martedì 16 giugno 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #82

Sto superando me stesso. Anche adesso sto superando me stesso. É da quando son nato che supero me stesso. Mi succede spesso di girarmi a un certo punto indietro e vedo me stesso, lí, affannato sudato tutto prostrato e sconfitto, vedo me stesso nel momento esatto in cui si fa superare da me stesso. Per non parlare dell'allievo che supera il maestro. Tutto un superarsi un inseguirsi. Che fatica. Mi piaceva quella storia del tizio che sta seduto lungo il fiume e visto che non ha nemici non fa niente e visto che sa cosa pensare non si annoia, no, di certo, ovviamente, e guarda il fiume e basta e passa di lí uno e gli chiede se sta aspettando il cadavere di un nemico e quello seduto gli dice sí, per accontentarlo.
E l'allievo supera il maestro e il maestro dovrebbe insegnare soprattutto a cosa fare per non superare.
Oggi leggevo da Brodskij, che citava la Cvetaeva, libro suggeritomi da Alfonso suggeritogli a sua volta da un altro grande amico, leggevo: "leggere é complicitá nel processo creativo".
Mi trovo felicemente d'accordo con questo punto di vista sulla lettura e nel mio entusiasmo non saprei chi ringraziare, se Brodksij o se la Cvetaeva o se Alfonso e se quell'amico di Alfonso. O se la casa editrice Adelphi (per il suo Brodskij 190) o Gutenberg che ha inventato la stampa o chissá chi altro dovrei ringraziare qua e lá nella storia dell'umanitá.
E allora faccio come quel signore che per non fare la figura del maleducato non salutava nessuno.

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