mercoledì 20 febbraio 2019

AGR poetry slam 2019 - Recco (GE)

Signori e Signore,
22 FEBBRAIO
vi aspettiamo per una nuova edizione di Poetry Slam nel territorio recchelino.

Cos'è un poetry slam?
E' una gara di poesia orale:
otto poeti o poetesse si sfidano in una piccola ma efferata competizione dove sarà il pubblico a stabilire il poeta preferito, il vincitore.

Le regole sono pochissime:

►► 3 minuti di tempo per leggere una propria poesia
►► niente musica né oggetti di scena
►► il pubblico vota da 1 a 10

AGR Poetry slam fa parte del circuito LIPS - Lega Italiana Poetry Slam un vero e proprio campionato italiano.

La serata sarà condotta dai tre soci amici poetici Filippo Balestra, Andrea Fabiani e Marty Mollar!

Per informazioni o per partecipare, manda una mail con due tue poesie e una tua breve bio a associazionegiovanirecco@gmail.com o genovaslam@gmail.com.

Accorrete caldi per questa super garona di poesie!

martedì 19 febbraio 2019

lunedì 18 febbraio 2019

AUT AUT POETRY SLAM (GE)

Eccoci pronti per lo slam di febbraio.
Questa volta ospiti dei nostri amici dell'Aut Aut 357

Le regole sono quelle di sempre:

► dovete leggere testi vostri
► avete 3 minuti a testa
► no oggetti di scena, no costumi, no basi musicali

Ecco i nomi dei poeti che parteciperanno a questa grande slam:

Federico Balzarini
Gabriele Bonafoni
Jaime Andrés De Castro
Ginevra Pesenti
Enrico Pittaluga
Valentina Scripliuc
Cristian Kosmonavt Zinfolino


Maestri di cerimonia i grandi classici Filippo Balestra e Andrea Fabiani.

L'Aut Aut Poetry Slam fa parte del campionato italiano della LIPS - Lega Italiana Poetry Slam.
Il vincitore accede alla fase successiva della competizione.

Per partecipare inviate, entro le 23:59 del 9 febbraio, una mail con breve bio e una poesia a: genovaslam@gmail.com

mercoledì 6 febbraio 2019

Certi tipi di Laboratori nelle scuole

Adesso è la seconda volta che mi capita di andare in una scuola a fare l'insegnante di alcune cose e devo dire che mi pare venga bene.
Sono laboratori, sono workshop, sono giochi, sono esperimenti.
Parliamo di parola e di come la parola possa evocare e descrivere e costruire e inventare mondi. Parliamo di come la parola possa aiutarci a riconoscerci e riconoscere le proprie emozioni negli altri. Parliamo di empatia, immedesimazione e ascolto. Parliamo di come anche le parole semplici possano farsi portatrici di profondi significati. Giochiamo con la poetry slam leggendo ad alta voce e responsabilizzandoci nell'ascoltare e dunque valutare un compagno di classe.
Alla fine la parola che più viene nominata, durante questi laboratori, è la parola "parola".
E poi di solito mi piace leggere questa poesia di Alessandra Racca che, guarda caso, parla proprio di "parola" e si intitola: A me piacciono le parole

A me piacciono le parole

Delle parole mi piace tutto:
la buccia e la polpa
il dolce e l’amaro
mangiare parole altrui
cucinare con parole mie:
mi piace gustare parole-frutto.

Delle parole mi piace che son pezzettini
unirle in costruzioni
piccole, medie, grandi o leggere
mischiarle, creare case, città, 
aeroplani di parole:
mi piace giocare con parole-mattoncini.

Delle parole mi piace il rumore
mi piace quando gridano forte
o sussurrano piano,
con le parole puoi addormentare o svegliare
con le parole puoi suonare
le parole respirano:
mi piacciono le parole 
perché vanno a ritmo con il cuore.

Delle parole mi piace che possono dire
le storie di come siamo e di come siamo stati,
di come potremmo essere e di come non saremo mai,
creare mondi, fantasmi, misteri ed eroi:
mi piacciono le parole che sanno raccontare.

Delle parole mi piaci tu:
quando mi racconti e ti dici,
delle parole mi piaccio io:
quando dico il mondo a modo mio,
mi piace la compagnia di ogni nostra parola
che non mi fa sentire sola.

venerdì 1 febbraio 2019

Thomas Bernhard - Camminare (cosiddetto cosiddetto)

Poiché Karrer, in generale, dice Oehler, ha definito tutto sempre e solo come un Cosiddetto, non c'è nulla che non abbia definito un solo Cosiddetto, e la sua competenza, in questo, è arrivata a un incredibile rigore. Lui, Karrer, non aveva mai detto, dice Oehler - anche se poi in realtà l'ha detto molto spesso, e forse anche in parecchi casi di continuo, con quelle parole che di continuo si dicono e con quei concetti che di continuo si usano -, che si trattava di scienza, ma solo di cosiddetta scienza, non aveva mai detto che si trattava di arte, ma solo di cosiddetta arte, non di tecnica, ma solo di cosiddetta tecnica, non di malattia, ma solo di cosiddetta malattia, non di sapere, ma solo di cosiddetto sapere, e dato che ha sempre definito tutto sempre e solo come Cosiddetto, è riuscito a conseguire incredibili capacità e competenze e un'attendibilità senza uguali. Quando abbiamo a che fare con le persone, abbiamo a che fare solo con cosiddette persone, come quando abbiamo a che fare con i fatti, abbiamo a che fare solo con cosiddetti fatti, così come anche l'intera materia, poiché, come sappiamo, tutto deriva dalla mente umana e da nient'altro, se comprendiamo il concetto di sapere e lo accettiamo come concetto da noi compreso. A questo pensiamo di continuo e su questo fondamento e su nient'altro ininterrottamente fondiamo tutto. Che le cose e le cose in sé siano solo cosiddette, per essere precisi, così Karrer, cosiddette cosiddette, dice Oehler, si capisce da sé.