venerdì 15 maggio 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #62

Per quel che si può, sforzarsi il minimo per poter dire di essersi sforzati poi girarsi dall'altra parte mettersi a dormire quattordici tredici quindici ore a caso, senza cronometrare niente soprattutto senza cronometrare il dormire e abbandonarsi a tutto e pensare al detto: chi dorme si fida degli altri.
Per Sartre, si sa, l'inferno sono gli altri, mentre ieri Bernhard da Gelo leggevo trasposta quest'idea d'inferno e dice così: L'uomo è un inferno ideale per i suoi simili.
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Combattere e studiare per non perdere la spontaneità, concentrarsi affinché non si pratichi il playback in nessuna forma, non nel canto non nella conversazione e nemmeno addirittura nella scrittura. Scrivere in playback potrebbe essere grande problema non ci avevo mai pensato e invece sono qui che quello che volevo fare è anche l'idea di rompere la fissità del testo, l'illibatezza del testo distruggerla, volevamo tempo fa distruggere il linguaggio usando il linguaggio ora ci siamo affezionati al linguaggio e pensiamo almeno a distruggere il testo usando il linguaggio e anche il testo quindi distruggere il testo usando il linguaggio e il testo, perché no, come dicevamo poco fa, preservare l'involontarietà, praticare l'arte dell'involontarietà,
siamo stati impeccabili se non l'abbiamo fatto apposta

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