Allora in un certo senso loro dormivano assieme, e forse sognavano assieme, ma ognuno in assenza dell'altro, e questa mi sembra una fortuna.
Ad ogni modo io sono convinto che quando si è un po' addormentati ci si capisca meglio: non c'è più la furia dell'intelligenza per mettersi al di sopra degli altri, e allora certe volte si riesce a incrociare i pensieri, senza essere più estranei come al solito.
dal racconto "Nella nebbia e nel sonno" Gianni Celati, Cinema Naturale Feltrinelli
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