giovedì 19 aprile 2012

Guardia del corpo forestale

In Casa Editrice Gigante c'è una vecchia guardia del corpo forestale prossima alla pensione. Max, si chiama.
Da una parte è contento ma dall'altra gli dispiace lasciare il suo amico albero ficus benjamin che per tanti anni ha goduto della sua protezione, quotidianamente, otto ore, tutt'attorno al vaso, nel grande cortile interno del palazzo gigante.
Controlla tutti quelli che passano, la guardia del corpo forestale, non saluta nessuno e controlla tutti con sospetto ma soprattutto controlla che il suo amico albero ficus benjamin non prenda fuoco.
Basti pensare che se fumi, ad esempio, per Max sei un potenziale piromane.
E anche se non fumi: Max sa benissimo quanto sia facile procurarsi un accendino.
Io odio Max.
Sapendo che, una volta in pensione, Max non verrà sostituito da nessuno per via dei tagli alle spese aziendali si ritrova ad essere molto preoccupato - poveretto, è un vecchietto - per l'avvenire del suo amico albero ficus benjamin. Gli hanno detto che anche per l'albero è importante sentirsi libero e crescere da solo, affidarsi totalmente alle proprie radici ma Max no, dice che lui rimarrà lì, anche una volta in pensione, rimarrà a difendere il suo amico albero.
Lo odio.
Quel vecchio Max è quasi da ammirare per la sua ostinata ingenuità e fa sorridere il suo incaponirsi nel proteggere un albero. Quasi tenerezza. Allo atesso tempo, ok, è vero che lo odio ma, in fondo, fa quasi tenerezza questo suo voler difendere a tutti i costi un albero in un vaso, insomma, fa tenerezza sì, ma quel che è importante, comunque, è che sono tranquillo perché lo sappiamo tutti - e lo so anch'io - quanto sia facile procurarsi un accendino.

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