venerdì 19 gennaio 2024

Diario Involontario // PADOVA // 25 gennaio // presentazione alla Libreria Zabarella, con Paolo Zardi, pazzesco anche questo

 Allora,
sono felicissimo anche per questo, sempre a Padova, il giorno dopo della Conferenza sulla conferenza, alla Libreria Zabarella, che è da sempre per me uno di quei posti librerie che tutti dicono super selezione di ottima editoria, con Paolo Zardi (qui il link al suo blog, Grafemi).

Allora,
Con Paolo Zardi (qui il link alla sua pagina dal sito di Neo Edizioni) ci siamo conosciuti anni fa, io facevo le riviste letterarie, lui pubblicava i suoi primi racconti per Neo Edizioni, racconti che sono poi diventati un classico colonna portante di tutto quel genere che sembra poco preso d'interesse nel panorama editoriale italiano, e invece meritano molta attenzione, i racconti, e Paolo Zardi è sicuramente tra i migliori attuali viventi raccontisti italiani (che a me la parola raccontista piace molto, c'è da dire che Zardi ha scritto anche dei romanzi probabilmente molto belli pure quelli, conoscendo la sua penna).
Mi soffermo ora a parlare un attimo di Zardi semplicemente perché mi erano venuti in mente degli aggettivi che possano in qualche modo rendere conto, inquadrare la scrittura di Zardi, che considero: truce elegante, ma anche cinico sensibilissimo, mi rendo conto che sono probabilmente degli ossimori, come aggettivi, ma a me piacciono molto gli ossimori, a parte ghiaccio bollente e silenzio assordante, mi piacciono molto gli ossimori perché paradossi linguistici, molto mi piace infatti anche l'antifrasi, ma questo è un altro discorso.
Volevo dire che sono felicissimo che ci sia Paolo Zardi a parlare del Diario Involontario, chissà cosa ne penserà, chissà cosa ci verrà in mente di dire insieme, sono curiosissimo e felicissimo.
Adesso comodamente copincollo alcune parole da un'introduzione a un mio racconto pazzo scritto per il suo blog, ero onorato di quella pubblicazione che mi ha fatto tra l'altro molto bene

Ho conosciuto Filippo  “Pippo” Balestra a Torino, durante l’ultimo Salone del Libro, alle Officine Corsare: entrambi eravamo stati invitati a uno story slam (mi pare si dicesse così), una sfida, cioè, di racconti. Ciascuno dei partecipanti – otto in tutto, tra i quali anche Giacomo Sandron, vincitore del contest, Daniele Pasquini e Flavia Ganzenua – doveva salire su un palco e da là aveva cinque minuti per raccontare la sua storia. Ricordo bene lo stile un po’ surrealista di Balestra, che ritrovo anche in questo racconto. Non credo sia semplice esplorare l’assurdo mantenendo una struttura narrativa solida; a mio parere, però, Balestra ci riesce.


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