martedì 18 aprile 2023

DIARIO INVOLONTARIO AL LUNA'sTORTA DI TORINO

Questo venerdì venite Torino che vi invito al Luna's Torta, in San Salvario.
Il Lunas (condotto da Ailaria e Uzzi), è un posto pazzo talmente pazzo che sulla fiducia, nel 2020, ha ospitato la primissima conferenza sulla conferenza, che non era poi troppo dissimile, nel suo essere strutturalmente irreplicable, non era troppo dissimile dalle successive repliche.
A me piace l'idea di dire le poesie come fossero cose da dire, e poi dire le cose da dire come fossero poesie. Ma anche scrivere le poesie come fossero prose e le prose come fossero poesie.
Forse in generale mi piace confondermi, ma questo, come dicevo, adesso non c'entra niente, appunto.
Venite questo venerdì al reading quasi integrale dal Diario Involontario, Tic Edizioni.
Le cose che ho scritto qui sopra sono le cose che ho scritto su facebook, povero facebook lo uso solo per l'autopromozione, ma a cosa serviva il social network? a diventare amici? invece qui il blog lo uso soprattutto per la vergogna, posso coltivare il mio senso del non pudore rendermi anche piuttosto ridicolo come quando si fanno le facce strane allo specchio del bagno tanto sei solo tu che guardi, e un paio di altre persone, in questo caso del blog, che mi sta piacendo tornare a usare, che bello il blog, quest'isola deserta di un arcipelago di chissà quali altre isole che non sappiamo 

lunedì 17 aprile 2023

LINGUAGGIO PROVVISORIO - Kenneth Goldsmith

Già mi piace l'idea di provvisorio, di provvisorietà del tutto, figuriamoci del linguaggio, quel che potrei fare, per assecondare le idee di questo libro che iperstimolante, quel che dovrei fare è interagire con questo testo che ho appena trascritto (no copincolla, purtroppo) e giocare con questo e vedere cosa fa succedere l'interazione con questo testo. Interessantissimo il capitolo sui Passages di Benjamin, Appropriazione, si chiama il capitolo, dovrei adesso io trascrivere un altro pezzetto e creare un nuovo testo in interazione con questo, come dicevo prima, ma non ne ho voglia adesso... qui di sotto quel che ho trascritto per questo post, direi che va bene già così

"Nel mondo digitale di oggi, il linguaggio è diventato uno spazio provvisorio, temporaneo, senza fondamenta, semplice materiale da spalare, riconfigurare, accumulare e modellare nella forma più conveniente, per essere poi gettato via altrettanto rapidamente. Le parole sono riproducibili all'infinito e a basso costo, diventate ormai detriti che esprimono poco e significano ancora meno. Ci siamo abituati a essere costantemente disorientati dalle repliche e dallo spam. Le nozioni di autenticità e originalità sono sempre più difficili da rintracciare. Quei teorici francesi che aprirono le porte alla destabilizzazione del linguaggio non avrebbero mai potuto immaginare fino a che punto le parole oggi si rifiutino di stare ferme; conoscono solo l'irrequietezza. Le parole oggi sono bolle, mutaforma, significati vuoti che fluttuano nell'invisibilità della rete, quel grande livellatore di linguaggio, di cui ci appropriamo avidamente e in modo indiscriminato, riempiendo i nostri hard disk solo per sostituirli con altri più economici e capienti.

[...] Una bufera di linguaggio che induce all'amnesia; queste non sono parole da ricordare. La stasi è il nuovo movimento. Le parole si ritrovano in una condizione che è al contempo di obsolescenza e di presenza ubiqua, una condizione dinamica ma stabile. La ripetizione è la nuova no creatività; anziché creare noi onoriamo, adoriamo, sfruttiamo la manipolazione e il riutilizzo."

sabato 15 aprile 2023

Due appunti brevi improvvisamente (e poi altro che m'è venuto da aggiungere poi)

Due appunti brevi su due cose viste adesso ultimamente.
Uno è un discorso su una newsletter interessante, Bengala, in cui alla fine dice che tra poco con le parole non ci facciamo più niente, e ha ragione, probabilmente.
L'altro era un videino veloce di un museo appena aperto da qualche parte, museo delle idee, ai muri sono appese delle istruzioni per immaginare le opere d'arte da immaginare, sono scritte, le devi leggere e poi immaginare, così ognuno si immagina la sua, bella idea, probabilmente (l'avevo letto anche da qualche parte in Ugo Nespolo (per non morire d'arte, il titolo, mi pare fosse la collana le vele di einaudi), ma non mi era piaciuto poi molto quel libro lì, mi sembrava di sapere già quello che stavo leggendo, ultimamente ho questo problema che mi sembra di sapere già tutto e allora mi spavento guardo conferenze importanti o podcast ad esempio)
Ad esempio adesso mi vado a cercare e metto qui il link a Illuminismo Psichedelico, il podcast di Federico Di Vita sulle sostanze psicotrope e come ci si potrebbe vivere, qui con Ivan Carozzi si parla de Foucalt in California che si prende gli allucinogeni e poi ci pensa su.

giovedì 13 aprile 2023

Maraschi Mauro Diario Involontario Screenshot e centomila altre cose

Ho il computer nuovo, da più di un anno, ormai, per quanto tempo sarà nuovo questo computer che per me è nuovissimo, non lo so, e faccio delle cose trascino delle immagini da un aparte all'altra del computer, mi sembra che cominci a tentennare, questo computer nuovo, comincia a chiedermi cosa sto facendo, accusa lo sforzo, questo mio spostare l'immagine di uno screenshot fatto dal telefoo a una pagina facebook per poi venire qui a metterlo qui, su questo blog nascosto, metto lo screenshot del telefono e mi sembra sia cosa di basso gusto, ma sono così contento di inserire ancora una volta la parola chiave "Mauro Maraschi", qui sul mio blog, mi fa così piacere che sono pronto a sottoporre questo computer a un nuovo sforzo e sono pronto a rischiare e a perseverare con questa cosa del basso buon gusto per le cose di estetica internettiana, che ne avrei forse una, di estetica internettiana, ma non so bene come farla fiorire queste estetica internettiana mi piacciono le scritte fatte bene verdi accese.
Ma ero qui a parlare dello screenshotto a bassa risoluzione che piazzo qui sotto:
E poi di Mauro Maraschi, conosciuto al Pigneto in tempi non sospetti, in quel locale che si chiamava Chiccen, di Rossano Astremo, che era un locale fatto come una cucina di casa ma su piano strada, e mi è venuto in mente l'altro giorno che c'è anche da pubblicare questo issuu online uscito nel 2017 dove c'è un mio racconto che si avvicina appassionatamente all'idea di illeggibilità, la indaga, l'illeggibilità, e quasi quasi riesce anche a rappresentarla, si intitola: Ipotesi atrofizzate (esperimento di narratività esplosa) e ci rivedo tanti temi che ancora non erano a me ben presenti, ma c'erano già, i temi, sempre un filo troppo metaletterari, ah, se potessi tornare indietro leggerei solo Stephen King invece che Burroughs, maledetto Burroughs, 

Comunque poi a quanto pare vado a Torino tra poco al Luna's Torta, devo prepararmi un discorso oltre che leggere poi bene fare un reading semintegrale del Diario Involontario, e scrivere anche adesso il testo evento, me ne stavo dimenticando!

domenica 9 aprile 2023

MALGRADO LE MOSCHE - un racconto scritto bene

In un epoca in cui avevo un po' smesso di frequentare e sostenere e credere fortemente nelle riviste letterarie, mi sento ben felice di ricaderci dentro, ed è merito di MLM (d'ora in poi Malgrado Le Mosche - no scherzo è il contrario, d'ora in poi MLM, l'acronimo, che è notoriamente più corto). 
Merito di MLM, dicevamo, che im sembra frizzante, mi farebbe schifo sentirmi dire frizzante, Filippo? un ragazzo frizzante, perdonami MLM che ti ho definita frizzante ma ho ultimamente deciso che qui sopra praticamente non correggo niente, non cambio niente se scrivo bene bene se scrivo male male.
Che l'idea di poter correggere mi frena, mi bloca, il mio povero instinto creativo di flusso irragionevole si spaventa, non vuole uscire ha paura di diventare perfezionabile, eternamente perfezionabile, invece qui siamo per uscire fuori da noi con tutti i nostri errori e imprecisioni dunque già perfetti veniamo a venirvi a dire queste cose e cioè che, insieme ai racconti di Benedetta Marinelli e Matteo Quaglia c'è un racconto di Filippo Balestra, io, nel pdf di dicembre di MLM:

e le foto di Andrea Campolucci, mica male, viene da dire, mica male.

Il racconto qui è uscito un bel po' di anni fa per un'antologia che si chiama E intanto, da qualche parte nello spazio, un azzardo ben compiuto da Gorilla Sapiens Editore, anche questa una casa editrice con una storia mica da poco, con titoli mica da poco, titoli tutti azzardati diciamo, in un mondo editoriale che preferisce il riconoscibile ecco che Gorilla Sapiens ti fa una raccolta di racconti più o meno di fantascienza dal titolo E intanto, da qualche parte nello spazio e c'è questo mio racconto dentro che è un racconto scritto bene, mi pare, senza nessuna scorribanda sintattica, come piacerebbe a me di formazione, e si evolve con una storia per davvero e con una fine e pure una morale, mi pare, sì, c'è una morale, e per questo mi son detto dai facciamolo girare, questo racconto uscito nel 2015, facciamolo rigirare, e così la redazione di MLM ha chiuso un occhio, come si dice, e ha deciso di pubblicare un racconto già edito, ma edito su carta, poveretto, chiuso dentro al libro macchina pigra, e così ecco che ci viene anche da chiederci quanto possa essere letto un racconto in libro e quanto un racconto in un sito...
vabbé adesso vado a fare un'altra cosa spero importante