lunedì 20 aprile 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #38

Oggi è giorno di consegna del mondo, dei luoghi e dello spazio, dei luoghi comuni dei fuori luoghi e del non luogo per il Cotonfioc (mostra).
L'altro giorno mi sentivo come nella sala d'attesa del mondo.
L'altro giorno, poi, mi divertivo a pensare all'altro Giorgio invece che all'altro giorno.

Rimandare tutto, rifarsi ai frattali di Mandelbrot in particolare al capitolo Cascate di errori, che io, senza capire cosa volesse veramente significare, ché di frattali me ne intendo relavitamente, e con relativamente intendo relativamente poco, e che tra il bene e il male mi sento se ci penso più vicino al malissimo, e se non ci penso mi sento vicino al così così, con Mandelbrot, dicevo, con il suo Gli oggetti frattali, che leggevo le parole come fossero immagini, quandlo ho incontrato il capitolo il cui titolo è Cascate di errori ho deciso di prenderlo come linea guida per qualcosa che mi riguarda e mi guardo intorno e vedo che c'è sempre qualcosa che mi riguarda, sempre qui in prossimità di me, nonostante, come risaputo, l'inarrivabile ce lo abbiamo addosso, ok, ma c'è anche qualcosa che mi riguarda qui vicino e con le Cascate di errori di Mandelbrot ho deciso di farne manifesto di qualcosa di impreciso, e potrebbe essere questo il titolo dello stesso manifesto:
Manifesto di qualcosa d'impreciso

anche se sono raffiche, non sono cascate, ma per adesso faccio finta che sia la stessa cosa

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