E poi invece andiamo tutti quanti a sentire Alfonso Maria Petrosino leggere dalla sua ultimissima raccolta "ostello della gioventù bruciata", pubblicato da Miraggi Edizioni.
Petrosino è uno che ha partecipato a diversi poetry slam e ne
ha inspiegabilmente vinti tantissimi. Tantissimi. Anche quando in competizione c'era il Balestra che è appunto uno dei migliori ed è anche quello che tiene questo blog e scrive adesso di se stesso dandosi del lui.
Amsterdam Free Hugs
Petrosino è uno che ha partecipato a diversi poetry slam e ne
ha inspiegabilmente vinti tantissimi. Tantissimi. Anche quando in competizione c'era il Balestra che è appunto uno dei migliori ed è anche quello che tiene questo blog e scrive adesso di se stesso dandosi del lui.
Petrosino non è uno di quelli faciloni dal verso libero, no, usa strutture classiche e metriche e spara endecasillabi con estrema facilità. Riesce a essere classico e sorprendente allo stesso tempo, e in questa raccolta poetica, poi, tra le altre, c'è Amsterdam Free Hugs, e c'è questa rima tra "blowjob" e "orologio"... ma detta così è sminuente, ve la devo mettere tutta:
Amsterdam Free Hugs
di Alfonso Maria Petrosino
Una serata tanto tempo fa
andavo dove mi portava il vento
e non so più se per l’umidità
o forse per l’umore del momento
le lacrime sgorgavano dagli occhi.
In bicicletta andavo per le piste
ciclabili, accostandomi ai canali
pericolosamente ed ero triste
quando sentivo miei connazionali
paragonare il paese dei balocchi
ad Amsterdam. Dov’è, dov’è Lucignolo?
Le porte si aprono di un coffee shop
fuoriesce fumo come da un comignolo
e poi risate, ritornelli pop
e colpi irrefrenabili di tosse.
Così facendo leva sui pedali
per Amsterdam vagabondavo in bici
ed inarcandomi per quei canali
senza una lira in tasca e senza amici
mi imbattei nel quartiere a luci rosse.
Lego la bici a un palo e mi avventuro
nei vicoli davanti alle vetrine.
Le ragazze che appaiono nel muro
indossano push-up e mutandine,
e quanto al resto sono tutte nude.
Intorno a me una folla ridanciana,
cortei di uomini e squallori a strascichi.
Mi accosto a una vetrina e una puttana
mi apre e le chiedo: “How ’bout a kiss? How much is it?”
Fa un passo indietro allora ma non chiude.
Ci pensa un attimo e risponde un bacio no,
che un bacio non me lo potrei permettere.
Mi rendo conto intanto che mi piacciono,
oltre alle curve e al solco fra le tette,
i suoi bicipiti, le braccia e gli omeri.
Per cinquanta mi avrebbe fatto un blow job,
io cinquant’euro non li avevo e allora
le ho chiesto se volesse il mio orologio
ma non le piace controllare l’ora
e alle lancette preferisce i numeri.
Vado ma lei, lasciandomi interdetto,
dice che può darmi un abbraccio free.
Io non ho soldi, sono triste e accetto.
Varco la soglia, oltre la tenda e mi
ritrovo accanto a tanta nudità.
Mi dice che non devo dirlo in giro.
M prende tra le lunghe braccia e tiene
stretto e posso sentire il suo respiro
e mi sussurra che va tutto bene,
che questa mia tristezza passerà.
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