Innanzitutto vorrei cominciare con qualcosa da dire, di dovuto, una forma di cortesia e buona educazione che, nonostante avanzi a vista d'occhio una sorta di deformalizzazione dei riti sociali, questa che, con un po' di testardaggine, vado a proporvi, rimarrà una microritualità difficilmente estirpabile dall'indole umana, perché, e qui necessito di una premessa, non sono uno di quelli legati alle vecchie abitudini e alle belle maniere; non sono un moralista attaccato ai valori di una volta, tutto passato e niente futuro, assolutamente voglio distaccarmi da questi figure nostalgiche di una società ancorata a preconcetti arrugginiti e, non me ne vogliate, dannosi alla salute. Semplicemente ringrazio per avermi invitato qui a dibattere in merito all'argomento di cui andrò a breve accennando sperando di dilungarmi il meno possibile nei meandri dei miei vizi speculativi di riflessione come in questo caso che, appunto, in realtà, innanzitutto, volevo dire, anche se mi sono un poco perso dietro alla paura di apparire vecchio, reazionario addirittura, volevo dire, appunto, cominciare il discorso, appunto, con:
Buonasera.
Buonasera.
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