venerdì 8 febbraio 2013

Neocristianesimo a sfondo disattivistico e copulatorio


La vita agra di Luciano Bianciardi. 
Traduzione di Luciano Bianciardi. 

   No, Tacconi, ora so che non basta sganasciare la dirigenza politico-economico-social-divertentistica italiana. La rivoluzione deve cominciare da ben più lontano, deve cominciare in interiore homine.
   Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha.
   La rinunzia sarà graduale, iniziando coi meccanismi, che saranno aboliti tutti, dai più complicati ai più semplici, dal calcolatore elettronico allo schiaccianoci.
   Tutto ciò che ruota, articola, scivola, incastra, ingrana e sollecita sarà abbandonato.
   Poi eviteremo tutte le materie sintetiche, iniziando dalla cosiddetta plastica.
   Quindi sarà la volta dei metalli, dalle leghe pesanti e leggere giù giù fino al semplice ferro.
   Né scamperà la carta. Eliminata carta e metallo non sarà più possibile la moneta, e con essa l’economia di mercato, per fare posto a un’economia di tipo nuovo,non del baratto, ma del donativo. Ciascuno sarà ben lieto di donare al suo prossimo tutto quello che ha e cioè – considerando le cose dal punto di vista degli economisti d’oggi – quasi niente. Ma ricchissimo sarà il dono quotidiano di tutti a tutti nella valutazione nostra, nuova.
   Saranno scomparse le attività quartarie e anzitutto i grafici, i PRM, e i demodossologi.
   Spariranno quindi le attività terziarie, e poi anche le secondarie.
   Le attività del tipo primario – coltivazione della terra – andranno man mano restringendosi, perché camperemo principalmente di frutti spontanei.
   È ovvio che a questo si arriverà per gradi, e non senza arresti o inciampi.
   Agli inizi formeremo appena delle comunità, isolette sparute in mezzo allo sciaguattare dell’attivismo, e gli attivisti ci guarderanno con sufficienza e dispregio.
   Per parte nostra, metteremo alla porta con ferma dolcezza i rappresentanti di commercio, gli assicuratori e i preti.
   Avremo eletto per nostra dimora le zone meno abitate, cioè quelle che hanno clima migliore.
   A poco a poco vedremo al nostra isola crescere, collegarsi con altre isole fino a formare una fascia di territorio ininterrotto.
   E un giorno saranno gli altri, gli attivisti, a ridursi in isola; poche decine di longobardi febbrilii aggrappati a rotelle e volani con gli occhi iniettati di sangue. Forse non riusciremo mai a vincerli alla nostra causa, e resteranno lì a correre in circolo, a firmarsi l’un con l’altro cambiali, a esigerne il pagamento. Ridotti così in pochi, man mano che i meno saldi muoiono d’infarto, formeranno un cerchio sempre più angusto e rapido, fino a scomparire da sé.
   E noi lì staremo a guardare dall’esterno, sorridendo.
   Il lavoro si sarà per noi ridotto quasi a zero, vivendo dei frutti spontanei della terra e di pochissima coltivazione.
   Saremo vegetariani, e ciascuno avrà gli arredi essenziali al vivere comodo, e cioè un letto.
   Il problema del tempo libero non si porrà più, essendo la vita intera una continua distesa di tempo libero.
   Scomparsi i metalli, gli uomini avranno barbe fluenti.
   Scomparse le diete dimagranti e i pregiudizi pseudoestetici, le donne saranno finalmente grasse.
   Scomparsa la carta, non avremo né moneta né giornali né libri.
   Perciò, trasmettendosi le notizie di bocca in bocca, noi non sentiremo né le false né le superflue.
   Senza libri, la letteratura dovrà tramandarsi per tradizione orale, e la tradizione orale non potrà non scegliere i soli capolavori.
   Vedremo automobili ferme per via, senza più carburante, e le abbandoneremo ai giochi dei bambini, ai quali però nessuno dovrà dire che cosa erano, a che cosa servivano quelle cose un tempo.
   Ovunque cresceranno vigorose erbe e piante, in breve l’asfalto si tingerà tutto di verde con immediato miglioramento del clima.
   Anche le zone umide e nebbiose diventeranno abitabili.
   Gli animali domestici passeggeranno liberi e robusti in mezzo a noi, galline, dromedari, pipistrelli pecore eccetera.
   Cessato ogni rumore metalmeccanico, suonerà dovunque la voce dell’uomo e della bestia.
   Liberi da ogni altra cura, noi ci dedicheremo al bel canto, ai lunghi e pacati conversali, alle rappresentazioni mimiche e comiche improvvisate. Ciascuno diventerà maestro in queste arti.
   Non essendovi mezzi meccanici di locomozione, ci sposteremo a dorso d’asino o a piedi, e questo favorirà l’irrobustimento dei corpi, con immediati vantaggi fisici ed estetici.
   Grandi, barbuti, eloquenti, gli uomini coltiveranno nobili passioni quali l’amicizia e l’amore.
   Non esistendo la famiglia, i rapporti sessuali saranno liberi, indiscriminati, ininterrotti e frequenti, anzi continui.
   Le donne spesso fecondate ingrasseranno ancora, e i bambini da loro nati saranno figli di tutti e profumeranno la terra.
   Noi li vedremo venire su forti e chiari, e li educheremo alle arti canore e vocali, alla conversazione, all’amicizia, all’amore e all’intercorso sessuale, non appena siano in età a ciò idonea. Andateci piano, ragazzi, che tanto ce n’è per tutti.

lunedì 4 febbraio 2013

Inutile #52

Non facciamo in tempo a dire qualcosa che quelli di inutile ti sfornano un altro numero con il cancelletto:
in questo caso è il #52

giovedì 24 gennaio 2013

Prospektiva #55 Grande Reading o Lettura



Prospektiva #55 | STRAPPI | (tipo) un release party
Venerdì 25 Gennaio 2013
@Razmataz al Pigneto
dalle 20

Laceranti letture a voce alta da Prospektiva #55, tutto intitolato agli STRAPPI.
Storie di strappi muscolari, in motorino o alla regola.
Con un sorprendente approfondimento sulla pesca a strappo.

[contiene racconti e ragionamenti inediti di Gianfranco Franchi, Francesca Santucci, Francesca Ferro, Gianni Tetti, Luciano Funetta, Gea Polonio, Alfonso Prota & Stefano Frateiacci, Gianni Solla, Vanni Santoni, Chiara Apicella, Mauro Maraschi, Jaime Andrés de Castro, Gioacchino Lonobile, Arturo Robertazzi, Matteo Salimbeni, Antonello Grassi, Federico Di Vita. E due-racconti-due inediti di Yuri Herrera, tradotti da Eugenio Santangelo.
Graphics & Layout di Cosimo Lorenzo Pancini per studiokmzero.]

Incolla i pezzi: il già-non-più-direttore-editoriale Fabrizio Gabrielli
Intervengono molti dei contributorz.

èsserci

lunedì 21 gennaio 2013

Scrittore e cane e niente # 1

C'è uno scrittore che incontra un cane e comincia a parlare con il cane.
Il cane si gratta e annuisce, lo scrittore continua a parlare finché arriva al punto in cui rivela il punto a cui voleva arrivare.
Lo scrittore tendeva ad avere diversi punti a cui arrivare.
Questa volta il punto è questo e lo dice tirando fuori dalla tasca una penna da tenere in mano:
ho scritto un racconto
lo scrittore dice al cane che ha scritto un racconto.
Il racconto, spiega lo scrittore, è tratto da un racconto che è tratto da un racconto che è tratto da un racconto che è tratto da un racconto che è tratto da un racconto.
Lo scrittore agita la penna e tira fuori un pezzo di carta.
Il pezzo di carta è un foglio di carta piegato e sopra c'è scritto il racconto.
Il cane smette di grattarsi e prima che lo scrittore cominci a leggere gli chiede se secondo lui fosse possibile scrivere un racconto tratto da niente.
Lo scrittore ha la penna in mano. Prima agitava la penna, adesso la penna è ferma.
Un racconto tratto da niente? Si interroga lo scrittore mentre il cane agita la coda.
Non posso risponderti adesso; adesso devo tornare a casa.
Lo scrittore torna a casa a leggere alcuni libri sul niente.
Il cane rimane lì senza nemmeno aver sentito il racconto che lo scrittore aveva scritto.

giovedì 17 gennaio 2013

Il Genio e la Suora da Daniele Sufaisbuc

Quando ero piccolo la suora diceva che ero un genio e mi mandava nelle altre classi a leggere i temi, così alla fine i bambini di tutta la scuola mi odiavano, e pure le altre suore. Poi ho deciso che quando la suora mi diceva che ero un genio se lo diceva da sola, perché ci vuole un genio per riconoscerne un altro. Quindi ora quando qualcuno mi dice: "genio!", io penso sempre che si sta autoesaltando indirettamente e/o è una suora.

Lo Sporco (TO)

 
Ecco Lo Sporco, rivista di Torino. Là sopra la foto di copertina che ritrae parte della redazione mentre fa giochi di testa su muri. Qui sotto l'editoriale della rivista, addirittura firmato Fabio Volo:

Ciao, sono Fabio Volo. Ho comprato la prima pagina di Sporco per dire a tutti i miei detrattori una semplice cosa: io lo so bene che non ho alcun talento particolare. E non rimproveratemi le mie incapacità continuamente, perché il punto non è questo. Il punto è che io ormai sono una persona che funziona, mi sono ritagliato il mio spazio con i miei occhi a mezz’asta perché alle persone servono i personaggi e i fumetti.
Alla gente piacciono i miei film che sono tutti uguali e parlano di persone che a un certo punto decidono di cambiare la loro vita ed essere meno banali. Lo so benissimo che invece le mie storie restano banali e non funzionano, ma questo è quello che prevede il mio personaggio. Chi ne capisce di queste cose mi ha detto che NON DEVO USCIRE DALLE RIGHE. Vedete, funziona così: io vendo i miei problemi da personaggio pubblico come universali, così diventano anche i vostri problemi. E così mi credete un genio che vi capisce. Grazie Sporco che mi aiuti a uscire da questa gabbia con la tua bassa tiratura, perché chi ne capisce di queste cose dice che NON DOVREI MAI USCIRE DALLE RIGHE. Ma ogni tanto sento il bisogno di sfogarmi.

martedì 15 gennaio 2013

Intervista a Leopardi

- Buongiorno Leopardi, posso darti del tu?
- No.
- Del lei?
- Se ne vada.
- Ok, scusi.

lunedì 7 gennaio 2013

Buoni propositi da Fabrizio Venerandi da Facebook



- cosa faremo nel 2013?
- dici dei buoni propositi?
- buoni o terribili. Anche tremendi.
- potremmo leggere di più
- già leggiamo tanto
- leggere cose inaspettate
- tipo?
- oroscopi. Interiora di animali. Fondi di mare.
- interiora di animali allora. Così poi li cuciniamo.
- coi fondi di mare anche si potevano fare cose.
- tipo?
- concerti sottomarini. Esplosioni di sirene e conchiglie.
- allora vada per interiora e fondi di mare. Ma non possiamo solo leggere.
- no, dobbiamo fare dell'altro.
- hai qualche altra idea?
- ferire.
- già lo facciamo.
- ferire meglio, più in profondità.
- con meno perdita di sangue.
- con meno o nessuna perdita di sangue.
- solo il taglio, puro, semplice.
- naturale.
- potremmo farci un taglio nella faccia, tra gli occhi e la gola.
- orizzontale.
- esatto. E poi aprirlo e metterci a parlare ininterottamente.
- e perché non cantare?
- e sia. Anche cantare. In fondo la voce che abbiamo non è male.
- è bellissima.
- è normale.
- animale.
- e sia anche questo, ho scritto tutto. Ora lo appendo su un muro per ricordarlo.
- aggiungi anche: scrivere sul muro, direttamente.
- ah
- così non dovremo aver paura di perdere il foglio.
- un anno è lungo, succedono un sacco di cose.
- i fogli possono finire dappertutto.
- trascrivo tutto sul muro.
- aggiungi anche: rinforzare l'intonaco.
- con cosa scrivo?
- qualcosa di forte: con buona volontà.
- e determinazione.
- ma non troppa. Che non ci sciupi la delusione.
- sto scrivendo.
- non male il rumore che fai, che ne dici?
- è una faticaccia, amore.
- amore.


Boris Vian sul Lavoro

Da
L'écume des jours

Capitolo 25       
"Perché ci disprezzano tanto?" domando Chloé. "Non mi sembra che lavorare sia poi così bello..."
"A loro hanno raccontato così" disse Colin. "In generale si dice che lavorare sia la cosa migliore. Di fatto però non lo pensa nessuno. Si fa così un po' per abitudine, e un po' proprio per non pensarci troppo".
"In ogni caso, è stupido fare un lavoro che potrebbe essere fatto solo dalle macchine".
"Le macchine bisogna costruirle" disse Colin. "Chi lo farà?"
"Ah, certo" disse Chloé. "Per fare un uovo, ci vuole una gallina, una volta che abbiamo la gallina, possiamo avere un sacco di uova. Dunque: la cosa migliore è cominciare dalla gallina".
"Bisognerebbe però sapere" disse Colin "chi è che impedisce di fare altre macchine. Si vuole che manchi il tempo. La gente perde tutto il suo tempo a vivere, e così non gliene resta più per lavorare".
"A me sembra il contrario" disse Chloé.
"No" disse Colin.
"Se la gente avesse il tempo per costruire delle macchine, poi non avrebbe più bisogno di far niente. Quello che voglio dire, insomma, è che si lavora per vivere invece di lavorare per costruire delle macchine che permetterebbero di vivere senza lavorare"
"Complicato" giudicò Chloé.
"No" disse Colin. "È semplicissimo. È chiaro che tutto questo dovrebbe avvenire progressivamente. Ma si perde tanto di quel tempo a fare delle cose che dopo un po' si logorano..."
"Ma non credi che preferirebbero starsene a casa e abbracciare le loro mogli e andare in piscina e a divertirsi?"
"No" disse Colin. "Perché non ci pensano".
"Ma ti sembra che sia colpa loro se pensano che lavorare è giusto?"
"No" disse Colin "non è colpa loro. "Tutto dipende dal fatto che gli hanno detto: 'Il lavoro è sacro, è bello, è buono, è la cosa più importante, e solo chi lavora ha tutti i diritti'. Però poi si fa il possibile per farli lavorare continuamente, così che loro non hanno il tempo di far valere i propri diritti".
"Allora vuoi dire che sono scemi?" disse Chloé.
"Sì, sono scemi" disse Colin. "È per questo che sono d'accordo con quelli che gli raccontano che lavorare è il massimo. Questo li libera dal problema di pensare di cercare di migliorare e di non lavorare più".
"Parliamo d'altro" disse Chloé. "Questi argomenti mi distruggono. "Dimmi sei ti piacciono i miei capelli..."
"Te l'ho già detto..."
La mise a sedere sulle proprie ginocchia. Sentiva di nuovo una felicità senza incrinature.
"Ti ho già detto che ti amo tanto, sia all'ingrosso che al dettaglio".
"E allora, prova ad andare al dettaglio" disse Chloé, e si lasciò cadere fra le braccia di Colin, con l'indolenza di una serpe.

venerdì 4 gennaio 2013

Giuseppe Genna da Antonin Artaud da Facebook


Antonin Artaud: "Ci sono degli idoli di abbrutimento che servono al gergo di propaganda. La propaganda è la prostituzione dell'azione e per me e per la gioventù, gli intellettuali che fanno letteratura di propaganda sono cadaveri perduti per la forza della loro propria azione."

mercoledì 26 dicembre 2012

Post Culturino

Un post perché è un post o un post perché è dopo?
Chi dice che la differenza è sottile è sottile.
Siamo stati al Culturino Mercatale all'Hula Hoop Club e siamo stati bene.
Queste sotto sono copertine di libri che ci sentiamo di omaggiare vista l'esperienza.
Alcune di queste copertine non hanno niente a che fare l'una con l'altra. Tutte hanno qualcosa in comune con nessuna. Si chiama materia. O realtà. O confusione. Fate come volete, noi omaggiamo comunque:





mercoledì 19 dicembre 2012

Culturino Mercatale

Ladies e Signore,

in questi giorni di fine dicembre porteremo la nostra Costola al Culturino Mercatale lì a Roma, lì al Pigneto, lì all'HulaHoop Club.
Addirittura poi, credo, ne siamo sicuri, ci sarà (quasi sicuro il sabato sera) una presentazione di Costola, una presentazione in cui si spiega che cos'è Costola.
Siamo molto contenti di ciò, abbastanza contenti da mettere pure questo jpg file qui sotto, messo bene in modo che ci stia bene:


E poi non dite che siamo sempre qui a girarci le mani intorno ai pollici, tzé!

lunedì 17 dicembre 2012

LITTLEPOINTS - Little Loghi

Vi eravate dimenticati del CONCORSO DEI LOGHI? Come avete fatto? Quando avete dimenticato il concorso dei loghi ve ne siete accorti? Dov'eravate in quel momento? E poi, avete dimenticato il concorso dei loghi sostituendo il ricordo con qualcosa di più importante o avete dimenticato il concorso dei loghi come se mai l'aveste ricordato?
E poi, avete visto quanto potesse essere allettante la lettura di questo blog in quel genuino periodo in cui ci permettevamo di intervistare Burroughs senza timore di farci denunciare dal sindaco di Burroughs?


A 'sto giro ringraziamo con immensità l'ineffabile Littlepoints... che ci ha donato questo logo con sagacia e a volte lo ha addirittura trasformato in adesivo da appiccicare su altri adesivi.

venerdì 14 dicembre 2012

Collana dei Concorsi # 4

Casa Editrice Gigante, da sempre attenta all’aderenza della letteratura ai fatti reali, da sempre attenta alla responsabilità delle proprie azioni, da sempre attenta alla scrittura post-postmoderna, all’assunzione di responsabilità, ha delegato a chi di dovere l’istituzione della collana dei concorsi.

COLLANA DEI CONCORSI

Per superare il moderno c’era chi diceva

Penso all'atteggiamento post-moderno come a quello di chi ami una donna e non può dirle "ti amo disperatamente", perché lui sa che lei sa (e che lei sa che lui sa) che queste frasi le ha già scritte Liala.
Tuttavia c'è una soluzione. Potrà dire: "Come direbbe Liala, ti amo disperatamente".

Per superare il postmoderno c’era chi diceva

Oggi la via d’uscita è sostituire la premessa e spostare l’accento su quel che importa davvero: “Nonostante Liala, ti amo disperatamente”. Il cliché è evocato e subito messo da parte, la dichiarazione d’amore inizia a ricaricarsi di senso.

Tenendo conto che la narrativa contemporanea, mima, imita, replica il vissuto.
Tenendo conto il trasporto con cui vengono affrontati i rapporti umani.
Tenendo conto che chi non fa non falla.
Dando anche un occhiata allo scaffale dove tenete i rimpianti.
Tenendo conto che non ci vuole del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Tenendo conto che ci hanno già chiesto se continueremo a farci scegliere o finalmente sceglieremo.
Tenendo conto che autoriale, per me, è affine a genitoriale.

Scrivete un racconto meraviglioso e non inviatelo, non pubblicatelo, non leggetelo, parlatene, ma poco, così qualunque schifo scriviate dopo nessuno resterà deluso.

Il concorso è già scaduto (non ho voluto pubblicarlo prima per paura di deludervi).
Gli elaborati non verranno restituiti.
Il costo di partecipazione sono dieci minuti passati a riflettere su sta cosa.
Potete partecipare con un racconto, un bassorilievo o uscendo di casa.

Per superare il moderno dei suoi tempi c’era chi diceva “La vita o si vive o si scrive, io l’ho vissuta scrivendola”.

giovedì 13 dicembre 2012

Senza un briciolo d'emozione - Giulio D'Antona


Segnalazione importante:
Giulio D'Antona oltre ad essere mitico e fare Cadillac è anche donatore di racconti per Costola.
Questa è la sua raccolta di racconti tutta sua!
Infatti sì!

martedì 11 dicembre 2012

Bradiponauta


Questa è un'altra di quelle cose belle che fanno a Genova anche se a Genova non si fa mai niente.
Come potete leggere in rosso, sotto al bradiponauta in rosso, questa collana di autoproduzioni si chiama Bradiponauta, soprattutto fumetto e illustrazione, soprattutto gente brava, soprattutto che bello.
Vi facciamo vedere alcune foto fatte male di cose che loro fanno bene e che in quanto loro foto (fatte male) fanno vedere anche loro (e fanno bene):

Questo è un fumetto fotografato male di Paolo Cattaneo.
Queste sono illustrazioni in ordine alfabetico di Emanuele Giacopetti
Questa non abbiamo capito cosa c'è dentro ma è bello il titolo: Il mondo è un buon posto per fare shopping
Questo è il Bestiario del lavoro di Alessandro Ripane

lunedì 10 dicembre 2012

Due cose che fanno bene alla salute.

In una fervida realtà redazionale come la nostra, due cose fanno bene alla salute:

- usare computer lenti
- fumare sigarette da girare

Se si usano computer lenti si può approfittare di quel momento in cui la macchina si ferma a calcolare ragionamenti logaritmici per girare una buona sigarettina da fumare.
Ogni volta che si ha un momento per girare una sigarettina da fumare non si trovano i filtri.
Ogni volta che si trovano i filtri la macchina ha smesso di ragionare.
Quindi si rimanda la spippacchiata de tabacco.

Se volete vivere tanto, fate anche voi così.

mercoledì 5 dicembre 2012

Pazzi Scatenati 2.0

L'avevamo segnalato qui.
Grande successo editoriale si ripete con una riedizione ancora più lunga, come ben evidenziato in copertina.
A 'sto giro è pubblicato da Tic Edizioni.

L'uscita ufficiale è il 6 dicembre, cioè.
La copertina commentatevela autonomamente, se ci riuscite, cioè.

domenica 2 dicembre 2012

Il Fumetto di Tonetto

Qui una piccola produzione bellissima:
REN ROCCHI, piccolo fumetto di Tonetto, parla di un tizio che DEVE dormire sempre ma qualcuno VUOLE svegliarlo sempre.


Ci piace molto!

mercoledì 28 novembre 2012

Voici a Parma

Previsioni meteo: domani una pioggia di voici si abbatterà a parma, sono previsti smottamenti letterari, si raccomanda una forte attenzione

lunedì 26 novembre 2012

Poesia su cos'è la poesia.

Le poesie non lo decide nessuno cosa sono le poesie:

qualcuno mi ha detto
ehi,
questa è una poesia.
qualcun altro mi ha detto
ehi,
questa non è una poesia.

Io non so
cosa poesia è;
forse
l'importante
è andare a capo molto spesso

venerdì 23 novembre 2012

mercoledì 14 novembre 2012

Questioni di indipendenza

Ecco, questo post è per dire che ci saranno due (in realtà tre ma dovrei riscrivere tutto da capo e allora ve lo dico tra parentesi: tre) festival interessanti in due città diverse, una a Genova e l'altra a Milano.
Uno è il Babel (da non confondere con questo Babel, festival di letteratura e traduzione di Bellinzona, molto importante alla settima edizione), il Babel di Genova si scrive con un triangolino al posto della a, questo festival è fatto per persone indipendenti e ci saranno sicuramente delle persone belle e indiscutibilmente indipendenti. Si svolge in luoghi sacri della cultura poliedrica genovese, quali Palazzo Ducale, e ci saranno tutti quei musicisti che vedete scritto in grande ed è difficile portare i musicisti belli, oltre che alla presentazione de "Pali della luce" di Paolo Cattaneo, e c'è pure Gianni Miraglia mitico e Alice Banfi e altri bellissimi.
Babel è organizzato da una casa editrice indipendente che si chiama Habanero (Habanero è una casa editrice che non mi piace affatto, non mi piacec per così tanti motivi che metterli qui potrebbe risultare inopportuno e allora non li metto, probabilmente è una casa editrice a pagamento ma non ne so molto e mi attengo alle statistiche: interessante sapere che: Nata nel maggio 2010, HabanerO ha pubblicato più di 20 libri con l’86% degli autori pubblicati under30 (di cui il68% di questi anche under25)).
Comunque vabbé, Habanero è registrata sotto altro nome che non ricordo ma tribunale di Savona.
C'è poi tutt'un altro nome, quello di Alberto Manguel, dietro a un altro festival bello e importante che si inserisce all'interno di questo post perché si svolge parallelamente al Babel (con triangolino) e a cui non avevo pensato all'inizio ma di cui bisogna parlare, si chiama "L'altra metà del libro", questo festival, ed è un festival meno indipendente del Babel, molto grosso e si svolge sempre a Palazzo Ducale ma, probabilmente, in stanze diverse (ci sono ospiti tipo Pennac, McEwan, insomma pezzi grossi):
altra metà libro Laltra metà del libro a Genova dal 16 novembre 
E poi finalmente c'è il terzo festival che segnaliamo e che ci piace della bella, come direbbero certe persone: il Book City che si fa a Milano.
Probabilmente il Book City che si fa a Milano è ancor meno indipendente, infatti, stiamo cercando di capire una bella gerarchia di indipendenza come sarà fatta l'indipendenza? Come sarà fatta la gerarchia?
Per noi indipendenza è spostarci da Genova a Milano e ci tengo a precisare, mai come in questo caso, che per noi intendo soprattutto io, Filippo Balestra.
Non sto a citare le tantissime persone indipendenti (che è un bel concetto, persona indipendente) che saranno ospiti al Book City, noi, io, tendenzialmente ci uniremo alle riviste, come nostro solito. Andiamo a questo Aperitivo con rivista a "La Strada" Via Patellani 4, 20136 Milan Italy, andiamo lì e incontriamo le altre riviste e parliamo di riviste con quelli di Cadillac, Inutile, Follelfo, e chissà quali altre di sicuro. QUI UN LINK EVENTO FACEBOOK
Mi dispiace un po' perché volevo fare polemica e non ci sono riuscito, spero quindi con quest'ultima frase appena scritta (questa riguardante la polemica) di far intendere per bene che voglio fare polemica, che sono Filippo Balestra e che voglio fare polemica e che era da tanto che non scrivevo in prima persona su questo blog, che bello.
Adesso qui sotto metto quest'ultima grande locandina di un festival, quella del festival a cui parteciperemo:

martedì 13 novembre 2012

Ema Giacopetti e Colla!

Una cosa bella che riportiamo per filo e per segno e perché ci piace qui sotto con tutte le testuali parole di Emanuele Giacopetti:

E' uscita COLLA! n. 12 una "rivista letteraria in crisi" che da questo numero affianca ai suoi racconti illustrazioni di vari autori tra i quali io. Quella qua sopra e' appunto la mia illustrazione fatta per un racconto di Jean Diaz dal titolo: "Un contro-racconto italiano" che trovate qui:
http://www.collacolla.org/?p=2428
Se invece volete vedere/scaricare la rivista completa o guardare i numeri scorsi li trovate qui:
http://www.collacolla.org/ 

lunedì 12 novembre 2012

Gianni Celati - Cinema naturale

   Allora in un certo senso loro dormivano assieme, e forse sognavano assieme, ma ognuno in assenza dell'altro, e questa mi sembra una fortuna.
   Ad ogni modo io sono convinto che quando si è un po' addormentati ci si capisca meglio: non c'è più la furia dell'intelligenza per mettersi al di sopra degli altri, e allora certe volte si riesce a incrociare i pensieri, senza essere più estranei come al solito.

dal racconto "Nella nebbia e nel sonno" Gianni Celati, Cinema Naturale Feltrinelli

giovedì 8 novembre 2012

Cadillac # 4


Anche Cadillac numero 4! Sembra un bel periodo delle nostre vite!

Follelfo # 4

Ci scusiamo con Follelfo: loro sono usciti quest'estate ma quest'estate noi stavamo guardando il calendario per capire la stagione.
Scusate, ovviamente siamo contenti, se cliccate sopra all'immagine andate a vedere come comprare la rivista, cioè!


















lunedì 5 novembre 2012

Racconto Breve

Questo racconto è ambientato in un futuro infelice in cui non c'è più acqua per nessuno:

"Una Fanta, grazie"

venerdì 2 novembre 2012

Inutile # 51



Questa è proprio una di quelle cose belle a vedersi, per fortuna che l'abbonamento è imminente e sguazzeremo nella lettura pur noi facendocelo inviare a casa cioè che bello!

Andate al link qui!
Evviva!

giovedì 1 novembre 2012

Da mangiare - David Oliveira

Cosa c'è da mangiare oggi in Casa Editrice Gigante?
 
Purtroppo solo dell'arte. Di David Oliveira

9 Poesie Normali di Filippo Balestra

Questa è una delle cose più belle e più semplici, quindi la cosa più bella, che ci è capitata di fare.
Le illustrazioni sono bellissime e sono di Littlepoints...
Essendo un VoiciLaBombe è fatto per essere scaricato stampato, fronteretro, piegato e infilato negli interstizi delle città.

mercoledì 31 ottobre 2012

Perché questo post?

Gentilissimi abbonati a qualche quotidiano tipo La Repubblica,
perché ancora lo fate?

Gentilissimi lettori di questo blog,
bravi.

come avrete notato, per molto tempo non abbiamo aggiornato il blog, questo blog, eravamo impegnati a pensare un nuovo blog. Poi ci siamo guardati e ci siam detti no dai, va bene quello vecchio.
Quindi abbiamo deciso di svuotare un secchio di post di tutte le cose che ci piace farvi sapere o di cui, semplicemente, ci bulliamo.
Possiamo definirla informazione culturale che ruota attorno ai nostri amici.
Ecco perché per un bel periodo ci saranno un po' di post su cose che sono successe da giugno a  ottobre del 2012.
Quindi non preoccupatevi se all'improvviso vedrete la locandina di un festival già finito.
Noi lottiamo contro l'attualità e la contemporaneità pure.
Insomma, come al solito, scusate.

lunedì 29 ottobre 2012

PALI DELLA LUCE

Cosa importante molto:

Dopo il BilBolBul di Bologna una nuova edizione di Pali della Luce di Paolo Cattaneo verrà presentata al Lucca Comics che è dall'1 al 4 Novembre.
Qui andate direttamente sul blog di Paolo Immaginario (che è Paolo Cattaneo).
A questo punto non possiamo fare a meno di mettere anche noi questa strabella copertina.


Pali della Luce è una pubblicazione di Inuit, bravissimi/e. Qui sotto si può vedere una fase di stampa.

domenica 28 ottobre 2012

Littlepoints...

Tra i link(s) lì a fianco ce n'è uno nuovo, quello delle illustrazioni di Littlepoints...
Siamo molto contenti.