martedì 31 marzo 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #21

Non vorrei spoilerare eh,
ho visto adesso la puntata sette di una serie televisiva mica mal edevo dire molto interessante ma non vorrei spoilerare non so le altre puntate com'erano, le precedenti, e quelle future nemmeno non so come sono ma la puntata sette l'ho vista, l'han vista tutti, io poi in particolare non me la ricordo ma comunque non vorrei spoilerare.

Avevo poi delle cose da dire, sempre parlando d'altro, ma il tutt'altro è sopravvenuto sul semplice altro e così mi son messo a parlare di tutt'altro perdendo di vista il semplice altro.

E stavo pensando inoltre, oltre al parlare d'altro, stavo pensando anche al pensare d'altro.
Differenza che c'è tra parlare d'altro e pensare d'altro e parlare di altro e pensare di altro

lunedì 30 marzo 2020

Usare blog come fosse diario praticamente #21

Come per la sindrome di Stendhal sovrapposta a quella di Stoccolma ci troviamo che non possiamo andare in Amazzonia, ad esempio, quando ci pare, ci troviamo chiusi nelle nostre casette, se ce le abbiamo, e qusaiquasi ci piace e ci prende la sindrome della bellezza estrema in clausura sovrapposta a quella dell'amore per il nostro rapitore, siamo chiusi in casa e fuori è bello e dentro no ma ci lasciamo affascinare dalla privazione. Parlo per noi ma so chi intendo.

Poi l'argomento su cui riflettere oggi sono i sogni degli altri mischiati ai ricordi degli altri mischiati ai ricordi di noi dentro ai sogni degli altri ma nei ricordi che abbiamo noi nei sogni nostri con gli altri. Ok?

domenica 29 marzo 2020

Usare blog come fosse diario praticamente vero #20

Non esiste non esiste lunedì per lo scrittore serio incalllito professionista coni problemi dello scrittore vero non esiste domenica non esiste lunedì non esiste nient'altro manco il tempo esiste solo se devi inviare un qualcosa a qualcuno o un appuntamento appunto dai un appuntamento ci vuole il tempo, altro che Bergson.
MA pensavo piuttosto al giro del mondo in un secondo, che palle, non si vede niente in un secondo il giro del mondo non è sufficiente a capire il ondo a capire niente neanche i sono accorto che stavo pensando a qualcosa che il giro del mondo è già finito.
Giro del mondo in un secondon è troppo poco, ci vuole almeno ancora un altro secondo come quando si dice oh, in senso di Stai calmino quando uno ti vuoole fare fretta e si dice oh, un secondo!
tre secondi almeno possono bastare per un giro del mondo vi prego, almeno tre secondi.

Quest'intervista con Mariapia Greco

Dopo Un adesso immenso, la videopoesia voluta da Alessio Bertallot e commissionata da Mercato Centrale Milano, tutto ancora in sospeso per via di 'sto virus; dopo l'esser stato coinvolto da Marco Nereo Rotelli per un suo progetto di poesia/installazioni da lui scritte e scelte e selezionate (in questo caso  derivata da Trovare l'orientamento) Mariapia Greco ha deciso di intervistarmi per portare avanti un suo canale youtube con interviste a diverse entità artistiche, se si può dire, qui c'è la mia, incespicata e incerta e movimentata e fluttuante, giustamente:

sabato 28 marzo 2020

Usare blog come fosse diario praticamente vero #19

visto che non si può andare tutti i giorni in amazzonia solo per curiosare, che poi fisarsi con l'amazzonia si finisce per logorare l amazzonia si diventa turisti in un attiumo in amozzonia quando ad esempio ci sarebbe volendo ancora la patagonia da scoprire tutta ci sono delle saline, credo, in patagonia, dove il sale è gratis e tutti leccano il sale e mi vengono in mente le schiene di certe rane ma non c'entrano adesso.,
PEnsavo che a volte non mi ricordo come sono e come ero quindi pensavo soprattutto di risolvere questa cosa dandomi degli appuntamenti, degli appuntamenti con me stesso, in questi giorni di diario sconsiderat, appuntamento con me stesso tre o quattro appuntamenti al giorno 5 o 6 apuntamenti e puoi anche arrivare in ritardo che non frega niente a nessuno non è un problema se sei tu a darti l'appuntamento con te stesso arrivi piacevolmente in ritardo con mezzo sorriso, con mezzo tramonto a qualsiasi ora, non frega niente a nessuno e qualcosa s'è fatto, durante il giorno o notte che sia.

venerdì 27 marzo 2020

Usare blog come fosse diario praticamente vero #18

Ho deciso di togliere gli articoli il e un dal titolo di questi post diaristici.
Rimane così Usare blog come fosse diario praticamente vero invece che Usare il blog come fosse un diario praticamente vero 
sento che dà il senso dell'immediato dell'evitare perdite di tempo come lo stare a stabilire quale articolo è il più azzeccato se determinativo e non se il o la o lu o se altr non so.
Son giorni in cui bigogna dare molte cose si arriva alla fine della giornata che non si sa più cosa dire a chiunque e non siamo più pronti a usare le bocche le lingue proferire parole diventa faticoso finalmente.
non ho deciso se iniziare Bernhard o se iniziare quello là finlandese con nome che non ricordo sì lo ricordo benissimo si chiama Pasilinna ma con due a (o tre). Suicidi tra amici, piccoli, comincerò quessto.
Il discorso era comunque sulla polvere, mi sento polvere, mi sento pulviscolare, mi sento, lo scrivevo a Alfonso in mail e sono importanti le mail da inviare tutti i giorni e dicevo che mi sento polvere senza tempo senza clessidra intorno e mi perdo mi disperdo sono un po' mi sento pulviscolare che mi appoggio qua e là ma basta un soffio e non sono più dov'ero prima e volatilo io, volatilizzato volatilo in giro e mi appoggio e sono quasi impalpabile. Un tempo rimbalzavo e in questi giorni invece mi appoggio e volatilo

giovedì 26 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #17

Ero qui che visto che non c'è niente da fare stavo facendo moltsime cose e ad esempio mi son mezzo deciso che scirov una cosa che deve cominciare con goodmorning genova e conquisto in questo senso il mio senso di appartenenza a un qualcosqa che è provbabilmente prima di tutto una città e poi anche una way of life in cui si dice a un certo punto goodmorning genova ed si fa una specie di discorso a una nazione e dovrei parlare mi pare del mio senso di appartenenza e del discorso sull'interindisciplinarietà e del discorso del nessuno è di dove è che son cose che mi vengono in mente in questso momento che è il momento in cui stavo facendo dell'altro, volevo scrivere anche una lettera mail a un autore che si chiama Matteo Galiazzo che in una rivista che si chiama Maltese narrazioni, di qualche anno fa, ha scritt0 un racconto che si chiama la casa di vico gattagà, che ho scoperto esser vicinissimo al posto dove sono io che è genova ma che è soprattutto via della maddalena e io ci tenevo, fino a poco tempo fa, ci tenevo a non far mai della scrittura geografica o se geografica che fosse neogeografica con mappe inventate e non luoghi che potessero essere talmente astratti da sembrare eventualmente il salotto di tutti e alla fine ad esempio adeesso la scrittura geografica la sto facendo ma preferirei ambientarmi un attimo in amazzonia, ad esempio.
che Poi ovviamente uno ci pensa un attimo e lo sa che non tutti hanno il salotto.
Cmunque stavo facendo tra le cose da non fare nella mia lista delle cose da non fare, lunghissima, stavo facendo appunto una cosa, che era al pimo punto della lista ma la lista è variegante e ogni istante cambia e adesso, mi son detto, adesso vengo lì e mi tolgo il dente velenoso del diario da fare ogni giorno con una certa costanza e senso di incompiutezza, il senso di incompiutezza è quella cosa per cui uno vive e ogni secondo si dice ok, non sono morto.
Il senso di compiutezza invece è il contrario ed è noiosissimo perché si è morti e allora ci si annoia.
uh, mi sono venutte in mente altre cose da fare che spero non passino da youtube perché sennò ci sto fino alle 24 di domani (ore)

mercoledì 25 marzo 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #16

Scrivere per vedere cosa si scrivedrebbe e cioè scrivere quel che uno mai proprio si sarebbe mai aspettato di scrivere, ma guarda un po', ma guarda un po' cosa m'è venuto in mente di scrivere. , mi dispiace, st un po' esagerando con questo diario scrivendo ste cose che manco io avrò mai voglia di rileggere ma questo è l'esperimento della disciplina, una valanga allenamento costante in uci la pigrizia gioca il ruolo fondamentale di nemico ispirante, grazie alla pigrizia combatto la pigrizia, senza pigrizia non caombatterei la mia pigrizia e allora vengo qui a combattere la mia pigrizia e per pigrizia scrivo soltnto la cosa meno importnte che mi viene in mente ma non per noia. Questo è importante, non per noi vengo qui,
stavo pensando all'informe e come preservarlo dal bisogno di dare forma a tutto. Smettiamola di dare forma a tutto, soprattutto ai concetti base, c'è stato un periodo che avevo molti concetti base di riferimento, tantissii concetti base e alla fine erano così tanti che ho dovuto sceglierne un paio ché fossero base per davvero, a discapito di altri che poverini ho dovuto surclassare a base meno, altri base meno meno. poverini alcuni concetti base che adesso sono base meno meno poverini

Non vorrei esagerare, mettere delle foto, addirittura, ma questa forse c'entra, ed è bello pensare che in realtà se si mette un forse e se si toglie la realtà: tutto forse c'entra. E così c'entra anche questo uccello che vola e passa senza l'idea di lasciare segno alcuno e ci riesce, Il guardiano di greggi (1911/12), Fernando Pessoa/Alberto Caeiro

martedì 24 marzo 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #15

oggi in amazzonia giusto un paio di minuti ché siamo poi andati a fare la spesa e pensavo alle unghie. Le unghie nostre, le mie unghie pensavo che solo all'improvviso diventano lunghe mentre nel frattempo se ne erano state tranquillamente semicorte nascoste nessuno ci pensa e all'improvviso sono lunghe, eppure sono state discrete tranquille silenziose lentissime a crescere. Non possiamo vedere un'unghia crescere eppure è lì che cresce costantemente e soltanto a un certo punto ti accorgi che la devi tagliare ed è la stessa cosa ptante altre cose e mi rendo conto che il ragionamento potrebbe anche non essere così iportante ma leggo il diario di virginia woolf ogni tantto e anche lei pareva annoiarsi e preoccuparsi ad esempio ogni tanto delle sue unghie, pure la virginia, e nonvoleva di c erto che il diario fosse letto da alcuno. belli i diari da leggere

lunedì 23 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #12 e #13 #14

#12 ok scrivo tutto non penso a niente, leggo niiente e penso a tutto e pensavo parlavo l'altro giorno del tutto e del  tutt'altro parlare del tutto e parlare del tutt'altro e della differenza che c'è, sostanziale, tra il tutto e il tutt'altro.
Ero in amazzonia, come al solito ultimamente, e c'erano troppe cose da fare, c'eravamo detti di no far niente per un po' ma c'erano invece troppe cose da fare e tutti mi dicevano filippo non fare niente mi raccomando e io non facevo niente per davvero, poi però a ben guardare stavo invece facendo qualcosa, facevo una cosa al giorno, una cosa in 24 ore, ci si riesce a fare una cosa per 24 ore? stavo pensando anche a un bigné, si può mangiare un bigné per 24 ore? bisogna masticare proprio piano

oppure domanda: cos'hai fatto oggi? risposta: mi sono tagliato le unghie

# 13 poi i temi base nuovi sono nascere costantemente, ok, ma anche resuscitare senza essere morti, interessante. si può resuscitare senza essere morti senza chiedere il permesso a una qualche anagrafe della morte resuscitare saltando un apssaggio fondamentale, diciamo, non lo so se si può

# 14 e poi sulla scrittura e sulla lettura ad alta voce m'è venuto da dire bisogna essere sinceri come quando si ha paura, la paura ci rende sincer, è un sentimento vero la paura e sincero. E la felicità? non lo so non conosco bene la felicità, la paura e la vergogna sì, ecco, la vergogna anche ci rende sinceri.

sabato 21 marzo 2020

#indoor poetry marathon 24h su 24h con Simone Savogin Premier

 


questa è troppo importante quindi non ne ho voglia di mettere per bene in ordine tutti queste immagini del programma, sono 20, delle 24 h di seguito, super maratona fatta da Simone Savogin tutta con il supporto della LIPS, Lega Italiana Poetry Slam per il 21 marzo, giornata mondiale dell///
Le immagini le ha disegnate Martina Dirce Carcano e la 24h ormai è stata fatta, è stata una bomba, se la volete ritrovare bisogna andare sulla pag facebook della lips e cercare tra i videos, ce ne sono tre, di videos, lunghissimi. Caspita, che fatica, vado a leggere qualcosa

venerdì 20 marzo 2020

Paolo Nori - La banda del formaggio - Come faccio a descrivere Paride?

   Io credo che forse, la cosa che dovrei fare, prima di tutto, è dire chi era Paride.
   Solo che, magari a qualcuno sembra una cosa anche facile, dire chi era Paride, a chi non lo conosceva.
   Per me Paride, cioè a me vien da dire che Paride era Paride, e descrivere Paride, non so, gli ultimi quindici anni io l'avevo visto tutti i giorni, Paride, e descrivere Paride, adesso non voglio esagerare, ma facciamo un paragone, è come se qualcuno che non l'avesse mai vista mi avesse chiesto di descrivergli l'acqua, allora io comincerei a dirgli che l'acqua è inodore, e incolore, e che è un liquido, e che essendo un liquido prende la forma dei recipienti dove lo metti, e magari tirerei fuori il principio dei vasi comunicanti, che va bene, son tutte cose che son vere, ma è l'acqua quella lì?
   No, quella lì non è l'acqua.
   L'acqua è l'acqua.
   L'acqua è la pioggia, è una piscina, è una pozzanghera, è la rugiada, è la vasca da bagno, è la doccia, è il fango, è quello che faccio bollire per fare la pasta, è la saliva che ho in bocca, non è l'inodore, l'insapore, il principio dei vasi comunicanti, l'acqua è quando ti lavi la faccia, quando tiri giù l'acqua dopo aver pisciato, tutte le mattine da quando sei piccolo, l'acqua son tutte le fontane da dove hai bevuto, l'acqua è il fiume Reno che vedi tutti i giorni da quando abiti qui, quella lì, è l'acqua, altro che il principio dei vasi comunicanti, e Paride è Paride, come faccio a descrivere Paride?

giovedì 19 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #11

I palazzi non si spostano. SOno stato in amazonia e ho visto alberi spostarsi ma i palazzi no, in amazzonia i palazzi non si spostano neanhc ein amazzonia.
E qui nemmanco, mi affaccio e guardo fuori e vedo che da ieri a oggi i palazzi non si sono spostait, cambiano di poco le posizioni dei cassonetti della spazzatura ma i palazzi.
Tra le altre letture si sconsiglia La passeggiata di Robert Walser, la sconsiglio vivamente adesso. MEglio ili viaggio intorno alla mia camera, di De maistre, sicuramente.

Comunque in amazzonia c'è uno che sbadiglia fortissimo ogni mattina e lo sento da dietro il muro e sembra sbadigliare così forte per marcare il proprio territorio e mi sembra proprio che dovrei cominciare a sbadigliare anch'io fortissimo, più forte di lui, per contrastarlo e mi stavo allora allenando sempre pronto a distruggere ili mio competitor con uno sbadiglio ed ero pronto a cancellare per sempre il io nemico con uno sbadiglio tonante e mi sono allora messo lì, in amazzonia, in questa amazonia qui in camera mia, mi sono attaccato al muro aspettando il suo sbadiglio per poter contro sbadigliare fortissimo e invece niente, non lo sento,mi sembra che oggi il neimco dall'altra parte nonha ancora sbadigliato, sono preoccuapto per lui

mercoledì 18 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #9

questa la pubblico come affronto a quella precedente, la cosa minima che possiamo fare è fregare un pochino creare trappole a noi stesse sparpagliarci gli lintenti polverizzarci le ambizioni e ad esempio l'ambizione seria di tenere un dario con la forma di diario al giorno me ne frego lo sparpaglio lo polverizzo metto il nove dopo il dieci e mi sembra minimo insomma siamo qui apposta per fare quel che vogliamo o per far finta di fare quel che vogliamo e anche bella l'idea della differenza che c'è tra fare e non fare e poi conseguentemente la differenz che c'è tra fare e darsi da fare e poi la seguente consegue4nza che c'è tra il fare e il darsi da fare e il farsi dare da fare che è la peggiorel, forse, l'ultima di quete ma la piàù liberatoria sicuramente, il farsi dare da fare è facile

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #10

Non so più a che ora del mondo siamo arrivati, a che giorno dell'ora siamo, a che movimento del corpo sono in questo momento che mi muovo. Sono sicuro che mi nuovo ma non ho capito se sono io o se sono tutto. E proprio del tutto si parlava l'altro giorno e ci chiedevamo, appunto, quale foosse la differenza tra tutto e il tutto.
E ci siamo fermati un attimo e in un attimo ci siam detti che sarebbe stato meglio, come da teoria non scritta del buon vivere, sarebbe come al solito stato meglio parlare d'altro e ci siam fermati ancora per andare oltre e l'idea massima lontana inarrivabile era del parlare ok d'altro ma poi soprattutto riuscire a parlare di tutt'altro. Faticosissimo parlare di tutt'altro. In realtà devo dire che non so se ci sono mai riuscito.

lunedì 16 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #8

Oggi purtroppo non ho fatto in tempo a venire qui a scrivere la parte del diario di oggi perché avevo tantissime cose da fare e ad esempio doveveo leggere tutto pessoa ma poi mi sono distratto no so come e non lìho letto neanche un pezzo poi avevo Malerba da finire le ultime righe di Mozziconi e non l'ho letto manco quello perché sono uscito per fare la spesa (questo è il periodo del mondo in cui si può uscire soltanto per fare la spesa, presente?) poi volevo finire di leggere il fumetto su wittgenstein ma niente, troppo difficile, anche se fumetto, molto difficile, e guardando oggi sono contento di aver trovato difficile e appassionante il tractus mentre lo leggevo e non ci capivo niente e mi affascinava soltanto. Anche la logica del senso, deleuze, anche lui uguale, non ci capisco nient ee mi piace tantissimo.
Comunque poi mi son detto adessso prendo il computer ché così ci guardo una serie e poi mi son detto forse i guardo inveec un film e poi mi sond etto che film? e mi son detto chje serie? e alla fine mi son messo qui a ricapitolare tutte le coe che erano sulla lista delle cose da fare di oggi e infatti non ne ho fatta neancuue una perché sembra in questo periodo che il tempo sia qualcosa che non sta adesso al suolo, sembra qualcosa che sorvola, il tempo, e le giornate sono soltanto momenti lunghi in cui si aspetta e sono venuto qui al computer e dovevo guardare una seire un gilm qualcosa e invece niente mi son messo qui a ricapitolare tutto velovemente brevemente.
Anchye la spesa sono andato a fare oggi, pazesco

domenica 15 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #7

Ecco, stavo cercando di aggiornare il blog e permettergli anche di fare cose impossibili, come ad esempio fare multe a una macchian dei vigili posteggiata in divieto di sosta o altre cose impossibili solo ch epurtroppo non me ne intendo veramente molto di queste cose da tecnici di blog e fare le multe anche non sono mai stato proprio bravissimo (mai fatta una multa, mai chiamato un vigile in vita mia).
Ovviamente ci interessa soltanto ciò che è impossibile, ci interessa soltanto ciò che non sappiamo e ci interessa dire soltanto ciò che non sappiamo. Al di là dell'ignoto, ovviamente.
Ma questo è un altro discorso
Allra ieri visto che siamo qui chiusi in casa (questo mi permetto di dirlo, siamo chiusi in casa,) ieri mi sono messo a fare un po' di meditazione per staccare anche dal maledetto internet allora sono andato u youtube e mi son messo un video di meditazione guidata sono andato in cucina spento la luce gambe incrociate ho fatto partire il videoe  mi diceva cosa fare cosa pensare e soprattutto mi diceva continuamente di non pensare allo stress, liberati da questi pesi, da questo stress, liberati, non pensare a queste cose, le responsabilità   .  Ma io che volevo fare solo la meditazione porcatroia mi sond etto cosa vuoole questa voce qui e mi son detto prossima volta mi sdraio a letto chiudo gli e faccio finta di dormire a non dormo e sto zitto anche con la testa e soprattutto non metto un video de youtubb

mi piace aprire le parentesi e non chiuderle, anche se a volte me ne dimentico e le chiudo, devo starci attento, a devo anche stare attento a non stare troppo attento ed essere diligentemente sbadato nel momento giusto senza accorgermene (

sabato 14 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #6

Una cosa da prerisveglio: stavo lì a sonnecchiare e mi sono messo a indagare i sogni di prima e m'è venuto in mente di aver detto, durante un sogno, di aver detto proprio con convinzione: bisogna leggere con le unghie e scrivere con le ossa. L'ho detto e ho avuto l'impressione di aver soddisfatto il mio interlocutore, di avergli dato un senso di poeta che parla, mentre io mi accorgevo di truffare

Da giorni dovevo farmi la barba ma cercavo una conferenza giusta da mettermi lì mentre mi facevo la barba per massimizzare il tempo perduto di me che mi faccio la barba senza prendere informazioni ricevere stili di pensiero pepite d'oro di conoscenza da accumulare. E doveva essere una conferenza da non troppi minuti, non da 50 minut, quanto ci si mette a farsi la barba? non lo so è da molto che non me la facevo e poi oggi l'ho fatta.
Ero lì che cercavo la conferenza giusta da mettere per farmi la barba e una di Francesca Rigotti sull'essere vecchia oggi e la creatività, una di Telmo Piovani sull'essere maschio oggi e  sull'evoluzionismo, poi Barbero con le sue storie ma anche ovviamente in giro sparpagliato agamben che parla di Musil mentre parla benjamin che parla di Baudelaire e insomma ero lì e la barba stava crescendo indefitivamente e mi son detto: oh, mi taglio la barba senza ascoltare niente e mi godo me che penso e chissà cosa penso. Mi è piaciuto molto godermi me che penso mentre penso e infatti dopo sono venuto a scrivere questo sul mio diario di oggi che direi che per oggi per essere diario va bene così.

venerdì 13 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #5

Anche ieri sono passato un attimo in Amazzonia per salutare degli amici e stavano tutti bene, qualcuno giocava a scacchi sulle liane tipiche dell'amazzonia qualcun altro l'ho incontrato che stava uscendo dall'amazzonia per andare a chiedere una migliore tariffa per il proprio telefono (le tariffe in amazzonia te le fanno fuori dall'amazzonia).
Mi chiedo: quanto tempo uno deve passare a capire qual è la propria tariffa telefonica più conveniente più vicina consona al proprio stile di vita? Tutto quel tempo che uno spende per capire la tariffa telefonica che più gli calza non sarebbe meglio passarlo non stando al telefono? Chissà.

Un'altra riflessione importante in questo periodo che ci ricordano ogni giorno di lavarci le mani molto spesso tutti gigienizzaiti (ho sbagliato a scriverlo ma i piace anche con la g davanti) e insomma dicevo tutti gigienizzate le mani ma la faccia? RICORDIAMOCI DI LAVARCI ANCHE LA FACCIA PERDIANA

Stavo pensando a uno che gli dicono di organizzare il tour de france e lui dice ok però è distratto e si sbaglia e invece che in Francia lo organizza in spagna e non se ne accorge nessuno fino all'ultimo e comunque ormai è troppo tardi e per non farlo sentire in colpa non gli dicono niente fanno il tour de france in spagna

giovedì 12 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #4

Ecco, ieri ero talmente soddisfatto di aver finito di scrivere quella cosa riguardante i sogni che dovevo scrivere che così ho deciso di non scrivere quella cosa che dovevo scrivere riguardante la mia vita quotidiana in forma di diario qui sopra e quindi hogià saltato il primo terzo giorno (ieri) di scrittura diaria di blog e quindi mi sento più libero nella mia indisciplina.
Una delle parole chiave della mia formazione è di recente stata interindisciplinarietà. Solo che quando la dico tutti pensano di aver capito interdisciplinarietà, senza quell'in che rende giustizia all'indisciplina dell'interindisciplinarietà.
Eppure l'indisciplina se ne frega della giustizia e tantomeno dell'ingiustizia.
Stavo leggendo un libro e m'è venuto in mente che ne stavo leggendo anche un altro, e anche un altro, e non si può andare avanti così leggendo: un viaggio in italia di Ceronetti, le poesie pazze di Pessoa nei campi e nella natura, Bianciardi che mi ha già ssnervato con il suo lessico interdialettale de Aprire il fuoco (nemmeno queesta volta arriverò nemmanco alla cinquantina di pagine su questo di bianciar), Italo Calvino con le lezioni americane che sempre un pezzetto è giust leggerlo, Malerba con Mozziconi in quest'edizione Quodlibet che tanto mi pace leggere, Carlo Bordini e Luigi Socci insieme in coppia de buona poesia e ancora qualcosa stavo leggendo ma non ricordo cossa perché mentre stavo leggendo un libro mi sono accorto che ne stavo leggendo anche un altro e poi adesso mi viene in mente quello che dice Roland Barthes in un altro libro raccolta di articoli vari che si chiama la scrittura impossibile e che parla anche di lettura, Bartes, che la lettura è sempre interrotta dai pensieri, e ogni lettura è sempre diversa anche nelle diverse fasi della vita perché interrotta dai diversi pensieri delle diverse fasi della vita.
Ceronetti hoo deciso che mi può stare antipatico eppure dalle prime pagine m'è già venuto da prendere appunti su tutto il benaltro che può venire fuori da una lettura di così buon gusto.
C'è anche Thoureau che leggo dalla traduzione e selezione di Maraschi. Soono i diari di Thoureau e abbiamo discussso con Maraschi su come sarebbe ben ben da pronunciare il suo cognome e io penso allora sia meglio chiamarlo Henry, ma alla francese o come Ford o come Miller Henry?
Credo di essere a posto come diario oggi, mi piace scrivere qui come se nessuno se en accorgesse, questa idea di finestra spalancata sul mondo ma con un muro subito davanti alla finestra e il mondo è un muro, un wall, e io scrivo e mi sento in un ricchissimo e gaudente anonimato in cui l'unica censura è la mia in cui in effetti non dico niente del mio modo di essere vincitore o perdente o esoscheletro vuoto di riccio di mare.

Ah, mi sono dimenticato di dire che non ha senso leggere tutte quelle cose là sopra contemporaneamente, non ha senso, è meglio leggerne una due tre, non quattro cinque sei alla volta, ecco, anche Hnery Miller leggo, Una tortura deliziosa, i suoi scritti riguardanti la sua scrittura, molto interessant.
E i diari, ecco, i diari degli altri, Kafka, Woolf e altri diari stavo leggendo, ah, sì, Thoreau.
Ma non dobbiamo occuparci di questo adesso

martedì 10 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #3

In effetti adesso non dovrei scrivere qui il diario ma dovrei scrivere dell'altro solo che mi viene sempre meglio fare dell'altro quando dovrei fare qualcosa di preciso. Come parlare d'altro, amo parlare d'altro, io parlerei soltanto d'altro e invece  a volte bisogna parlare di quella cosa lì, quella cosa di cui si stava parlando. In questo caso è il virus, ovviamente, che è diventato un argomento ingombrante e pesante come uno zaino che non riesci a toglierti di dosso. E sei arrivato a casa al rifugio di montagna al focolare caldo e ti togli le scarpe gli scarponi di questa gita in salita stancante e vorresti sdraiarti da qualche parte finalmente ma hai lo zaino grande ingombrante pesante e non riesci a toglierlo. Ecco, lo zaino come argomento ingombrante messo lì in mezzo come i famosi 99 elefanti in una stanza, uno zaino pesante messo alle spalle ma che non ti fa vedere davanti.

Con un senso di fine del mondo addosso ho donato due euro a wikipedia e allora mi ha scritto una ragazza che si chiama Katherin Maher e mi ringrazia vivamente e mi dice che adesso che ho donato due euro mi riempiranno di mail ogni giorno per chiedermi altri soldi e mi sono un po' preoccupato sono andato a vedere chi è questa Katherine e vedo su wikipedia che la Katherine è una bravissima ragazza che filantropicamente parlando ha fatto tantissime cose belle per l'umanità. Meno male

lunedì 9 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #2

Ieri ero in Amazzonia che è ad oggi l'unico posto dove si può trovare l'avventura, poi sono andato a comprare l'acqua Martina une uro e cinquanta proprio in amazzonia e sono tornato a bermi tutta l'acqua Martina a casa mia qui dove vivo io veramente e ho pensato anche all'Indonesia, anche lì un'avventura si potrebbe trovare o se non indonesia altri posti esotici sempre mentre bevevo l'acqua in bottiglia martina.
La sedia invece dove sono seduto sembra poter esplodere dA UN momento all'altro potrebbe essere l'ultima sedia della mia vita, se esplode, e invece lo so che ci do un aggiustata di lato e questa regge e continuo a stare in fondo qui.
è un problema questa cosa dei diari se ne tieni uno su un quadferno piccolo uno in un quaderno grande un altro diario in un quaderno che poi perdo e infine un diario qui sul blog. Comunque l'importante è che il diario sia praticamente vero e per ora ci riescfo.
Nel diario a mano, il quaderno laterale che tengo qui a fianco al computer, che non è il quaderno grande né quello piccolo ne quello che perdo, in un altro quaderno diario ho insomma scritto ieri soltanto:
anche oggi vorrei imparareil tedesco.
Sono insomma tornato al me stesso che vuole imparare il tedesco. Era da un po' che non volevo imparare il tedesco. Forse anche imparare il tedesco potrebbe essere una buona avventura. Allora oggi finisco di scrivere il diario sul blog e poi dopo provo a imparare il tedesco e poi vi dico. 

martedì 3 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero #1

Ecco che ci siamo di nuovo è incredibile sto usando il diario come fsse un blog e il blog come fosse diario e mi ritrovo qui ancora a scrivere e mia promessa sarà non rendere interessante niente, non andare incontro a nessun gusto, tantomeno al mio, che ancora non ne ho uno di gusto mi pare, non come certi gelati che ne hanno quattro ma non c'entra adesso niente volevo dire che il mestiere è appunto scrivere diligentemente con disciplina scrivere per vedere cosa si scriverebbe e io odio la disciplina ma questo diario potrebbe essere l'occasione per disarcionarmi giornalmente dalla discipilina e decidere poi di smettere dopodomani di scrivere il diario potrebbe essere forma di ribellione che dà molta soddisfazione ed eccomi qui che dico già arrivederci che oggi i compiti li ho fatti e devo invece fare le atre cose vere tipo ad esempio quell'articolo sul dormire molto, troppo, dormire esageratamente sognai talmente forte che mmi uscì il sangue dal naso diceva quello arrivederci

lunedì 2 marzo 2020

Usare il blog come fosse un diario praticamente vero

Da un po' di tempo sono proprio contento di tenere un diario, ho un diario di non so che anno, non so quando l'ho cominciato, ero molto piccolo e mi piaceva vomitare sotto il letto di nascosto nella notte prendere delle calze e far qualcosa per pulire tutto quel vomito. Peccato, adesso invece niente, non faccio più quelle cose lì e anche il mio diario non è più quello lì, che custodisco in un altra casa, il mio diario adesso è sempre un quaderno nuovo sul quale scrivo quasi tutto quasi tutti i giorni.
E infatti invece appunto dicevo che c'è sempre in qualche modo da fare, rendere conto del proprio operato ad esempio e allora scrivo un po' di più e ultimamente scrivo diari, ne scrivo uno al giorno, di diario, poi perdo il quaderno sul quale scrivo il diario e così finisce che il giorno dopo devo andare a comprare un altro quaderno sul quale scrivere il diario e così succede che mi metto lì e m invento il diario del giorno e il diario del giorno prima, quello che avevo scritto sul diario precedentemente perso, e così diventa tutto un casino, come al solito, ne gode solo l'industria cartiera dei quaderni, non l'industria cartiera della carta igienica.
E allora mi son detto che quasi quasi, vediamo, magari ogni tanto vengo qui ad aggiornare il mio diario scritto online, un po' per combattere la mia passione anacronistica dello scrivere a penna e un po' per godere della mia passione anacronistica del tenere un blog.
Comunque ecco qui che il blog diario diventa diario per davvero e va bene così tanto non ci scrivo le cose vere né tantomeno le cose che mi sono successe, ci scrivo.
A parte il fatto he adesso è febbraio e piove molto (questo è vero).
Ho deciso forse di lasciare alcuni errori sparpagliati qui, così non mi devo troppo preoccupare di quel che ho scritto e non mi devo troppo preoccupare con la figura che ci faccio con me stesso.
E poi appunto, tenere il diari perché la scrittura fa bene alla scrittura ed è sempre interessante scrivere per vedere che cosa si scriverebbe.
Adesso dovrei scrivere tre poesie per delle fotografie e un articolo riflessione sull'arte del dormire e sulla questione dell'essere onironauta oggi, cosa succede, come si fa l'onironauta, ma invece ho decio apposta di venire qui a scrivere questo e perdere tempo così sono contento ho un modo per lamentarmi del fatto che non riesco a portare avanti le cose fare le cose vivere le cose etc arriverderci

domenica 1 marzo 2020

L'altro giorno, Santa Varietà in Passione in Castello (GE)

L'altro giorno poi invece con altri due scostumati belli siamo stati invitati in mezzo alla giocoleria pazza circense e abbiamo letto le nostre poesie qui come si vede dalla foto jpg pubblicata qui.
Queste sono cose che è giusto segnarsi che sennò poi dopo passano magari degli anni, magari due magari quattro, e vediamo che ci siamo dimenticati tutto quel che ci eravamo ricordati fino a quel momento.
Santa Varietà è una versione light del minimo, una bella versione light, in mezzo alla giocoleria e arti circensi siamo finiti a leggere le nostre poesie con Paolo Agrati e Fabrizio Nuovibri.
Siamo stati bravi.