lunedì 29 gennaio 2024

innanzitutto velleità in che senso

 Ci dicono della velleità, belle le velleità, e allora noi accogliamo l'idea di velleità come se fosse tutto normale e poi diciamo aspetta una ttimo aspetta una ttimo velleità in che senso? e tutto si blocca lì congelato come sopruso silenzioso quasi da far finta di niente ormai avvenuto il sopruso è avvenuto e possiamo andare avanti a testa anche alta ma non solo non soltanto alta sta questa nostra testa.
Ogni tanto molto spesso mi piace andare a rileggere quel che ho scritto, grande lettore di me stesso, sono, con tutte le mie velleitrà, appunto, e mi piace vedere che soprattutto per leggere quel che ho scritto devo prima avere scritto, e allora mi procuro altre cose da leggere scritte da me stesso e sono ad esempio quelle che sto scrivendo adesso, e va bene così, leggo a mente mentre scrivo quel che scrivo ed ecco che mi accorgo che mentre leggo a mente quel che scrivo mentre scrivo mi accorgo che anche scrivo a mente altre cose che non scrivo ma soltanto le penso perché nel frattempo sto scrivendo altro, sto scrivendo quel che sto scrivendo, non posso scrivere contemporaneamente due cose diverse, forse - mi viene anche in mente quel periodo storico in cui mi capitava di pensare molte parole nello stesso momento, che non stavo benissimo, se ci penso, - mentre a mente mi tengo per dopo delle cose che mi sono passate lì per lì e mi dico che divertente anche scrivere a mente che è quasi come leggere che è quasi anche come pensare ma è anche soprattutto quasi qualcosa di diverso sia dal leggere che anche diverso dal pensare veramente, e così eccomi qui che da una parte scrivo ma dall'altra parte soprattutto mi procuro son qui che mi procuro

sabato 27 gennaio 2024

LA CLAQUE POETRY SLAM primo appuntamento pazzoooo 27 gennaio

Quanto ci piace farlo quando viene bene, è venuto bene anche stavolta nonostante ci fosse la finale dei mondiali di calcio italia brasile poi conclusasi in pareggio sconcertante inaspettato. Un po' zero a zero un po' quattro a quattro. Un po' per l'italia e un po' per il brasile (di Pelé)
Ma parte questo, ecco le bellezze in gara:
Gabriel Arcy
Alfonso Maria Petrosino
Danna
Antonio Amadeus Pinnetti
Ilaria Novara
Pino Sgromo

 

sabato 20 gennaio 2024

Con GRAZIANO GRAZIANI, Librìdo, Alice ner paese dell'anvedi


 Molto felice per questa incontro lettura presentazione, sarà tra l'informale e l'informalissimo, sicuramente, partendo da una casa editrice che ci accomuna, la Tic Edizioni, e una sua, di Graziano Graziani, precedente pubblicazione (Planimetria sentimentale del disastro) che ha inaugurato la collana Amleto, la stessa collana del mio Diario Involontario, mi ci sento già a mio agio, come già in passato era stato in passato, sarà interessante parlare di lingua e dialetto e italiano più o meno corretto, (questa intervista di Felice Cimatti a Giorgio Agamben l'ho sentita dieci volte, su poesia, dialetto e senso del resto del mondo) ma qui si parla di una trasposizione in romanesco o romanaccio di un'opera meravigliosa, l'Alice di Carrol, che è anche un'opera di ingegno logico matematico, oltre che ricerca dell'assurdo e del non senso, e insomma, non avrei mai accostato la forma viscerale e grezza del dialetto a una costruzione così attenta come l'Alice nel paese delle meraviglie (che meraviglie qui viene tradotto in "anvedi", e parlerei per ore solo di questo "anvedi") e invece Graziani l'ha fatto, generando, in me, meraviglia.
Meraviglia, anvedi, stupore, queste sono veramente le cose di cui forse parleremo, poi saranno chiacchiericci e letture, soprattutto, da questo libro appena uscito per la cara Tic Edizioni.
GRAZIANO GRAZIANI è nato a Roma, è uno dei conduttori di Fahrenheit su Rai Radio 3. Ha realizzato documentari video e podcast e collaborato come autore per Rai 5.
Ha scritto Esperia (Gaffi, 2008), I sonetti del Corvaccio (La camera verde, 2011) e gli inventari letterari Atlante delle micronazioni (Quodlibet, 2015) e Catalogo delle religioni nuovissime (Quodlibet, 2018). Il suo primo romanzo è Taccuino delle piccole occupazioni (Tunué, 2020), A Venezia da Brodskij a Bolano (Giulio Perrone Editore 2021) mentre con Tic Edizioni ha pubblicato Planimetria sentimentale del disastro (2021) e Alice ner paese dell'anvedi (2023).

venerdì 19 gennaio 2024

Diario Involontario // PADOVA // 25 gennaio // presentazione alla Libreria Zabarella, con Paolo Zardi, pazzesco anche questo

 Allora,
sono felicissimo anche per questo, sempre a Padova, il giorno dopo della Conferenza sulla conferenza, alla Libreria Zabarella, che è da sempre per me uno di quei posti librerie che tutti dicono super selezione di ottima editoria, con Paolo Zardi (qui il link al suo blog, Grafemi).

Allora,
Con Paolo Zardi (qui il link alla sua pagina dal sito di Neo Edizioni) ci siamo conosciuti anni fa, io facevo le riviste letterarie, lui pubblicava i suoi primi racconti per Neo Edizioni, racconti che sono poi diventati un classico colonna portante di tutto quel genere che sembra poco preso d'interesse nel panorama editoriale italiano, e invece meritano molta attenzione, i racconti, e Paolo Zardi è sicuramente tra i migliori attuali viventi raccontisti italiani (che a me la parola raccontista piace molto, c'è da dire che Zardi ha scritto anche dei romanzi probabilmente molto belli pure quelli, conoscendo la sua penna).
Mi soffermo ora a parlare un attimo di Zardi semplicemente perché mi erano venuti in mente degli aggettivi che possano in qualche modo rendere conto, inquadrare la scrittura di Zardi, che considero: truce elegante, ma anche cinico sensibilissimo, mi rendo conto che sono probabilmente degli ossimori, come aggettivi, ma a me piacciono molto gli ossimori, a parte ghiaccio bollente e silenzio assordante, mi piacciono molto gli ossimori perché paradossi linguistici, molto mi piace infatti anche l'antifrasi, ma questo è un altro discorso.
Volevo dire che sono felicissimo che ci sia Paolo Zardi a parlare del Diario Involontario, chissà cosa ne penserà, chissà cosa ci verrà in mente di dire insieme, sono curiosissimo e felicissimo.
Adesso comodamente copincollo alcune parole da un'introduzione a un mio racconto pazzo scritto per il suo blog, ero onorato di quella pubblicazione che mi ha fatto tra l'altro molto bene

Ho conosciuto Filippo  “Pippo” Balestra a Torino, durante l’ultimo Salone del Libro, alle Officine Corsare: entrambi eravamo stati invitati a uno story slam (mi pare si dicesse così), una sfida, cioè, di racconti. Ciascuno dei partecipanti – otto in tutto, tra i quali anche Giacomo Sandron, vincitore del contest, Daniele Pasquini e Flavia Ganzenua – doveva salire su un palco e da là aveva cinque minuti per raccontare la sua storia. Ricordo bene lo stile un po’ surrealista di Balestra, che ritrovo anche in questo racconto. Non credo sia semplice esplorare l’assurdo mantenendo una struttura narrativa solida; a mio parere, però, Balestra ci riesce.


CONFERENZA SULLA CONFERENZA al Circolo Nadir, Padova, coi Rimescolate, pazzesco

Una cosa molto interessante è che in questa serata ci sarà prima un open mic a tema Fuori tema
📝 OPEN MIC FUORI TEMA + CONFERENZA SULLA CONFERENZA 📝open mic a tema fuori tema + spettacolo di sperimentazione di e con Filippo Balestra @pippodovesei

⏱ Mercoledì 24 gennaio, ore 21.00
📍 Circolo Nadir, Piazza Gasparotto (Padova) @circolonadir
☄️ Contributo 5€
🔥 Inviateci le vostre candidature alla mail rimescolate@gmail.com !

Cominciamo così la nuova stagione di open mic e spettacoli al circolo Nadir! Ad aspettarci ci sarà una delle serate più sperimentali e magiche che si possano immaginare! Con noi una delle voci più paradossali e sghembe della poesia performativa italiana, Filippo Balestra, con il suo spettacolo sperimentale della Conferenza Sulla Conferenza. Dato il particolare calibro di questo spettacolo, abbiamo osato sperimentare anche con l'open mic. Come uscire dal quadrato se non con un open mic a tema... fuori tema? Sì. è proprio questo il tema. Adesso che lo sapete sono cavoli vostri. Ma non vediamo l'ora di sentire cosa diavolo verrà fuori! Come sempre se avete piacere di partecipare all'open mic basta mandarci una mail :)

Qualche parolina in più sulla conferenza:
Un estenuante atto di sperimentazione linguistica e poetica in cui l'argomento principale è la mancanza d'argomento, o si parla piuttosto della conferenza stessa, che è la conferenza sulla conferenza nel momento in cui la si sta tenendo. Non si parla dellE conferenzE, si parla dellA conferenzA, di quella conferenza lì che si sta tenendo in quel momento lì, appunto, e nel parlare sempre della stessa cosa ci sorprenderemo nel constatare che la stessa cosa la si può capire cento volte, ci troveremo a ragionare attorno al concetto di "conversazione come sport estremo", e allenarci per riconoscere le frasi fatte, e a queste prepararci a contrapporre le frasi da fare e da rifare e da rifare ancora sempre nuove.

martedì 16 gennaio 2024

GRANDE SLAM, a Parma, 18 gennaio con gente incommensurabile

 Volevo venire qui a parlare dell'idea di miniera d'oro, e del fatto d'aver trovato una miniera d'oro dentro a una miniera d'oro, e parlare di un quaderno che ho perso, e che mi dispiace molto, ma prima di tutto vengo a parlare di una cosa semplicemente molto bella, e cioè che vado a Parma con la troupe di SLAM Factory, e cioè, direi, Paolo Agrati e Ciccio Rigoli, dentro a una chiesa sconsacrata che mi dicono bellissima, e ci sono i biglietti per chi li vuole comprare, qui, e ho già visto che saremo un parterre di poets di bellezza alta, o perlomeno bella, e adesso metto qui la locandina e poi dopo metto i nomi

Luca Cancian
Filippo Balestra
Eleonora Davoli
Giampaolo Marcolin
||
VV
e poi? non ho capito, altr poet ma adesso vado a chiedere a chi di dov'eri

venerdì 12 gennaio 2024

Con l'idea del Sublime ma anche oltre poi dopo

 Ero venuto qui con l'idea del sublime sublime in che senso mi son chiesto subito dopo ho pensato al famosoviandante sul mare di nebbia tedesco sulle montagne ma non era non volevo dire questo.
Sono qui per fare il riassunto delle cose che ho scriutto oggi e ho pensato al subliem solo per un attimo poi ho pensato al fatto che mi faccio delle idee ogni tanto sulle cose come d esempio il sublime mi faccio delle idee ma mi accorgo poi che l'idea è soltanbto una ed è sempre la stessa idea che ogni volta torna io elaboro aggiungo un pezzo ma l'idea che mi faccio è sempre la stessa e mi piace va bene così ogni volta l'idea si espande si trasforma ed è sempre al stessa aggiungo un pezzo un patchwork dicono mosaico affastellato di idea sempre lei che cambia con delle variazioni addosso attorno all'idea che


L'altra cosa che mi è venuta in mente è che dobbiamo anche fare teoria dell'arte, ma che sia una bella teroai, con un certo senso estetico, una bella teoria dell'arte, magari che non spieghi niente ma che ci trasporti in certti posti che sia arte la stessa teoria dell'arte che sia arte anch'essa è questo quel che dovremmo fare pensavo quasi adesso poco fa stavo pensando e ci penserò ovviamente ancora sopra dopo anche adesso

giovedì 11 gennaio 2024

A parte gli esperimenti / contraddizione - conseguenze - paradossi

 Oggi si è parlato di contraddizione, che si vive nella contraddizione, ed è enorme, e siamo circondati dalla contradizione che è anche interiore, contraddizione fuori e dentro, da tutte le parti, e
poi delle conseguenze abbiamo parlato, che siamo circondati dalle conseguenze fuori e dentro non facciamo altro che fare parte di un grande flusso costante inarrestabile di conseguenze tutte una dietro l'altra, e le conseguenze delle cosneguenze e le conseguenze delle conseguenze delle conseguenze etc
POi del paradosso si è parlato, che siamo circondati dal paradosso, ma non solo dal paradosso siamo circondati, siamo anche circondati dalle conseguenze del paradosso e dalle conseguenzed della contraddizione insita nel paradosso che cio circonda e ce lo abbiamo dentro e fuori, il paradosso, insieme alla contraddizione, e insieme alle conseguenze tuytte che avvolgono il paradosso e la contraddizione e le portano chissà dove ...

Insieme a tutte queste parole avremmo dovuto fare delle fotografie per dimostrare che quelle parole le stavamo facendo, ma non abbiamo avuto tempo di fare le fotografie perché stavamo facendo le parole

Con noi, tra di noi, c'era un contrabbasso piuttosto grosso

mercoledì 10 gennaio 2024

messaggi in codice - indecifrabile a me stesso - e il protagonista cosa fa

 Le cose che ho scritto oggi le riassumo qui adesso con quello sguardo di quella distanza soddisfatta del ciò che è stato fatto, quel senso di compiutezza che quasi quasi ti vergogni e ci tieni a ricordare che non hai compiuto un bel niente, oltre a tenere vivo il ciclo delle parole, oltre ad avaer fatto girare ancora una volta il motore la macchina delle cose da dire che vengono fuori, le cose delle parole che affiorano da quel buio indistinto che si sa benissimo da dove viene ma adesso mi viene in mente mi rendo conto che io sono qui a riasssumere le cose che ho scritto oggi le riassumo facendole diventare più lunghei di quando oggi semplicemente scrivevo che non faccio altro che scrivere messagggi in codice di un codice che che non capisco, indecifrabile a me stesso, di un libro che è un romanzo che non scrivo ormai da molti anni, in cui c'è un protagonista che non ci interessa e un antagonista che manca, ci manca mlto l'antagonista, e invece il protagonista c'è ma non ci interessa, di questo romanzo, non sappiamo com'è vestito cosa pensa il protagonista, sapiamo che il protagonista c'è, non sappiamo cosa deve fare il protagonista, forse da qualche parte c'è una trama un plot però non ci interessa saperlo, ci viene da pensare che il protagonista potrebbe tranquillamente accontentarsi di essere protagonista, e invece poi guarda un pochino il protagonista poverino vuole sempre fare qualcosa, ha di queste ambizioni qui che lo portano a fare qualcosa, ma essere protagonista dovrebbe bastare, e invece