giovedì 28 maggio 2015

Paolo Gentiluomo - Manuale Portatile per la Devozione del Fertile Gaudio.

GENOVA: Domani alla Libreria Falso Demetrio in Via San Bernardo 67/R


Paolo Gentiluomo per le edizioni Sartoria Utopia

Con una lingua vulcanica e scoppiettante, generatrice di continue immagini sonore e lessicali questo manuale poetico affronta le varie fasi dell’innamoramento: dai vagheggiamenti scatenati dal colpo di fulmine al primo appuntamento fino alla conoscenza carnale della Musa.
Un piccolo canzoniere dal ritmo martellante e bulimico, dove l’amore è inteso nella sua più ricca e debordante carnalità.
Sesso, cibo, gioco e equivoco: il Manuale per la Devozione del Fertile Gaudio vi fornirà istruzioni surreali, ma precise per vivere l'amore come se cavalcaste una feroce tigre siberiana.

mercoledì 27 maggio 2015

Cecilia De Angelis - Le scarpe tue

Se domani mi guarderai ancora
come oggi
sarà fatta
Abbiamo lavorato bene
e non è fede
credimi
Intanto io
non credo a niente
tantomeno a noi
Ma a volte ho bisogno di veder
le scarpe tue per casa
Ed. Zona contemporanea

lunedì 25 maggio 2015

Libro 7 - Gabriele Ferraresi

Questo neonato libro mi rimane misterioso, oscuro e inafferrabile nonostante la copertina in vetro.
Io ci ho capito poco, voi potete guardare le foto qui sotto e andare leggere qui:

martedì 19 maggio 2015

Questi tre appuntamenti de fine maggio

Volevo fare tre post per far vedere che sono molto attivo nel blog e far vedere che sono uno che mette tre post in pochissimo tempo che si dà molto da fare.
Invece alla fine ho deciso che ne metto uno, per comodità e per non confondermi, ché io sono uno che sa confondersi anche da solo e anche se a un certo punto ho tutto ben chiaro quel che s'ha da fare, basta poco, un filo che mi esce dalla maglietta, un'unghia sporca che non capisco, basta poco che alla fine son di nuovo confuso come prima... ma questo non c'entra perché son qui non per svergognarmi bensì per scrivere delle cose che riguardano i programmi prossimi di questo futuro così ferocemente mio, questo futuro che mi riguarda a me e che intanto vi metto qui per proporvelo, sottoporvelo un pochino, questo mio futuro, alla vostra attenzione, ovviamente, umilmente, sempre vostro, etc:

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La Poethree Slam.
Qui andiamo a Galbiate, in provincia di Lecco, attaccato a Lecco, è un paesino sul lago di Como che è anche lago di Lecco e lago di Garlate. Fossi in voi non ci capirei niente, di qual è questo lago, fossi in voi ma soprattutto fossi in me, che di laghi son proprio inesperto, mi fan più paura i laghi che, ad esempio, uno tsunami, nonostante che ultimamente sogno spesso quest'ondona che porta via tutto, vabbé.
Andremo all'Herba Monstrum Pub e faremo una poetry slam a tre, come ne abbiamo già fatte in passato, di solito ne vien fuori una proprio bella serata e in questo casa ci sono Paolo Agrati, Mario Frighi e ScartyDoc, e insomma, dovrebbe infatti venirne fuori una bella serata di poesia piuttosto spintarella.
Per me chiamarlo Poethree Slam è un'idea di ScartyDoc che effettivamente ha spesso di queste idee.

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Il giorno dopo ci sarà un incontrone all'Università d Genova, con Umberto Fiori che affronterà questo tema che a me piace tantissimo e son curioso proprio di ascoltare: il tema è Capire male, lo metto in grassetto perché mi pare ne valga proprio la pena. Poi noi dopo leggeremo delle nostre poesie dimostrando al mondo in che modo noi non abbiamo capito, come abbiamo fatto a non capire e consigliamo gli studenti, li indirizziamo verso la giusta strada della malacomprensione, del tutto sbagliato, del farlo apposta involontariamente, (quest'ultima non so se c'entra). Dico "noi" che leggeremo e con noi intendo Cecilia De Angelis e Jacopo Ramonda. E son contento proprio, devo dire.

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Il giorno dopo ancora, e siamo a sabato 23, ci sarà al Buridda, il centro sociale di Genova che è stato sgomberato da una parte ma che adesso è da un'altra parte e son contento, ci sarà una cosa che non so se è mai stata fatta prima. Questa cosa si chiama Pugni e Poesia.
In pratica succede che ogni anno le palestre popolari di boxe si radunano per scontrarsi un pochino e per stare insieme e quest'anno è la Pim Pum Pam Social Boxe di Genova a organizzare il raduno (e dal nome direi che è gente molto seria che ama lo sgorgare del sangue sulle guance in generale e sui volti di tutti possibilmente molto spesso).
Mi sa che è il primo anno che Genova ospita le altre palestre (da Milano, Bergamo, Bologna, Torino e Saint Étienne di sicuro, altre anche mi pare, ma bene non so, scusate) e comunque si è deciso di buttare i poeti in pasto al pubblico della pugilato: ancora si deve ben stabilire ma in pratica succederà che ogni tot incontri due poeti saliranno sul ring e si sfideranno. Riuscite a immaginare cosa potrebbe succedere? Io no, per questo non vedo l'ora di partecipare e vedere come va a finire, con tutto quel sangue.
Quest'evento si svolgerà all'nterno di un altro eventone che è l'ArtCore2015#3, un DIY Fest organizzato dal Buridda dove si potranno trovare un sacco di cose, autoproduzioni varie e pazzescherie tipiche... 
Non so se ho mai scritto così tanto per un post solo, di solito a un certo punto faccio dei bei copiaincolla collaudati, invece in questo caso ho proprio scritto tutto e così tanto che adesso andrò a dormire per sei anni, mi metto a sognare un probabile romanzo imminente di qualcun altro.

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E invece un'ultima cosa che volevo dire, anche guardando le altre cose che succedono in giro per l'Italie, è che nonostante il momentaccio storico che stiamo attraversando, e forse proprio grazie a questo momentaccio, forse alla fine un minimo di rivoluzione culturale ce la stiamo facendo a farla. Magari una rivoluzione culturale fatta male, di quelle che poi dici sì vabbé, una rivoluzione culturale che comunque poi quando spegni la luce non si vede niente, illuminati poco, illuminati male con un neon fastidioso e rumoroso che non rimane bene acceso, ma alla fine un minimo di rivoluzione culturale, per me...
e a volte mi viene da pensare che dovremmo tutti ringraziare la televisione che negli ultimi anni fa talmente schifo che molte persone sono riuscite ad accorgersene, che la televisione fa schifo, e molte persone alla fine escono di casa e vogliono un po' vedere alla fine che cosa fanno gli altri esseri umani, insomma non lo so, dobbiamo ringraziare la televisione.
Ma forse sono io che sono ottimista. Forse dovrei guardare più televisione.

lunedì 18 maggio 2015

Malattia incurabile e attaccaticcia - Don Chisciotte

- Questi - disse il curato - non devono mica essere di imprese cavalleresche, bensì di poesia [...] non meritano di essere bruciati come gli altri, perché non fanno né faranno il male che hanno fatto quelli di cose cavalleresche; e son libri di buon senso, senza pregiudizio del prossimo.
- Ah, signore! - disse la nipote. - Ben potete mandarli a bruciare come gli altri, perché non ci vorrebbe molto che, una volta guarito il mio signore zio dalla malattia cavalleresca, con la lettura di questi gli venisse il ghiribizzo di farsi pastore e di andarsene per i boschi e per i prati cantando e suonando e, peggio ancora, di farsi poeta, che, come dicono, è malattia incurabile e attaccaticcia.
Edizione Sansoni - Firenze 1923/1927 traduzione Alfredo Giannini

mercoledì 13 maggio 2015

Alberto Forni - Seguirà buffet

Casa editrice Sperati

(tratto dal romanzo Seguirà buffet di Alberto Forni)
LINK per comprare il romanzo su amazon

Gianni Sperati era arrivato all’editoria per motivi del tutto casuali.
Un amico, divenuto assessore alla cultura di un piccolo Comune, gli aveva chiesto una mano per organizzare un concorso letterario. Concorso letterario che prevedeva il pagamento delle consuete “spese di segreteria”, inizialmente fissate in lire diecimila e che Sperati tuttavia, come primo atto della nascente collaborazione, era riuscito a far portare a venticinque perché “Ci sono pure le targhe da pagare”.
Alla fine, con grande sorpresa di Sperati, dell’amico assessore e della giunta tutta, i partecipanti al 1º Concorso Poeti Moderni furono oltre trecento e quattro rapidi conti spinsero il futuro editore a guardare con occhio diverso il mondo dell’arte, con particolare riferimento alla letteratura (da quel momento in avanti “Letteratura”), che lui aveva sempre considerato come un sottoprodotto figlio di privilegi, sfighe e amenità varie da non prendere neanche in considerazione. Almeno da un punto di vista professionale.
Qualche mese più tardi, caduta la giunta, Sperati prese in mano le sorti del Concorso Poeti Moderni, e iniziò a stringere accordi per iniziative simili con vari Comuni limitrofi. Le occasioni d’altra parte non mancavano: c’era sempre un evento da ricordare, un santo da festeggiare, una sagra da far conoscere. E se pure non ci fosse stato un motivo evidente, bastava un po’ di fantasia per partorire nuovi progetti. La Poesia d’altronde era occasione prima e immobile e bastando a se stessa non aveva bisogno di futili pretesti. E così, se non cadevano i cent’anni della liberazione di qualcosa da qualcuno, si potevano sempre celebrare la mamma, i nonni o gli inossidabili legami famigliari. Se non venivano in soccorso Sant’Eustorgio o Sant’Ignazio, era comunque possibile riscoprire il valore dell’artigianato attraverso concorsi come Poesie in ceramica o Legnopoesia. E se la stagione delle sagre era di là da venire, perché non cimentarsi su temi arcaici e sempre sentiti come le stagioni? Fossero quelle dell’anno solare o della vita tutta?

Dopo i concorsi – che nell’anno di maggior successo diedero vita a un fitto calendario scandito da una ventina di appuntamenti – arrivò in maniera naturale l’idea della casa editrice. D’altra parte erano stati proprio i poeti a volerla: “Va bene il premio, ma vorrei far arrivare le mie poesie alla gente”, “Invece della targa sarebbe preferibile una pubblicazione, anche piccola, magari con un contributo”.
Per quanto Sperati riflettesse da tempo sul fatto di compiere un ulteriore passo nel mondo della Letteratura, gli era sempre mancato lo stimolo risolutivo. La parola “contributo”, che suonava dolce e innocua, eppure si rivelava allo stesso tempo foriera di varie e concrete declinazioni, ebbe il merito di diventare la chiave di volta della casa editrice Sperati, che tanto aveva vissuto prima della nascita nella mente del suo futuro fondatore.

Se i concorsi erano stati una scoperta, la casa editrice fu una rivelazione.
Perché se tutto sommato era comprensibile che alcune persone fossero disposte a partecipare a premi di poesia sperando nella gloria letteraria – con lo stesso approccio, va detto, con cui speravano nei numeri del Lotto, in certuni almeno – il fatto che la maggior parte di loro inseguisse anche la pubblicazione “a ogni costo” era un fenomeno che lasciava sconcertati.
Agli aspiranti poeti niente importava se non vedere il proprio nome sulla copertina di un libro; niente aveva più valore di arrivare a stringere in mano il frutto delle proprie fatiche.
Per questo, tutto si concentrava ed esauriva nella tensione di arrivare a quel risultato: il resto non aveva importanza, per il resto c’era sempre una risposta, almeno una. Avevano pagato per pubblicare? Anche Moravia l’aveva fatto. Il testo era pieno di refusi? Era frutto della spontaneità. Il libro non sarebbe stato distribuito nelle librerie? Un libraio che tenesse qualche copia l’avrebbero trovato di sicuro. Nessuno l’avrebbe recensito? Colleghi e famigliari ne avrebbero parlato per mesi.
Per quanto Gianni Sperati non ci avesse mai creduto fino in fondo – era troppo intelligente per farlo – in alcuni momenti aveva l’impressione di assolvere a una funzione sociale. Sicuramente non vendeva sogni come qualcuno, nel corso del tempo, l’aveva rimproverato, anzi, era grazie a lui se questi sogni potevano arrivare a compimento, come in una moderna fiaba. È vero, c’era il contributo, ma in fondo era solo un piccolo contributo. E il libro magari non avrebbe fatto la sua apparizione nelle librerie e sui giornali ufficiali, ma avrebbe comunque avuto una sua vita. Grazie a qualche libraio amico, qualche presentazione ci sarebbe stata. E grazie a qualche rivista amica di qualche casa editrice amica, qualche recensione (positiva) ci sarebbe stata. C’era forse bisogno di un’investitura ufficiale per fare di un libro, un vero libro? In fondo quanta spazzatura pubblicavano le case editrici “serie”? Quanta qualità invece si poteva trovare in editori come lui, simili a lui, che tiravano avanti a dispetto di tutto? Alla fine, non sarebbe arrivato il giorno in cui la Storia avrebbe riconosciuto il ruolo fondamentale di case editrici come la sua? Probabilmente no, perché erano tutte cazzate e Gianni Sperati lo sapeva, anche se ogni tanto si illudeva di crederci. Almeno per qualche minuto.

domenica 10 maggio 2015

Baretti Reading

A Torino, in Via Baretti (San Salvario), facciamo questo che è un reading dai balconi di Via Baretti... è un evento organizzato dall'associazione Viva Baretti (qui pag FB).
Ho appiccicato qui tutte le cosette che son riuscito ad trovare in giro e inoltre sono molto contento...
A ben vederci lì!
 
Ore 20:00 letture di Alessandra Racca e Paolo Agrati
Ore 20:40 letture di Sergio Garau e Filippo Balestra
Ore 21:20 letture di Arsenio Bravuomo e Giacomo Sandron
EHI: se cliccate QUI andate a vedere l'evento facebook, se avete facebook...

venerdì 8 maggio 2015

Roland Barthes - Il prestigio dell'è accaduto

   Il prestigio dell'è accaduto ha un'importanza e un'ampiezza veramente storiche. Tutta la nostra civiltà ha una propensione per l'effetto di reale che è attestato dallo sviluppo di generi specifici quali il romanzo realista, il diario intimo, la letteratura di testimonianza, il fatto di cronaca, il museo storico, l'esposizione di oggetti antichi e soprattutto il massiccio sviluppo della fotografia, il cui solo tratto pertinente (rispetto al disegno) consiste appunto nel significare che l'evento rappresentato è realmente accaduto. Secolarizzata, la reliquia conserva di sacro soltanto ciò che è legato all'enigma di quel che è stato, non è più, eppure si offre alla lettura come segno presente di cosa morta. Per contro, la profanazione delle reliquie è in realtà distruzione del reale stesso, secondo l'intuizione per cui il reale non è mai altro che un senso, revocabile quando la storia lo esige e richiede un vero e proprio sovvertimento dei fondamenti stessi della civiltà.

Roland Barthes, 1967 dall'articolo "Il discorso della storia" in Il brusio della lingua


giovedì 7 maggio 2015

C.A.C.C.A. (littlepoints...+PippoBalestra)


Questo è un raccontino più illustrazione che il nostro grandissimo Filippo Balestra (che sono io) insieme a quell'immensa littlepoints... (che è lei) abbiamo fatto insieme per la fanzine di Parma -ma non solo- C.A.C.C.A. (Cose A Caso Con Attenzione) link pagina fb
Son bravi molto, qui vi faccio vedere la nostra pagina com'è venuta fuori
e qui invece potete vedere proprio il link a C.A.C.C.A.
https://issuu.com/coseacasoconattenzione/docs/cacca5_web
fateci caso
fateci attenzione
ciao

martedì 5 maggio 2015

Una poesia. Anzi un post - Vincenzo Costantino

Dai.
Scriviamo una poesia.
Anzi un post.
Meglio una nota.
Argomenti del giorno?
Troppi.
Provo allora a mettere su un caffè.
Arriva la sera.
Argomenti della sera?
Uguali.
Facciamo che scrivo stanotte.
Argomento della notte?
Faccio l'amore.
Scrivo domani.
Argomenti di domani?
Ieri hanno scritto cazzate..
Allora scrivo a caso
anzi
a istinto.
vcc

sabato 2 maggio 2015

Kinodromo / Dreaming Callas Maria – A night of cinematic literature

Kinodromo inizia il mese di maggio con una serata dedicata alla letteratura cinematografica, ai grandi eventi, alla ricerca e alla sperimentazione in collaborazione con Caucaso

In occasione della pubblicazione di "Sognando Maria Callas", romanzo di Alessandro F. Ansuini, Caucaso presenta una selezione di film internazionali sul tema dell’invasione del grande evento.

Finale a sorpresa con un introvabile film italiano del ’68 sonorizzato dal vivo da Zende Music.

19.30 | PopCorn_Hour - Dj set Segreto by Leo Pardi. Introduzione a cura di Davide Turrini

21.00 | Inizio proiezioni:

- THE CONTRACT di Mike Welles – 6′ sub ita
- FIGHTING THE DRAGON di Falko Seidel – 9′
- WIR LIEBEN OLYMPIA di Caucaso – 8′
- DREAMING CALLAS MARIA – Reading performativo, 20′
- ZENDE MUSIC PRESENTA: PAROLA D’ORDINE IMBROGLIARE di Sergio Abbaticola e Franco Magliari – ITALIA 1968, 20′

Info programma: QUI