mercoledì 30 ottobre 2024

contenere gli equilibri (non ce la faccio)

 mi scuso con me stesso davanti a me stesso soprattutto con me stesso davanti a me stesso mi scuso molto mi scuso più che posso davanti a me stesso ma non ce la faccio lo ammetto a contenere gli equilibri, NON CE LA FACCIO A CONTENERE GLI EQUILIBRI, ultimamente lo sforzo è tutto qui sulla questione degli equilibri e l'equilibrismo e il funambolismo e fino all'altro ieri mangiavo tantissimo mi ingozzavo di gioia sarda adesso invece sono qui che faccio finta di avere altro da fare
troppe cose case posti situazioni invenzioni intenzioni gli equilibri si sovrappongono tutto si sovrappone sono tornate a sovrapporsi le parole una sopra l'altra e non si capisce dove finisce una e dove è iniziata l'altra e si sale verticalmente di piano in piano su questo ascensore di parole in parole una sopra l'altra tutte insieme a reggere un qualche edificio che non è il momento quessto di stare a indagare

mercoledì 2 ottobre 2024

i concetti son sempre gli stessi

 i concetti son sempre gli stessi ma quando li formulo sono sempre diversi, non  riesco a riprodurre lo stesso ragionamento devo sempre creare un nuovo argomento e controargomento entro il quale passare aggirare la frase fatta che avevo già fatto per me è vitale questa cosa,
i concetti son sempre gli stessi ma ripeterli vorrebbe dire ucciderli, il sentiero che conosco lo salto gli passo intorno ci faccio dei passi di danza inaspettata danza mai pensata prima e irrecuperabile e non recuperata
si vive malissimo così io sinceramente lo sconsiglio, non si riesce nemmeno a sembrare seri e preparati ma che schifo, pensavamo noi, arroganti di nascosto ma anche molto sinceri e per questo spesso zitti, che schifo sembrare seri e preparati

martedì 1 ottobre 2024

Per niente evocativo

;Per niente evocativo, più che altro gioco al gioco di ruolo delle parole, le parole da sole tutte insieme, prendete un fiore, ognuno ci faccia quel che ci vuole, l'immaginazione dicono vada imboccata, ma anche sa correre per la sua strada.
Mettere le parole in ogni dove, cospargere di sale il sole, ognuno parli per se e pensi quel che gli viene quando chiude un occhio e l'altro non del tutto, quando sente il battito del pensiero nascosto da qualche parte ed è lì che bussa, il pensiero, e dice eccomi, fa di me quel che vuoi.
Per niente evocativo, questa idea di prendere per mano e accompagnare nel campo dell'emozione coltivata, dell'immagine che rispecchia caratteri che rispecchiano simboli che portano in una qualche parte del sentire.
Mi viene da dire che dovremmo stare ad ascoltare soprattutto chi dice che non ha niente da dire.