mercoledì 27 maggio 2020

Usare il blog come fosse diario praticamente vero #72

Qui invece sto pensando alla gioia del nonnulla, ho deciso di scrivere un tot di ultimi post di questo diario che avrebbe dovuto essere una mia personale e vergognata indagine di qualcosa, su qualcosa che non si sapeva cos'era, e invece pian piano ho delineato, pian piano si delinea sempre e alla fine adesso il diario è quasi fin troppo concreto rivolto a un obiettivo un portare a casa un risultato.
E non mi piace l'idea e il modo di dire di portare a casa un risultato.
L'idea era di scrivere per vedere cosa si scriverebbe e studiare senza accorgersi che si sta studiando, e va bene così, sono tornato all'idea di avere un cataclisma in tasca, che mi piace come suona, un cataclisma in tasca, e sono tornato anche all'idea di andare a vivere in un precipizio e starci bene dentro. Di oggi poi è questa considerazione bislacca dell'avere ognuno una propria estinzione di massa, assecondare il tempo della fine, mettersi in coda uno alla volta un'estinzione di massa cadauno, dicevo in una mail alla Marta, piano piano procediamo in fila per l'estinzione di massa con il numerino c'è posto per tutti, con calma, c'è pure il tempo di stare ad aspettarla.

1 commento:

  1. ora che forse stavamo imparando a stare in fila ognuno con se stesso..invece hanno riaperto le vie di fuga, lo vedi .. è un complotto del caso. uno non viene neanche lasciato in pace a sfilare.

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