giovedì 30 giugno 2011

Laboratorio Probabile Bellamy

Segnaliamo e consigliamo questo laboratorio di scrittura cinematografica very very interessante:
Clicca maggiori informazioni per maggiori informazioni (è il sito Laboratorio Probabile Bellamy)

domenica 26 giugno 2011

MilanoRomaTrani in fuga con le autoproduzioni

Al B.I.R.R.A. ospitato dal Bartleby di gli animi erano accesi. Con entusiasmo abbiamo visto innanzi a noi l'imminente unione in un sito/blog che potesse fare da volano per le attività di autoproduzione editoriale in Italia. Tutti d'accordo, ci sentiamo via mail e stabiliamo per benino come organizzarci. Ok.

Per paura poi della gestione dei contenuti e dell'effetto "grande calderone", quella cosa per cui si trovano in una pagina migliaia di link a siti e blog con caratteristiche disparate e senza un vero e proprio trait d'union, abbiamo deciso di dover prima di tutto avere un manifesto che stabilisca i criteri di affiliazione delle varie riviste presenti. Per diversi motivi (tra i quali il rischio chiusura del Bartleby) ci si è fermati su questo punto.

Qui la faccenda si fa delicata perché il lavoro che avrebbe dovuto essere fatto con estrema accuratezza e dopo scambi di mail e pareri e contropareri e dibattiti e opinioni e punti di vista da parte dei rappresentanti delle riviste coinvolte, è stato concluso nel giro di poco da enpi di MilanoRomaTrani, che ha deciso di pubblicare il tutto su questa pagina senza portare riferimento al BIRRA:


è una bella pagina che la redazione di Casa Editrice Gigante avrebbe voluto vedere molto tempo fa e che però è stata fatta al di fuori del blog del BIRRA. La nostra speranza è che una volta avviata e consolidata la sua funzionalità, la pagina possa poi trasferirsi al blog ufficiale, dove per ora l'agire e il prendere decisioni è un po' rallentato dalla presenza di molte voci. (It's the Democrazia, Baby).

Al di là di questo, l'intento principe sta tutto in questa frase che copincolliamo direttamente dall'introduzione della lista di riviste che compare su MRT:

N.B.: se pensi che dovresti far parte di questa lista, contattaci.

giovedì 23 giugno 2011

Zammù anche tu


venerdì 24 giugno, a partire dalle 21.30, si terrà l'ultimo evento stagionale di casa lettrice malicuvata in bologna. Il nostro Filippo Balestra, uno dei più influenti e attivi rappresentanti di Casa Editrice Gigante, interverrà leggendo sia cose che cose da Costola, la grande Costola.
Intanto a questo link di Casa Lettrice Malicuvata si può leggere un racconto del suddetto influente e attivissimo con illustrazione di Robbe.
Quel che questa sera sera succederà a:
zammù libreria
via saragozza 32/a                                
bologna


narrazioni musicate
a cura di casa lettrice malicuvata

narrazioni musicate
a cura di casa lettrice malicuvata

[21.30 - 22.00]
luca martini, le mani in faccia (voras edizioni) - brani

carla sermasi - poesie

luca zirondoli - racconti

giuseppe boy - poesie


[22.00 - 22.30]
filippo balestra - racconti

simone rossi, cose nuove - brani

matteo camporesi - racconti

milvia comastri - racconti

alberto masala - poesie


[22.30 - 23.00]
massimo vitali - l'amore non si dice (fernandel) - brani

elena carletti - poesie

marco manicardi - racconti

michela savio - racconti

giancarlo sissa - poesie


[23.00 - 23.30]
filippo balestra - poesie

primavera contu - racconti

roberta sireno - poesie

collettivo fra le righe


[23.30 - 24.00]
filippo balestra - poesie

yashanti - racconti

giuseppe boy - poesie

alfio génitron, antiguida - brani

sabato 11 giugno 2011

IF THE BOMB FALLS

Domani al Buridda, noi portiamo Costola, poi ci saranno altre cose interessanti tipo le carpe che ti saltano in barca tantissimo (scusate, abbiamo visto un video ma non vogliamo mettere un link al corriere della sera).
Ci saranno le cose interessanti.

venerdì 10 giugno 2011

Banlieue | Il Sito

Grandi novità pari ad un vero e proprio terremoto nel panorama mondiale dei siti internet.
Finalmente, dopo un periodo di tentennamenti e di raffinazione della linea etica/politica/grafica/morale/salutare/editoriale ma soprattutto in risposta allo spietato attacco inferto da una spregevole accolita di avvocati con conseguente oscuramento del suo blog/diario personale, Katia, la mitica direttrice de Le Gran Jeu Edizioni, torna a imporsi online e fottendosene del digital divide apre il nuovo sito di Banlieue, la rivista letteraria che consacra l'aberrante che ci circonda:


Ci sono i pdf scaricabili, le cartoline e le foto delle merde misteriosamente trovate nei parchi milanesi e che furono motivo d'indignazione sul noto social network facebook.

mercoledì 8 giugno 2011

Collana dei concorsi yes!


Casa Editrice Gigante, da sempre attenta agli autori sinergici, da sempre attenta al valore della scrittura, da sempre attenta alla scrittura remunerativa, allo stagismo co.co.pro ha delegato a chi di dovere l’istituzione della collana dei concorsi.


All’appropinquarsi del solstizio d’estate, la notte di sangiovanni, i sogni delle notti in cui solo fiorisce la mandragola, i sabba, la fine della scuola, la comparsa nei cieli notturni del triangolo estivo e tutti questi altri eventi forieri d’ispirazione letteraria, Casaeditricegigante è pronta a raccogliere in un prezioso volumetto rilegato a regola d’arte tutti i flussi, gli intrecci e le produzioni bellettristiche che sfiorandovi sarete in grado di cogliere e buttare giù, su un foglio, sotto forma di un fitto alternarsi di lettere e spazi bianchi.
Sogno d’un concorso di mezza estate, il tema è libero: le zanzare, i referendum, i folletti, la natura matrigna, le colpe dell’uomo, la leggenda del contrabbassista cieco o qualunque altra cosa.
Sogno d’un concorso di mezza estate, elaborato libero: racconto, saggio, reportage fotografico, muretto a secco, disegno acrilico, proiezioni ortogonali, riso&asparagi o qualunque altra cosa.
Sogno d’un concorso di mezza estate, il numero di elaborati è libero: uno, dodici, trecentoquarantatrè, diciassette, due, pigreco, ottocento, ventitrè, sei o qualunque altra cosa.
Sogno d’un concorso di mezza estate, il contributo per elaborato è libero: dieci euro, venti euro, cento euro, mille euro, cinque fiorini, quarantadue euro, un euro o qualunque altra cifra.

I contributi versati verranno valutati accuratamente da una giuria mista ed anonima.
Gli elaborati non verranno visionati dai giurati per garantire l’obiettività di giudizio.
I contributi non verranno restituiti.

Il concorso scade il 24 giugno, i contributi possono essere inviati ancora per mesi, anni però

lunedì 6 giugno 2011

Böll si lamenta.

CIò CHE AGLI AUTORI MANCA È L'ORGOGLIO (frammenti di discorso pronunciato da Böll per il venticinquesimo anniversario della Verwertungsgesellschaft Wort 8 dicembre 1983)

   "è comunque ancora un mistero come mai una società completamente orientata al possesso, invasata dal possesso, non statalizzi, dopo un termine ultimo, proprio il possesso intellettuale (di questo si dovrebbe parlare nel corso di un giusto accordo con i discendenti) ma lo getti nella fauci di una società che fa incetta di possesso. Può persino darsi che questa perversione della situazione giuridica abbia condotto a dei pensieri sublimi. Il sublime pensiero che in presenza di simili valori non si possa ragionare di cose così volgari come il denaro. Può darsi. Vorrei solo osservare che non opera nessuna forza sublime che fa piovere francobolli dal cielo e non si dà ancora il caso che il ministro dell'Interno paghi la mia bolletta del telefono, anche se magari origlia al ricevitore mentre, durante le mie cospirazioni telefoniche, ordino dell'altra dinamite. È davvero singolare che, invece, i diritti d'autore vengano espropriati liberamente ai successori legali dopo settant'anni. Ripeto quel che ho detto in altre occasioni: il diritto è la componente più preziosa e importante, la conquista più importante della nostra civiltà. Uguaglianza davanti alla legge e libertà sono strettamente collegate. Le altre componenti della nostra civiltà, letteratura, musica, arte, non hanno bisogno di essere garantite dalla legge nella loro libertà, se la procurano da sé, esplorano ininterrottamente i loro confini mosse da un innato desiderio di libertà. Il diritto è la conquista più grande della nostra civiltà."

Poi parla un po' del Verwertungsgesellschaft Wort: "Società per l'utilizzo della parola" (previo copiaincolla aggiungiamo noi)
e continua:

Anche Böll voleva più soldi
   "nei quattordici anni precedenti non siamo riusciti, e di questo non possiamo incolpare nessun altro se non noi stessi, a dare al pubblico un'immagine del nostro lavoro, a precisare, chiarire che cosa significhi scrivere anche solo una pagina di prosa che uno possa rileggere dopo cinque o dieci anni senza arrossire. Non parlo di valori eterni, parlo di prosa in lingua tedesca, si tratta di lavoro, bello sì, anche se faticoso. E il riconoscimento di questo lavoro è diminuito invece che aumentare. Nulla contro il bacio della musa, è dolce, rende il nostro spirito alato. Ma questa donnetta è ostinata ed esigente. Non ci arriva certo in camera o sulla scrivania svolazzando. Si avvicina per lo più solo dopo che ci si è mezzi ammazzati di fatica a prepararle la strada. Una gran furbacchiona che sa che baci a buon mercato non danno molto."

Tratto da Visto di transito, Edizioni Studio Tesi - collana EST

giovedì 2 giugno 2011

In ascensore

Casa Editrice Gigante si è dovuta spostare in ascensore. Andatelo a chiedere al direttore, perché?, lui ti dice che non ne può più di sentirsi continuamente accusato di inamovibilità dalla sua posizione di potere. Andate a chiederglielo, lui ti dice che da oggi si fa carriera, in ascensore, si può salire di livello molto rapidamente e scendere di livello molto rapidamente. Abbiamo quindi portato tutti i nostri computer piccolini in ascensore, le sedie e le scrivanie le lasciamo fuori, poi quando arriviamo al piano c'è il direttore, fuori pure lui, come le sedie e le scrivanie, che dice, allora? come vanno le cose? c'è sana competizione fra di voi? e la nuova segretaria? avete visto che Bomba Sexy? tenetemi la porta aperta. Il ghost writer si mette lì e col dito sul tasto tiene la porta aperta. Il direttore entra un attimo, ci stringiamo per far spazio, siamo in 11 dentro, come una squadra di calcio, però in un ascensore piccolo. Ci dice, mi raccomando, non m'interessa la letteratura, voglio un romanzo che descriva per benino le strade di almeno una città; se sono due città, una dev'essere città Europea, non Parigi però, meglio Stoccolma. Poi preme un tasto a caso e prima che chiudano le porte ritorna al piano con la segretaria Bomba Sexy, l'ascensore parte e sentiamo lui che dice, hai sentito che odore là dentro? sono 11, come una squadra di calcio.

mercoledì 1 giugno 2011

Bukowski sulla letteratura o sulla scrittura o sulla poesia, e sull'umanità intiera (in galera).


Christmas poem to a man in jail
hello Bill Abbott:
I appreciate your passing around my books in
jail there, my poems and stories.
if I can lighten the load for some of those guys with
my books, fine.
but literature, you know, is difficult for the
average man to assimilate (and for the unaverage man too);
I don't like most poetry, for example,
so I write mine the way I like to read it.
poetry does seem to be getting better, more
human,
the clearing up of the language has something to
do with it (w. c. williams came along and asked
everybody to clear up the language)
then
I came along.
but writing's one thing, life's
another, we
seem to have improved the writing a bit
but life (ours and theirs)
doesn't seem to be improving very
much.
maybe if we write well enough
and live a little better
life will improve a bit
just out of shame.
maybe the artist haven't been powerful
enough,
maybe the politicians, the generals, the judges, the
priests, the police, the pimps, the businessmen have been too
strong? I don't
like that thought
but when I look at our pale and precious artists,
past and present, it does seem
possible.
(people don't like it when I talk this way.
Chinaski, get off it, they say,
you're not that great.
but
hell, I'm not talking about being
great.)
what I'm saying is
that art hasn't improved life like it
should, maybe because it has been too
private? and despite the fact that the old poets
and the new poets and myself
all seem to have had the same or similar troubles
with:
women
government
God
love
hate
penury
slavery
insomnia
transportation
weather
wives, and so
forth.
you write me now

that the man in the cell next to yours
didn't like my punctuation
the placement of my commas (especially)
and also the way I digress
in order to say something precisely.
ah, he doesn't realize the intent

which is
                to loosen up, humanize, relax
and still make as real as possible
the word on the page. the word should be like
butter or avocados or
steak or hot biscuits, or onion rings or
whatever is really
needed. it should be almost
as if you could pick up the words and
eat them.
(there is some wise-ass somewhere
out there
who will say
if he ever reads this:
"Chinaski, if I want dinner I'll go out and
order it!")
however
an artist can wander and still maintain
essential form. Dostoevsky did it. he
usually told 3 or 4 stories on the side
while telling the one in the
center (in his novels, that is).
Bach taught us how to lay one melody down on
top of another and another melody on top of
that and
Mahler wandered more than anybody I know
and I find great meaning
in his so-called formlessness.
don't let the form-and-rule boys
like that guy in the cell next to you
put one over on you. just
hand him a copy of Time or Newsweek
and he'll be
happy.
but I'm not defending my work (to you or to him)
I'm defending my right to do it in the way
that makes me feel best.
I always figure if a writer is bored with his work
the reader is going to be
bored too.
and I don't believe in
perfection, I believe in keeping the
bowels loose
so I've got to agree with my critics
when they say I write a lot of shit.
you're doing 19 and 1/2 years
I've been writing about 40.
we all go on with our things.
we all go on with our lives.
we all write badly at times
or live badly at times.
we all have bad days
and nights.
I ought to send the guy in the cell next to yours
The Collected Works of Robert Browning for Christmas,
that'd give him the form he's looking for
but I need the money for the track,
Santa Anita is opening on the
26th, so give him a copy of Newsweek
(the dead have no future, no past, no present,
they just worry about commas)
and have I placed the commas here
properly,
Abbott?

          ,
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