sabato 9 maggio 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #56

Eccomi qua con il mio diario del tutt'altro, che bello.
Stavo pensando a un'isola deserta e a cosa ti porti su un'isola deserta e pensavo a una biblioteca, sull'isola deserta mi porto una biblioteca e sono felice e arrivo sull'isola deserta con la biblioteca enorme, una delle più grandi biblioteche del globo terracqueo, immagino, però dentro alla grande biblioteca c'è un libro solo e quasi quasi son contento, così penso, penso che in questa mia cattività obbligata da isola deserta potrò godere della lettura di un libro solo che di pagina in giorno e di giorno in pagina sarà sempre diverso, questo libro, e me lo leggo e me lo godo sapendo che sarà l'unico libro di cui godere e lo apro e lo sfoglio e scopro che in tutto il libro c'è scritta una parola sola, la parola nonnulla, e ancor più felice la leggo e la rileggo e indago la parola nonnulla mentre mangio le noci di cocco e passo anni a studiare la parola nonnulla ogni volta questa parola prende significati diversi si espande e si piega a mille interpretazioni perché unica e sola parola scritta sull'isola deserta poi mi guardo bene addosso, sulle mie mutande c'è scritto uomo e mi sento uomo su isola deserta con tutto il nonnulla lì disteso su foglio tutto ancora da capire, il nonnulla, il nonnulla da approfondire ancora e ancora e non vedo l'ora di continuare a non capire

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