venerdì 29 ottobre 2010

Tango – Zbigniew Rybczyński

Anche i film ci piacciono. Preso da theslowbreakfast (che poi se ci pensate, quant'è bella la colazione lenta?)



Zbigniew Rybczyński (Lodz, 27 gennaio 1949) è un regista polacco.

Nel 1980 realizza Tango che oltre a dargli fama e notorietà gli permetterà di vincere nel 1983 il Premio Oscar come miglior cortometraggio d’animazione.

martedì 26 ottobre 2010

Il Cattani

Signori e Signore, nonostante non si tratti della nostra feconda casa editrice segnaliamo con gran piacere l'uscita del primo libro di Francesco Cattani anche se aveva una foto su facebook con la parrucca fucsia.


Qui il link al suo BLOG BARCAZZA . Si vedono alcune pagine del libro e ci sono cose scritte
Qui il link a Canicola . Si vedono alcune pagine del libro e ci sono cose scritte anche.

sabato 23 ottobre 2010

Precipita con me - Enrico Marià

Enrico Marià, da "Precipita con me"

28 ottobre

Sul treno a seguire il Genoa in trasferta,
mentre gli altri dormono,
tiro fuori dallo zaino un libro che ho preso in prestito in biblioteca,
di solito non riesco mai a finirne uno
perché dopo un po' di pagine
mi chiedo cosa cazzo credo di trovarci
tra quelle parole che sfiorano appena la vita;
prima di metterlo via
guardo la foto che uso per tenere il segno
è un'immagine dei miei nipoti
scattata mentre stanno buttando le braccia al collo di mia sorella,
io odio le famiglie
perché ci sono da sempre, ma non hanno mai evitato niente,
non hanno impedito l'infelicità, le guerre, che tutto andasse a rotoli
e odio anche la mia,
ma non sopporto chi ne parla male ad alta voce
perché nei loro confronti, in fondo, mi sento in debito;
uscito dallo scompartimento
in bagno
apro i rubinetti lasciando scorrere l'acqua
come faceva mia madre
quando voleva che nessuno la sentisse piangere
e scagliato via da me stesso
come la città che mi lascio alle spalle dal finestrino
nel dolore che non riesco a soffocare
la mia incapacità di vivere non è altro che la mia incapacità di morire.

sabato 16 ottobre 2010

Il caso Sandra

Il direttore di Casa Editrice Gigante si trova adesso ad affrontare guai seri con la legge per via di una denuncia sporta da un lettore di "Triste storia di Sandra".
Nonostante la bufera mediatica avida di particolari, resta ancora difficile stabilire lo svolgersi dei fatti: l'accusa da parte del lettore è di pericolosità del libro stesso che, essendo un romanzo mozzafiato, provoca dimenticanze a livello corporeo. In questo caso il piede destro del lettore sarebbe adesso da amputare, pare, perché dimenticato, dopo ore di lettura, sotto il piede sinistro in una posizione solo inizialmente comoda. Questo ha causato un blocco delle vie arteriose e una conseguente trombosi. Nonostante di medicina nessuno della redazione sappia trattare, il sospetto cade sulla possibilità che questo caso sensazionalistico sia opera del direttore stesso che, riscontrato l'insuccesso di vendite del libro, cerchi di creare un susseguirsi di eventi, anche apparentemente negativi, che provochi un aumento dell'attenzione verso questo prodotto/sfida editoriale.
Secondo il direttore denuncia e trombosi attirano il pubblico. Manca donna sexy, diciamo noi.
In foto: disegnini di trombosi accuratamente selezionati a caso da Google.

Per la donna sexy mancante cliccare qui

martedì 12 ottobre 2010

Triste storia di Sandra: la copertina.


Finalmente la copertina di Triste storia di Sandra, presto in vendita nelle migliori librerie a soli 23 Euro, con una prefazione dell'autore che possiamo anticipare in queste righe:

"Per me è un bel libro"
L'Autore (anche se molisano)

mercoledì 6 ottobre 2010

Attualmente conseguito

Casa Editrice Gigante ci paga il corso di "Language Physionomic Multiball" per affinare le nostre tecniche di "Public Relation Fishing": una cosa da imparare, dice Marco Bonfinti, addetto all'insegnamento, è usare il meno possibile parole portatrici di scalogna, anche se a volte è inevitabile. Ad esempio se potessi tornare indietro non userei la parola "scalogna" ma piuttosto "sfiga", perché dire "scalogna" porta sfiga. Marco Bonfinti, parlando, costruisce un'altalena sul quale dondolarsi per dimostrare di sentirsi a suo agio e lo dice pure: la costruisco per dimostrare di sentirmi a mio agio. Poi continua con il suo discorso: parole da evitare, dice, sono senza dubbio "attualmente" quando si parla di lavoro da cercare e "conseguito" quando si parla di diplomi lauree pedigree. In "attualmente" e "conseguito" c'è una forte negatività intrinseca che si diffonde nell'aria impedendo un sereno svolgersi della giornata. Forse anche "svolgersi" è negativamente carico d'energie maligne. E d'altronde anche "forse", forse, lo è. Per non parlare di "d'altronde"... sì, sarebbe meglio non parlare.

Smonta l'altalena e se ne va. Noi che facciamo? Si esce un'ora prima?



In foto: altalena di rapido montaggio adatta a discorsi incerti

sabato 2 ottobre 2010