lunedì 22 dicembre 2014

Il traduttore infingardo di Casa Editrice Gigante

Pronti ad aprirci a nuovi e inesplorati mercati, spalancare le nostre inossidabili porte all'oriente e all'occidente contemporaneamente, abbiamo deciso di affittare gratis un traduttore che potesse tracciare nuove linee, scavalcare nuovi muri, conquistare nuovi continenti.
Affidandoci alle competenze inenarrabili del nostro traduttore, che un curriculum non ce l'ha, ci siamo visti consegnare dei bei plichi di romanzi bellissimi e commoventi e perfettamente tradotti in un perfetto italiano, la nostra lingua principale.
Romanzi di autori provenienti dall'Uzbekistan dal Kirghizistan dal Tagikistan e altri posti così, posti un po' troppo sconosciuti.

- Questi posti sono un po' troppo sconosciuti, non hanno mercato adesso, trovaci romanzi provenienti da altri posti, posti più accattivanti, gli abbiam detto.
- Sì, ha detto lui.

Il giorno dopo è arrivato con gli stessi romanzi del giorno prima ma questa volta erano provenienti dalle isole Hawaii, da Dubai e da una piccola comunità sul monte Sinai.

- Questi romanzi son gli stessi di ieri, gli abbiam detto, non capiamo il tuo modo di operare.
- Questi romanzi me li sono inventati, ci ha risposto.
- Non li hai tradotti? gli abbiam chiesto.
- Non so tradurre, ci ha risposto.

- Va bene, gli abbiam risposto, questi romanzi sono belli, dobbiamo solo stabilire da dove farli arrivare. Tu sei licenziato, gratis, ma continua a inventarne altri. Ok?
- Ok.
- Grazie.
- Grazie a voi.

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