lunedì 29 giugno 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #95

Probabilmente ho preso una nuova brutta piega.
Anche quella vecchia era brutta, mi sa, ma questa brutta piega qua, a differenza di quella di prima, la vecchia brutta piega, questa brutta piega qua è nuova.
Non so dove mi voglia portare questa nuova brutta piega e in effetti non sapevo nemmeno dove mi volesse portar la vecchia brutta piega di prima, quindi va bene così. Non so inoltre da quanto tempo avessi preso la vecchia brutta piega; non ho fatto a tempo ad affezionarmi alla vecchia brutta piega che mi ritrovo oggi con una nuova brutta piega e mi sento pronto ad andare avanti con questa nuova brutta piega. Stavo pensando poi a quando è stata l'ultima volta che ho preso una bella piega, vado indietro negli anni, nella memoria, cerco tra i calendari e i diari il giorno in cui mi sono appuntato il momento in cui mi sono accorto di aver preso una bella piega, non me lo ricordo, forse non c'è, forse la piega è proprio solo brutta, un po' per antonomasia, un po' perché è bello dire antonomasia, chissà.

Poi è bello anche ogni tanto dire chissà. 

1 commento:

  1. tipo come dire "vivere in una piega" di quelle pieghe delle giacche. ma noi giacche non ne portiam. ma le pieghe si fanno dappertutto eh, specialmente nelle parti posteriori, a nostra insaputa. vivere comunque in una di quelle pieghe farebbe un effetto tipo barca, sei dentro una barca perchè i lati delle pieghe fanno da paratie. paratie. ti parano dai venti e navighi dentro la piega protetto, se sei bravo a capire i venti può darsi che dalla giacca arrivi al risvolto dei pantaloni e alla piega delle scarpe tipo vans. e poi salti giù. chissà

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