sabato 1 maggio 2010

Un Tondelli politico


"Che cosa sta facendo questo vecchio, decrepito continente al Terzo Mondo? Questo popolo di pirati e di beoni rissosi alle sue ex colonie, ai suoi ex sudditi, a chi ha piegato con la frusta e la violenza dopo averlo depredato e sfruttato? Con quale ipocrisia l'europeo impone regole e comportamenti come se i valori fossero ancora dell'Occidente quando invece tutto dimostra il contrario? Qual'è la ragione per cui da ogni angolo del mondo i più disgraziati, i più poveri, i reietti della storia, le valanghe di straccioni, le orde di pezzenti e di mendicanti invadono le
città dovendo addirittura scimmiottare, per integrarsi, di essere educati, perbenisti, ipocriti come tutta intera la middle class europea? Come non provare una immensa, profonda, proprio interiore vergogna nel vedere gli occhi del ragazzo indiano con la sua giubbetta McDonalds steso sul letto nel tentativo di recuperare qualche ora di sonno fra un turno e l'altro? Il risultato, pensa Leo, è che ci stiamo contendendo le città palmo a palmo con i poveri. E lui può già vedere la vecchia e malata Europa, con tutta la sua grandeur e la sua cultura e la sua boria, il suo tè delle cinque e le sue cerimonie accademiche, abolita, occupata, conquistata dalle masse dei più miseri, dei più affamati, dei più sfruttati. Sarà la loro guerra. I poveri si vendicheranno seminando figli ovunque, riproducendosi a raffica come il crepitio delle mitragliatrici, occupando ogni postazione con i propri cadaveri, usando se stessi come forza di sfondamento. Vinceranno, e di loro, evangelicamente, sarà la terra."


Da "Camere separate".

4 commenti:

  1. Le parole di Tondelli sono sempre arrabbiate non risparmiano di inveire contro molti e molte cose, specialmente i perbenisti e il conformismo. Però dagli spazi tra una parola e l'altra esce tutto l'amore per la vita che il loro autore ha..

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  2. Un genio a cui non si tributerà mai il giusto riconoscimento...
    "Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla..."

    ciao

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  3. In Tondelli c'è tanta "Delicatezza Nonostante".
    Il pezzo qui scelto si ben allineava a quello di Furore di Steinbeck. Però il Tondelli che conosco io è differente a questo, più intimo e meno politico.
    Il mio Tondelli che dico io!

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  4. http://casaeditricegigante.blogspot.com/2010/01/furore_26.html

    Questo il pezzo di Steinbeck. Pesissimo

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