Riportiamo qui il fallimentare tentativo di intervistare una persona che non sa di essere intervistata
- INTERVISTATORE: no, stia tranquillo.
- è sicuro?
- sì, sicurissimo, può star tranquillo.
- e invece ho l'impressione che lei mi stia intervistando.
- ma si figuri, questa è una semplice conversazione, un dialogo spensierato.
- perché mi viene questo impulso incontrollabile che quasi quasi mi porta a rivelare alcuni segreti di stato generici e alcuni gossip specifici riguardanti Raffaella Carrà.
- prego prego, faccia pure.
- ma allo stesso tempo ho questo vago sentore...
- quale sentore?
- ah! vede? lei fa domande riguardanti il mio sentore: lei mi sta intervistando!
- ma no, si fidi di me, io non sono proprio il tipo.
- ah... e che tipo sarebbe, lei?
- sono una persona per bene, certe cose non le faccio.
- cosa intende con "certe cose"?
- beh, ad esempio intervistare le persone senza avvertire che le sto intervistando.
- non lo farebbe mai?
- mai, mi creda.
- non le credo.
- e che cosa posso fare, allora?
- niente. quel che le rimane da fare, mio povero intervistatore, è soltanto ammettere che mi sta intervistando.
- ok, non ce la faccio più, lo ammetto, la sto intervistando.
- allora finiamola qui.
- va bene. scusi.
- eh...
- non lo farebbe mai?
- mai, mi creda.
- non le credo.
- e che cosa posso fare, allora?
- niente. quel che le rimane da fare, mio povero intervistatore, è soltanto ammettere che mi sta intervistando.
- ok, non ce la faccio più, lo ammetto, la sto intervistando.
- allora finiamola qui.
- va bene. scusi.
- eh...
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