella lì che si sta tenendo in quel momento lì, appunto, e nel parlare sempre della stessa cosa ci sorprenderemo nel constatare che la stessa cosa la si può capire cento volte, ci troveremo a ragionare attorno al concetto di "conversazione come sport estremo", e allenarci per riconoscere le frasi fatte, e a queste prepararci a contrapporre le frasi da fare e da rifare e da rifare ancora sempre nuove.

CIAO OTTOBRE