martedì 8 novembre 2011

Enrico Marià

Una poesia di Enrico Marià dal suo ultimo "Fino a qui" Ed. Puntoacapo

*

La parte difficile non è scegliere,
ma convivere con le proprie scelte;
al supermercato Stefano
stringendo una latta di carne in scatola,
che viene da qualche paese lontano,
con una rabbia che ormai è rassegnazione,
mi dice che il barattolo che impugna
ha fatto più strada di quanto lui mai farà;
gli schiavi, quasi sempre, mettono al mondo altri schiavi
e per molti la vita rimane solo un rumore di fondo.
Sulla massicciata che separa dai binari,
dopo aver diviso il pranzo,
fumando e guardando i treni
inseguendoli con la mente e lo sguardo
Stefano ha tirato fuori dalla giacca un trapano a batterie.
La sua intenzione stanotte
è quella di scassinare qualche auto
e svuotare un paio di parchimetri,
io non ho la forza per fermarlo,
perché non so che cazzo dirgli
e perché forse in fondo ho soltanto voglia di andare con lui;
i giorni di guerra superano quelli di pace
e vorrei che il dolore fosse sempre innocente
per non esserne schiacciato
qui dove si nasce morti
cercando di conquistare la vita

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