sabato 22 agosto 2020

Lettera aperta ad A

Questo post è rivolto ad A, che mi dice Oh! che mi dice ma? e mi dice come mai adesso tutto è finito nel blog niente si muove più?
E allora dico: A, è importantissimo che tu venga a dirmi che avevi voglia di leggere ancora un pezzetto di blog, di queste cose che scrivevano che erano successe ma che non erano vere, è importantissimo che ci sia un senso di controrisposta, di vita altrove. Grazie.
Non so se hai notato che ultimamente qui sul bel blogger ho moltissimi commenti tutti relativi a delle scopate da fare in inglese, non ho voglia di approfondire né di cancellare i messaggi automatizzati. 
Nel frattempo però oggi ad esempio mi sono svegliato con la fissa di scrivere un racconto che parlasse di una storia vera, basato su una storia vera, con episodi truci e veri che ci ricordassero quanto sono truci e vere le vite di chi vive, di chi legge che è vivo.
Basato su una storia vera, che più vera non si può (vera da uno a dieci dieci), che lasci trasparire anche la sofferenza di una verità che è verità dieci, da uno a dieci.

Poi già che ci sono ci metto anche la cosa che stavo pensando ieri, prima di concentrarmi sulla storia vera da riportare, pensavo alle stories de instagramm e al fatto che sono fatte per essere dimenticate, che non c'è da allarmarsi, e penso agli sforzi dell'umanità intera tutti questi sforzi in funzione della memoria, dello spavento del tempo che spazza, e abbiamo cominciato a scrivere, e poi a dipingere, pure le sculture ci siamo messi a fare, e le storie raccontate con la musica, tutto per non dimenticare e invece adesso abbiamo una tecnologia che ci permette di fermare un video che dura un giorno e ci permette poi di dimenticarlo, quel video, e allora penso che anche la scrittura in un certo senso, potremmo cominciare a scrivere per dimenticare, a scrivere il dimenticare, scrivere del dimenticare, scrivere sul dimenticare scrivere con il dimenticare.

Ciao A

venerdì 7 agosto 2020

The Balfabòns a Camogli - 7 agosto

 Lettura incrociata dell'ormai trio classico dei Balfabòns: Balestra/Fabiani/Bonomi.
Mille grazie all'associazione Okinawa di Camogli che ci ha invitato e al Comune che ha supportato.
Abbiamo promesso di essere beautiful e forse siamo stati anche belli,