Sulla scia del vecchio post riguardante la divulgazione di saggi importanti che sembrano perdere rilevanza nonostante la loro eterna attualità, aggiungiamo oggi al nostro elenco "La banalità del male" di Hannah Arendt. Constatando con piacere la palindromicità del nome Hannah, ci proponiamo, in quanto Casa Editrice Gigante, di rinnovare la veste grafica delle copertina per diffondere il libro e avvicinare così il pubblico televisivo.
Nel caso non si capisse, la versione rossa con bimbi grigi è quella di Feltrinelli, quell'altra con fotografia artistica e con baffi è la versione del nostro importante grafico vagamente laureato in gnoseologia ontologica.
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