giovedì 18 giugno 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #84

Senza che niente esista e senza fare esistere niente.
"Leggere è complicità nel processo creativo" dice la Cvetaeva riportata da Brodskij. Mentre leggo sono attivo e scrivo e mentre scrivo leggo anche, e sono vivo con l'autore che ha scritto e ricevo il tutto e filtro e elaboro attraverso il sistema dei miei piaceri, delle mie etiche ed estetiche incrociate, passeggio sulle mie credenze e le inclino e le scopro e le rinnovo a seconda delle credenze che mi trovo innanzi.
Dicevo "scrivere per vedere cosa scriverei" ma Brodksij sa quel che pensa e così, quando parla della Cvetaeva che fa dei monologhi rivolti a nessuno, o a sé stessa, è in quel momento che ci accorgiamo che il parlante equivale all'ascoltatore e Brodskij scrive: così, attraverso l'autoaudizione, il linguaggio acquista l'autocognizione.
Non so bene cosa dire a riguardo se non che posso continuare a scrivere per vedere cosa scriverei, che era la chiave poi di questo al di qua qua-
Stavo poi pensando all'interrompere, la questione dell'interrompere uno che sta parlando un grande tema della contemporaneità in cui tutti stanno sempre parlando e qualcuno non si permette di interrompere nessuno

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