martedì 17 gennaio 2012

Robbe

Dopo un periodo di autoesiliazione nei boschi pantonati

"Il coloratore" di Robbe

 il nostro robbe è tornato allo scanner ricordandoci di quanto fosse possibile fare le illustrazioni raccontate:

"Sette bottoni e un accoltellato" di Robbe

Al primo bottone ti immagini il rischio, lo prospetti lontano, la camicia è lunga, la sua mano incerta. Fino a poco prima non ricordavi come si chiamasse e comunque non è il momento di indagare certi particolari di quella che non è la vostra vita adesso, visto che sta già al secondo bottone, anche lì, lentamente, impegnata a dosare dita e unghie, che in fondo è brava, dài, che quando mi ha detto “mi piaci tantissimo” guardandomi negli occhi e io le ho risposto “mi piaci perché ti piaccio tantissimo” lei si è messa a ridere e mi ha abbracciato, lì ho pensato che probabilmente l'aveva presa come una battuta, e ha fatto ridere anche me. “Qualcosa ti fa ridere?” mi dice adesso che siamo al terzo bottone, “mi fa ridere che ti piaccio tantissimo, sei proprio una cretina” e lei ancora contenta ma tra poco vedrai come scappa, quando comincia a vedersi il sangue posso fare tutte le belle battute che voglio che intanto vedrai, ed è già al quarto bottone e non dice niente, sospira soltanto, allora anch'io sospiro pensando alla semplicità dell'infilzarsi di una lama indelebile sul fianco, come potrebbe essere un tatuaggio carino, col dolore che lascia un ricordo di un amore. “Mi ami?” dice lei al quinto, sopra lo spazio di un ombelico che adesso, buco nero, la riporterà nella giusta dimensione, dove si vede un uomo con una ferita che gronda sangue, che macchia lenzuola. “Ho amato” dico, “ho amato tantissimo” e vorrei anche dirle che ho finito il mio amore, che non ne ho più, che mi è uscito tutto da quel fianco, l'amore, con onestà, insieme al sangue, ma lei con leggerezza ascolta come preferisce e preferisce continuare a sbottonare anche il sesto bottone, e di fronte ad un taglio che dovrebbe farsi evidente spalanca lo sguardo su di me e crea l'illusione di un armonia che avevo dimenticato, che non esisteva più fino a poco fa. Il settimo è già sbottonato, io sono pronto adesso a guardare il tempo davanti a me e vederlo inciampare nel tuo, che sono vivo, e ricordo benissimo il tuo nome.

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