Ne avevo portato una versione nucleare a Muzzano, al festival incredibile bellissimo, Facciamo la corte, TUTTOFATTOTUTTO'ARTE è una roba che adesso metto qui il testo pubblicato anche da Claudia Roggero e Donato Di Pelino, di Mossa aps, una nuova realtà di convogliata attenzione sulle forme nuove di arte forse contemporanea o forse chissà magari anche altro.
Riporto qui il testo che dicevamo, appunto:
In occasione del finissage di "Gesù curami dalla bestia che ho in testa", mostra personale di Anne-James Chaton, ospitata da Palazzo Bronzo con la curatela di Mossa Aps, si terrà l'azione letteraria "Tutto Fatto Tutto D'Arte" in cui il performer Filippo Balestra decostruisce il linguaggio poetico in un intervento dell'eccesso, tentando la descrizione di un definitivo saggio di critica d'arte contemporanea non ancora scritto.
In linea con la già sperimentata "Conferenza sulla Conferenza", questa volta Balestra propone in maniera ossessiva e vorticosa il tema dell' "incompletezza strutturale dell'opera d'arte", rivendicando l'importanza dell'involontarietà nella generazione di ogni oggetto artistico.
Decostruendo dunque anche l'idea classica di una poesia chiusa e definita, Balestra mette in scena una forma reading impura, in equilibrio su un filo di "oralità incerta e sfiancante", che si rifà alle modalità espressive di Christophe Tarkos, in particolare del suo libro "L’argent", tradotto in italiano da Michele Zaffarano "I soldi", per Tic Edizioni.
Poi con Federico Ghillino abbiamo preparato un libretto (che pubblicherò in altro post prima o poi, direttamente dall'issuu di Ghillino), libretto che abbiamo deciso di chiamare "partitura" per quella lettura lì, una partitura che si avvicinava alle cose che ho poi detto al microfono, un partitura che era in realtà una base per tutte le variazioni e derive che venivano in mente da dire al momento, che è poi quel che sto facendo sempre ultimamente, che imparo a memoria delle poesie che non conosco, mai sentite prima, e le dico attenendomi a un testo inesistente e così non sbaglio niente, inevitabilmente impeccabile sono. Poi anche contentissimo sono per questa locandina impazzita fatta da Pietro Lugaro, di Palazzo Bronzo... Palazzo Bronzo è luogo di estetica esplosa che amo, si vede che c'è un punto di vista che si muove su giochi di ruoli,
In generale dico Che bello, tra l'altro Chaton lo sto scoprendo sempre di più, con le sue derive incredibili, c'è tutto un mondo di roba che scopro mi piace tantissimo, ma non eravamo qui per questo adesso, vado a scrivere il post dopo, a tra poco
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