lunedì 21 settembre 2009

Manganelli per tutti



Questo è il numero 83 dei cento racconti in Centuria, di Giorgio Manganelli, scrittore che stimo molto e che credo non sia ancora morto. Se passasse di qua gli direi: grande Giorgio, mi piace come scrivi. Consiglio a tutti di comprare 'sto libro. Il mio è edito da Adelphi, non so se ne esistono altre edizioni più economiche di questa (25 Euro belin).
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I due amici sono legati da una particolare forma di complicità: il primo crede di essere un maniaco sessuale, il secondo di essere affetto da mania omicida. Questa condizione, di per sé tutto fuorché noiosa, è complicata dal fatto che entrambi si giudicano degli esteti e quindi dei contemplatori della propria mania. Ne deriva che il maniaco sessuale è di una singolare castità, e il maniaco omicida di una innaturale ma elegante mitezza. Infatti, ciascuno dei due ha delegato all'altro il compito di perseguire la propria mania: per cui tocca al maniaco sessuale soddisfare la mania omicida dell'amico, e al maniaco omicida di vivere la mania sessuale del compagno.
Naturalmente il maniaco omicida nella veste di maniaco sessuale è del tutto inetto, cosa che l'amico sa perfettamente; allo stesso modo il maniaco sessuale non sarebbe capace di compiere il più modesto e ovvio degli omicidi. Pertanto, essi han deciso di farsi credito: il maniaco sessuale chiede al maniaco omicida di compiere una qualche efferatezza, ed egli acconsente; nel giro di ventiquattròre torna a rapporto, raccontando di stupri, orge, giovinette umiliate: naturalmente egli non ha fatto nulla di tutto ciò, solo l'idea gli fa orrore, e se vedesse una dama minacciata da un bruto accorrerebbe in sua difesa come un cavaliere; ma per l'affetto che lo lega all'amico, egli è disposto a fingersi abbietto delinquente; in cambio, il maniaco sessuale uno dei prossimi giorni gli descriverà minutamente un terribile e ingegnoso delitto, compiuto in circostante talmente sottili e fantasiose, oltre che improbabili, che nessun giornale ne recherà notizia, se non con anni di ritardo. In tal modo, il maniaco omicida passa alcuni giorni di perfetta letizia, e fa la carità ai poveri e offerte alla parrocchia, in ringraziamento per aver incontrato un così caro amico. In realtà, ciascuno sa che l'amico è del tutto innocente, ma si rende conto che una amicizia tra due innocenti non sarebbe adeguata dagli abissi della loro anima; pertanto essi hanno deciso, segretamente, che ciascuno dei due sarà l'anima nera dell'altro, giacché solo in questo modo essi possono coltivare una delicata, sollecita, attenta amicizia.
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Comunque Manganelli è morto. Mi dispiace. Anche a Calvino dispiacerebbe, se fosse vivo.

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