mercoledì 21 marzo 2012

In realtà è più un mix tra gary cooper e marlon brando

Eravamo tutti lì: chi spostava il mouse, chi schiacciava i tasti diversi della tastiera, uno dopo l'altro, qualcuno aveva pure il telefono in mano, non telefonava però ci faceva delle cose anche lui, con il telefono, senza telefonare faceva cose serie e quindi eravamo tranquilli che da fuori si vedeva che stavamo facendo cose serie.
Quindi arriva, vestito bene, il figlio del capo del direttore, ci avevano avvertito che sarebbe arrivato il figlio del capo del direttore, aveva uno specchio con sé, cioè, lo specchio era piuttosto gigante e allora glielo tenevano due persone vestite male. Quindi il figlio del capo del direttore aveva con sé uno specchio e due persone vestite male che gli tenevano lo specchio.
Si è fermato lì in mezzo e guardandosi riflesso si è messo a dire praticamente una poesia (ad alta voce e in corsivo e in grassetto):

A volte sono proprio affascinante,
cioè,
quando mi metto così,
con il sopracciglio in questo modo,
mi viene uno sguardo affascinante
che non è preso dai film
è uno sguardo affascinante ma personale,
che faccio io.

Alla gary cooper:
anche lui,
come me,
aveva quel suo sguardo,
personale,
come il mio.

Poi il figlio del capo del direttore se ne è andato lasciando specchio e uomini vestiti male lì in mezzo.
Abbiamo poi pensato che in realtà è più un mix tra gary cooper e marlon brando.

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